50 e 50

Sia chiaro. Io non ho un bel rapporto con i film che parlano dell'argomento "cancro". Per due motivi. Il primo è che sono quasi sempre tristissimi, il secondo, collegato al primo, è che quasi sempre sono una macellazione del protagonista di turno che, una volta che ha scoperto di essere malato di cancro è destinato quasi sempre a morire dopo che ci hanno fatto vedere per tutto il film che "lui non si è arreso".Questo film va un po' in controtendenza rispetto a questi topoi (si scrive così? Ho fatto lo scientifico, quindi di greco nisba...), è leggero, talvolta fa ridere, e fa vedere con abbastanza realismo (o più che altro come mi sono sempre immaginato la cosa) le reazioni che si hanno dopo aver scoperto la cosa.

USA 2011
Titolo Originale: 50/50
Regia: Jonathan Levine
Cast: Joseph-Gordon Levitt, Seth Rogen, Anna Kendrick, Bryce Dallas Howard
Genere: Drammatico, Commedia

La trama in breve: Ad Adam viene diagnosticato un cancro alla schiena, per il quale ha il 50% di probabilità di sopravvivere e il 50% di probabilità di morire.. Dopo la scoperta egli non vuole che la sua vita venga rovinata dalla malattia, così cerca aiuto nel suo migliore amico Kyle, nella fidanzata Rachael e nella psicologa Katie.

Come scrivevo nell'introduzione al post questo film si discosta abbastanza profondamente dai topoi dell'argomento. Il regista non ci vuole far vedere quanto il protagonista sia indifferente alla malattia, quanto sia forte nell'affrontarla e tutto il resto. Ci fa vedere, attraverso un'ottima caratterizzazione del personaggio di Adam, per cui sulla prestazione splendida di Joseph-Gordon Levitt ci sarebbero da spendere parole per riempire blog interi, come l'evoluzione del processo è una cosa abbastanza inspiegabile.

Si passa da una condizione di sorpresa iniziale, al decidere se e come dirlo ai propri genitori considerando anche che il padre vive in un proprio mondo da ormai molto tempo (impagabile la scena in cui Alan dice ai genitori durante la cena di avere il cancro e il padre continua a mangiare come se niente fosse), al chiedere alla propria ragazza di decidere subito se stargli accanto o se lasciarlo. Ma soprattutto, non è vero che il protagonista non si arrende, come nella maggior parte dei film sull'argomento. Alan si arrende più e più volte, come è realistico che sia. Ha una paura bestiale fin dall'inizio, non vuole esprimerla e la sua psicologa inizialmente certo non lo aiuta.

Bellissimi anche i siparietti con il miglior amico Kyle. Un Kyle che, per quasi tutta la durata del film sta a fianco del protagonista, ma non sembra aver preso sul serio la cosa. In realtà anche lui ha paura di perdere l'amico e saprà sorprenderci.

Un film che a tratti fa divertire e commuovere allo stesso tempo. Visione del film assolutamente consigliata, è si sicuro adatto a chiunque.

Voto: 8

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