Il grande Gatsby

USA 2013
Titolo Originale: The Great Gatsby
Regia: Baz Luhrmann
Sceneggiatura: Baz Luhrmann, Craig Pearce
Cast: Leonardo DiCaprio, Tobey Maguire, Carey Mulligan, Joel Edgerton, Isla Fisher, Jason Clarke, Elizabeth Debicki, Callan McAuliffe, Adelaide Clemens, Amitabh Bachchan, Jack Thompson, Max Cullenù
Genere: Drammatico


La trama in breve: Nick Carraway, promettente agente di borsa, si trasferisce nel West Egg, sulla costa settentrionale di Long Island. La sua casa è circondata dalle sontuose abitazioni dei ricchi del posto, tra le quali spicca quella di Jay Gatsby, ricco gentiluomo che ogni fine settimana dà dei party a cui tutta la popolazione di New York partecipa senza invito.


Ce ne sono stati tanti di film molto attesi in questo 2013 e ora, pian piano, ci stiamo avviando verso la fase calante che subisce il cinema nel periodo estivo. Colpi forti sono arrivati come lo splendido "Django Unchained", l'ottimo "Zero Dark Thirty", il bellissimo "Il lato positivo" e l'inquietante "Confessions". Poi è arrivato il turno de "Il grande Gatsby" uno dei film che personalmente attendevo moltissimo, non tanto perchè fan del libro, dato che non l'ho letto, quanto più che altro per l'hype creatogli attorno.



Accolto con un'inquietante freddezza alla proiezione al Festival di Cannes, il film riesce a rivelarsi come una storia quanto mai attuale, confezionata nella maniera migliore possibile e recitata ancora meglio da tutti i suoi interpreti. Gatsby è interpretato da un Leonardo DiCaprio che riesce, con ogni espressione del suo volto, a rispecchiare sugli spettatori il fascino che gli viene attribuito da tutti i personaggi della storia.


Perchè si, Gatsby è uno dei personaggi più affascinanti visti quest'anno al cinema, con l'alone di mistero che lo circonda, la sua affabilità, ma anche le sue debolezze, lo rendono un personaggio perfetto. Nick Carraway, interpretato da un Tobey Maguire in forma più che mai, riesce a rendersi empatico verso gli spettatori e dà al personaggio un grandissimo spessore.


La storia, diretta in maniera splendida da Luhrmann, ha l'enorme merito di spingere sempre sull'acceleratore quando si rivela necessario e di rallentare il ritmo a suo piacimento, rendendo il tutto una visione piacevolissima e gustosa. Cosa che tra le altre mi fa impazzire dello stile di Luhrmann sono i voluti anacronismi musicali. La sua bravura sta nell'ambientare un film negli anni '20 mettendogli come colonna sonora canzoni della nostra epoca e musica house all'occorrenza, stratagemma già adoperato nello splendido "Moulin Rouge" di cui penso che vi parlerò a breve.


Voto: 9

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