Fight Club (1999)

USA 1999
Titolo Originale: Fight Club
Regia: David Fincher
Sceneggiatura: Jim Uhls
Cast: Edward Norton, Brad Pitt, Helena Bonham Carter, Jared Leto, Meat Loaf, Zach Grenier, David Andrews, Rachel Singer, Tim De Zarn, Ezra Buzzington, David Lee Smith, Eion Bailey, Evan Mirand, Thom Gossom Jr., Peter Iacangelo, Joon B. Kim
Durata: 139 minuti
Genere: Drammatico, Thriller

La trama in breve: Il protagonista, di cui non viene detto il nome, è un consulente assicurativo di una ditta automobilistica, frustrato dalla vita, che spesso si reca in gruppi d'ascolto popolati da persone con mali incurabili, con i quali sa di poter avere un rapporto della massima sincerità. In questo modo conosce Marla Singer, che attua il suo stesso stratagemma. Durante un viaggio di lavoro farà la conoscenza di Tyler Durden, produttore e venditore di sapone. Tornato a casa scopre che essa è esplosa in un incendio e tra lui e Tyler nascerà un rapporto di amicizia, tanto che Tyler lo ospiterà momentaneamente nella sua abitazione.

Nella mia vita ho visto molti film in cui i protagonisti, più che altro, parlano, portando a discorsi quasi inconcludenti. Ecco, questi film fatti più che altro di parole, parole e soltanto parole mi sono sempre stati abbastanza sulle palle. Non so perchè ma quando vidi "Cogan: Killing them Softly" mi venne subito un collegamento ideale con "Fight Club". Ovviamente la questione è ben diversa. "Cogan" è una mezza schifezza che davvero non porta a nulla, "Fight Club" è un thriller fantastico e teso all'inverosimile, in cui le parole accompagnano la visione in maniera straordinaria.

I due personaggi principali, il protagonista e Tyler Durden, sono interpretati magistralmente dai due attori Edward Norton e Brad Pitt. Il primo non sono mai riuscito ad apprezzarlo completamente, molti dei suoi film tra la seconda metà degli anni '90 e la prima metà dei 2000 in cui ha recitato ancora mancano nella mia collezione di visioni,"La 25° ora" compreso. Per il secondo invece, nel periodio delle scuole medie/inizio superiori, era partita una fase di hating vero e proprio per via delle infinite esaltazioni riguardo a quanto fosse figo nel film "Troy" (uno dei suoi film più brutti probabilmente tra l'altro), poi pian piano sono andato a riguardarmi qualche film della sua carriera pregressa e sono riuscito abbastanza a rivalutarlo. Anche se nelle sue due ultime performance in "Cogan - Killing them Softly" e in "World War Z" mi ha abbastanza deluso.

Il film prosegue con un ritmo non velocissimo ma quanto meno serrato, con una narrazione affidata al protagonista che interviene moltissimo nella storia come voce fuori campo, molto spesso addirittura nei momenti di azione più tesi. Nonostante vi siano indizzi disseminati da un po' di parti il twist finale poi si rivela essere (ad una prima visione) abbastanza inaspettato. Anzi, gli indizi si iniziano a cogliere soprattutto grazie alle visioni successive, un po' come mi è accaduto con "The Others".

Voto: 8,5

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