Noah (2014)

USA 2014
Titolo originale: Noah
Regia: Darren Aronofsky
Sceneggiatura: Darren Aronofsky, Ari Handel, John Logan
Cast: Russell Crowe, Jennifer Connelly, Ray Winstone, Anthony Hopkins, Emma Watson, Logan Lerman, Douglas Booth, Leo McHugh Carroll, Marton Csokas, Finn Wittrock, Madison Davenport, Gavin Casalegno, Nolan Gross, Skylar Burke, Dakota Goyo, Barry Sloane
Durata: 130 minuti
Genere: Epico

La trama in breve: La storia narra l'impresa biblica compiuta da Noeè con la costruzione dell'Arca, per salvare gli esseri vivneti ritenuti giusti dal Creatore dal Diluvio Universale.

Ho sempre tenuto in modo particolare a non nascondere mai il mio amore cinematografico per Darren Aronofsky, il regista in grado di mettere a nudo le ossessioni dei suoi protagonisti in maniera sublime, come fatto ad esempio in "Il cigno nero" (che, dovevo farlo da un sacco di tempo, recensirò a brevissimo perchè appena rivisto) e in "π - Il teorema del delirio". Nonostante le aspettative su questo racconto biblico riguardo Noè non fossero poi altissime, un Aronofsky è sempre un Aronosky ai miei occhi e non è una cosa che si può perdere a cuor leggero.

Iniziamo col premettere che chi si aspetta di vedere un racconto fedele della storia di Noè e dell'Arca rimarrà molto deluso. Così come sono rimasto profondamente deluso io, non tanto per la non fedeltà alla storia, quanto più che altro perchè dal buon Darren mi aspetto ben altro, soprattutto dal punto di vista della sceneggiatura, perchè dal punto di vista registico e scenografico è un film che non mi sento di discutere. Le inquadrature infatti sono molto curate, ho apprezzato particolarmente le scene oniriche in cui è protagonista Noè e il modo in cui son state girate. Per il resto c'è molto da discutere riguardo questo film, che secondo me ha sia degli aspetti negativi sia degli aspetti positivi e qualcuno anche interessante.

Iniziamo con il precisare il fatto che alla storia di Noè è stata data un'interpretazione molto personale da parte di Aronofsky, in un film a cui il regista lavorava da anni e che teneva particolarmente a realizzare. In questa reinterpretazione molto personale ci sono alcuni punti che però non ci azzeccano moltissimo ed anzi, cozzano abbastanza con ciò che dovrebbe trasmettere il film. Partiamo però dall'analizzare le cose che mi sono piaciute:

  1. Nel film Dio, come lo intendono Ebrei e Cristiani, non c'è. E la cosa, pur da credente, mi  è piaciuta abbastanza. I protagonisti innanzitutto lo chiamano sempre "Creatore" e non Yahveh o Dio, ma soprattutto non viene impersonato banalmente da una voce o da una qualche presenza strana, ma i suoi messaggi sono praticamente delle interpretazioni da parte di Noè di quello che secondo lui è il volere del "Creatore".
  2. Il voler lasciare allo spettatore il dubbio se Noè sia diventato pazzo per compiere la sua missione o se realmente lo sterminio di tutti gli esseri umani fosse il suo obiettivo.
  3. Le interpretazioni di Emma Watson e di Logan Lerman in due ruoli per nulla facili e che alla fine risultano i due personaggi più "umani" della storia. Peccato che abbiano qualche falla nella loro costruzione di cui parlerò negli aspetti negativi.
Queste sono le cose che mi sono particolarmente piaciute. Ora però passiamo alle cose negative, che purtroppo sono abbastanza più evidenti di quelle positive.

  1. L'impronta fantasy che è stata data alla storia nelle parti iniziali. Essendomi svuotato dal volere un film fedele alla Bibbia, penso che nella personalissima interpretazione di Aronofky i giganti di pietra, tanto per fare un esempio, diciamo che sono un filo esagerati. Mi sarebbe anche stata bene una componente più fantasy, ma così è decisamente troppo. Anche Matusalemme che crea il fuoco con la sua spada è stato decisamente troppo.
  2. Il personaggio di Cam, quello interpretato da Logan Lerman, ha per tutto il film una fissazione sull'avere una donna da portare con sè sull'Arca, essendo impaurito dal dover avere una vita da solo dopo il Diluvio. Ripeto, ci sta che un personaggio come Cam, costretto a non avere una donna per sè dal volere del Creatore, si possa sentire solo e deluso. Che però il suo personaggio venga ridotto solo a questo mi sembra un tantino esagerato.
  3. I salti temporali esagerati. Ila, che inizialmente era sterile, acquista grazie a Matusalemme la possibilità di avere figli, rimanendo incinta di Sem. Il Creatore però non vuole questo e Noè decide che se la figlia sarà femmina verrà uccisa (perchè potrebbe procreare), se invece sarà maschio vivrà. Ora, sia Sem che Ila sanno il volere di Noè. Eppure nel giro di un minuto sono passati nove mesi e Ila sta per partorire. Ovviamente dopo aver fallito un tentativo di fuga con una zattera. Io dico, ma Noè vuole uccidere tua figlia quando nascerà e tu tenti di scappare solo dieci minuti prima che nasca? E tu regista, decidi di non farmi vedere nulla di questi nove mesi passati?
Ci sono film che purtroppo mettono a dura prova il tuo amore per un regista. Ma si sa, prima o poi le delusioni arrivano e questa era abbastanza telefonata per quanto mi riguarda. Uno che non adora Aronofsky come me magari può essere affascinato da questo film, che comunque, è un film che può tranquillamente piacere perchè non è uno schifo assoluto. Ma io da Darren Aronofky mi aspetto qualcosa di più e questo è decisamente un film molto al di sotto delle sue potenzialità, che mi è sembrato, a livello di sceneggiatura, abbastanza raffazzonato. E la cosa sorprende ancora di più sapendo per quanti anni il regista ha lavorato a questo film, quasi sette.

Voto: 5

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