Il pianeta delle scimmie (1968)

USA 1968
Titolo Originale: Planet of the Apes
Regia: Franklin J. Schaffner
Sceneggiatura: Michael Wilson, Rod Serling
Cast: Charlton Heston, Roddy McDowall, Kim Hunter, Maurice Evans, James Whitmore, James Daly, Linda Harrison, Robert Gunner, Lou Wagner, Woodrow Parfrey, Jeff Burton, Buck Kartalian, Norman Burton, Wright King, Paul Lambert, Dianne Stanley
Durata: 112 minuti
Genere: Fantascienza

La trama in breve: 1971. Taylor, Landon, Dodge e la signorina Stewart sono in viaggio su una navicella spaziale per raggiungere un pianeta distante 700 anni luce e fondare su di esso una nuova umanità. Mentre sono ibernati, la navicella verrà catturata dall'orbita di un pianeta desolato. La Stewart è morta, mentre i tre scopriranno presto di trovarsi in un pianeta popolato da scimmie che hanno creato una società preindustriale ben organizzata.

Le scimmie hanno invaso questo blog e io, il babbuino incaricato all'occupazione di questo blog a vita, vi scriverò delle cronache dell'occupazione. Il ritrovamento di un DVD de "Il pianeta delle scimmie" e la scoperta che su questo film è stata fatta una lunga saga, un remake ed un reboot, hanno messo profondamente in crisi la nostra società. Non essendo i DVD nostra creazione, qualche rivoltoso scienziato tra noi pensa che un tempo, gli umani abbiano abitato il nostro pianeta e che noi scimmie non siamo altro che un'evoluzione della specie umana, ora relegata e trattata come bestie da noi bravissime scimmie. Abbiamo dunque deciso di guardare il film, per vedere che immagine viene data di noi. Forse non è proprio bellissima, ma io mi occuperò più che altro di parlare del film, sperando di non attirare su di me le ire degli oranghi e deghli alti gradi ecclesiastici della nostra società.

Il genere di fantascienza è praticamente nuovo per noi, come in realtà lo sono anche i film in generale, eppure abbiamo ritrovato in esso moltissimi elementi interessanti dai quali potremmo prendere spunto per le nostre future scoperte scientifiche. Abbiamo accolto l'arrivo dell'umano Taylor come avremmo dovuto, ovvero sparandogli un colpo alla gola che gli impedirà di parlare per un po', uccidendo uno dei suoi compagni e lobotomizzando l'altro. Eppure questo Taylor ha suscitato in noi una certa curiosità: contrariamente a tutti gli altri sporchi umani, lui sembra saper parlare ed essere intelligente. Certo, i racconti che ci narra, ovvero di aver viaggiato su una navicella spaziale partita da un altro pianeta più di duemila anni fa sono robe da pazzi, però i nostri studi su di lui potrebbero portare a qualche vantaggio.

Sia il regista umano Franklin J. Schaffner sia lo scrittore del romanzo da cui la pellicola è tratta Pierre Boulle (anche se il romanzo da noi ancora non è stato ritrovato e quindi non lo abbiamo letto per intero) sembrano aver voluto mettere in scena una critica enorme alla società umana da cui provenivano, critica che però in realtà si vede in tutta la sua potenza solo nel finale, tra le altre cose confermando tutto ciò che noi pensiamo riguardo agli umani, ovvero che siano una specie violenta, l'unica sul nostro pianeta in grado di uccidere un suo simile e addirittura il suo ambiente vitale. Lungo la parte centrale del film il regista ha rappresentato noi scimmie come una società divisa in caste, praticamente teocratica. Ci siamo andati a documentare e, pensa un po', in un'epoca chiamata Medioevo (che strano nome) l'uomo aveva esattamente le nostre stesse idee e gli scienziati che facevano scoperte innovative venivano processati per eresia. Proprio come i miei amici Cornelius e Zira per quella pazza teoria secondo cui noi scimmie ci siamo evolute partendo dagli umani. E proprio Taylor potrebbe essere l'anello mancante della sua teoria.

Nel finale del film, spero di non spoilerare nulla alle scimmie che mi leggeranno, si scopre che forse avevamo entrambi ragione: il film è stato girato infatti in un'epoca della civiltà umana in cui l'uomo stava per distruggere il suo intero pianeta. E ci è riuscito. E qualche anno dopo siamo arrivate noi scimmie, a migliorare e ricominciare daccapo ciò che l'uomo aveva distrutto prima. Certo, forse non ci siamo riuscite ancora del tutto, tanto che gli oranghi, clericali e politici, non credono alle scoperte rivoluzionarie di Cornelius e Zira e sono ben disposti a processarli per eresia. Io sto con loro però e non demordo!

Voto: 8,5

Commenti

  1. Vergognosamente, non ho mai visto né questo né gli altri ma i remake sì, tutti tranne l'ultimo. Prima o poi farò una bella maratona anche io!

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