CINEMA IN PILLOLE #9 - Un giorno di ordinaria follia & La prova

Ritorna la rubrica delle recensioni brevi, con un film di cui desidero parlare su questo blog da molto tempo ed un altro, visto di recente, che ho guardato abbastanza distrattamente senza apprezzarlo in maniera particolare, anche perchè il protagonista era Giovanni-Claudio Van Damme, un attore che non è che mi faccia proprio gridare per la spettacolarità delle sue pellicole.


Un giorno di ordinaria follia

USA, Francia, Regno Unito 1993
Titolo Originale: Falling Down
Regia: Joel Schumacher
Sceneggiatura: Ebbe Roe Smith
Cast: Michael Douglas, Robert Duvall, Barbara Hershey, Rachel Ticotin, Tuesday Weld
Durata: 108 minuti
Genere: Drammatico

La trama come la scriverei su Twitter: Un uomo, particolarmente esasperato, decide di mettere a ferro e fuoco la città per vedere sua figlia nel giorno del suo compleanno.

Questo film l'ho visto quattro o cinque volte e ogni volta lo apprezzo come la prima. Probabilmente non è un vero e proprio capolavoro, ma racchiude al suo interno tutta una serie di significati che, una volta esplorati, sono interessantissimi. E' ad esempio molto importante vedere come evolve la scia di violenza che si lascia dietro William Foster, iniziando prima come una forma per esorcizzare la sua esasperazione, mentre più il tempo passa più la violenza per lui diventa un bisogno, fino a giungere ad un punto oltre il quale questa non può più essere fermata. Le situazioni avverse della vita lo hanno indotto a comportarsi in questo modo. Totale opposto del protagonista è il detective Prendergast, interpretato da Robert Duvall: lo stereotipo dei film americani vuole che un poliziotto, il giorno prima di andare in pensione, debba affrontare il suo caso più interessante e pesante. CIò accade a Prendergast, che dopo una vita dietro la scrivania (indotto anche da una moglie molto apprensiva), decide di seguire ogni movimento di Foster e che la sua ultima giornata di lavoro deve per forza finire con il suo arresto. Una pellicola in cui la tensione aumenta esponenzialmente con il passare dei minuti e con la quale si rivela difficile non provare un po' di empatia per entrambi i protagonisti.

Voto: 8+


La prova

USA 1996
Titolo Originale: The Quest
Regia: Jean-Claude Van Damme
Sceneggiatura: Steven Kilven, Paul Mones
Cast: Jean-Claude Van Damme, Roger Moore, James Remar, Janet Gunn, Jack McGee, Abdel Qissi, Kristopher Van Varenberg
Durata: 94 minuti
Genere: Azione

La trama come la scriverei su Twitter: Jean-Claude Van Damme partecipa ad un torneo segreto per ottenere una statua d'oro massicio e picchia tutti.

Beh a quanto pare è abbastanza chiaro quanto i film con Giovanni-Claudio Van Damme, con Stefano Segale e tutti gli altri della cricca delle arti marziali non mi vadano tanto a genio. Il motivo è infinitamente semplice: una volta che ne hai visto uno puoi tranquillamente dire di averli visti tutti. E questo "La prova", visto sia in giovane età sia rivisto di recente (perchè a mio padre quando capita se li riguarda sempre come se fosse la prima volta e io non riesco a comprendere che gusto ci trovi) è il classico film fatto per mettere in mostra quanto è bravo Giovanni-Claudio a fare salti e tirar calci e pugni a tutti, ma che dal punto di vista della trama non ha nulla, proprio nulla, da dire. Anche perchè poi gli eventi si sviluppano in maniera molto lineare: è come guardare la fase ad eliminazione diretta del mondiale condensata in un film da un'ora e mezza. E ho detto tutto.

Voto: 4 

Commenti

  1. Un giorno di ordinaria follia dovrei riguardarlo. Non mi aveva convinta appieno all'epoca ma mi era comunque piaciuto parecchio e vorrei rivederlo con maggior "cognizione di causa" :)

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