These Final Hours (2013)

Australia 2013
Titolo Originale: These Final Hours
Regia: Zak Hilditch
Sceneggiatura: Zak Hilditch
Cast: Jessica De Gouw, Daniel Henshall, David Field, Sarah Snook, Nathan Phillips, Angourie Rice
Durata: 87 minuti
Genere: Drammatico

La trama in breve: James, dopo aver abbandonato Zoe, incinta, decide di andare a partecipare al party per la fine del mondo, organizzato dal fratello della sua ragazza. Sì, il mondo sta per finire, ma sulla sua strada James salverà una bambina, Rose, e la aiuterà a trovare il padre, scomparso.

Quasi due anni fa, quando buona parte della popolazione mondiale si rese definitivamente conto che il 21/12/2012 era una stronzatona degna di Adam Kadmon e che saremmo stati ancora vivi, speravo che il filone di film catastrofici che parlavano di un'ipotetica fine del mondo fosse finito. Invece no! Qualche pellicola a riguardo, qui in Italia soprattutto, è uscita ancora, come ad esempio "Cercasi amore per la fine del mondo", qui nel nostro paese uscito fuori tempo massimo, oppure "4:44 - Last Day on Earth". Entrambi, per fortuna, trattavano il tema della fine del mondo da un altro punto di vista, ovvero concentrandosi maggiormente sull'animo umano, più che su effettoni speciali che ci mostrano il nostro pianeta che arde tra le fiamme. La speranza che accadesse qualcosa del genere anche con "These Final Hours" era dunque ben presente, anche se mi tocca ammettere che il filone mi ha ampiamente stancato.

Rimane da chiedersi, prima di guardare la pellicola, cosa potrebbe offrire di più rispetto a ciò che si è già visto? D'altronde il proposito del regista, ovvero quello di esplorare le reazioni umane all'imminente fine del mondo, ha una gamma limitata di argomenti da esplorare. O quanto meno, ciò che hanno fatto i diversi registi prima di lui, si è sempre limitato ad esplorare l'amore, la redenzione, il perdono . In "These Final Hours" non è che si vada poi così tanto lontano. Ormai fare film sulla fine del mondo in cui l'umanità alla fine si salva è diventato troppo out, ora va di moda fare film sulla fine del mondo in cui l'intera umanità si può considerare praticamente spacciata. Ovviamente nella limitatissima gamma di argomenti da esplorare, ecco che viene ficcato dentro anche quello che riguarda il tentativo di alcuni di salvarsi, magari in extremis, costruendo un bunker, per poter stare vicino all'uomo amato e mai dimenticato.

James, il protagonista della vicenda, non è uno di quelli. Però è una di quelle persone che nell'arco di poche ore passa dall'abbandonare la sua donna incinta a salvare da morte sicura una bambina, che poi aiuterà a trovare suo padre. Altra cosa insopportabile, nel percorso di redenzione che percorre il protagonista, sono gli altissimi livelli di retorica presenti: quando sono limitati gli argomenti di cui parlare in una pellicola, ecco che quei pochi che vengono trattati, vengono pompati con una serie incredibile di luoghi comuni e da un alto numero di situazioni dalla lacrima facile.

Eppure, nel complesso, il film non è così malaccio come potrebbe sembrare: si tratta di una di quelle pellicole probabilmente non necessarie, ma che il loro lavoro, anche se non benissimo, riescono a farlo. Non che il film mi abbia spinto a riflettere sulla fine del mondo, sulle comete che potrebbero colpire la Terra oppure mi abbia fatto diventare un ambientalista convinto, però la sua oretta e mezza di durata passa via senza troppi problemi. Poi però, passa anche senza troppi ricordi, in quanto tra un paio di giorni penso, sinceramente, che me la sarò dimenticata.

Voto: 5

Commenti

  1. Risposte
    1. Bah, a me oltre a non aver convinto per nulla, ne ho già visti altri di film così... E il canovaccio sempre quello è...

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  2. ce l'ho pronto da vedere...mi piace il sottogenere cosa fare quando ti sono rimaste poche ore da vivere.....

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    1. In genere anche a me non dispiacciono, solo che questo non mi ha detto nulla o quasi...

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