The Lobster di Yorgos Lanthimos (2015)

Grecia, Regno Unito, Irlanda, Paesi Bassi, Francia 2015
Titolo Originale The Lobster
Regia: Yorgos Lanthimos
Sceneggiatura: Efthymis Filippou, Yorgos Lanthimos
Cast: Colin Farrell, Rachel Weisz, Jessica Barden, Olivia Colman, Ashley Jensen, Ariane Labed, Angeliki Papoulia, John C. Reilly, Léa Seydoux, EmmaEdel O'Shea, Michael Smiley, Ben Whishaw, Roger Ashton-Griffiths, Ewen MacIntosh, Garry Mountain, Laoise Murphy, Nancy Onu, Imelda Nagle Ryan
Durata: 110 minuti
Genere: Drammatico

Arrivato in Italia come uno dei film più interessanti della scorsa annata, mi sono colpevolmente perso la proiezione nei cinema di "The Lobster", quinto film del regista greco Yorgos Lanthimos e suo primo film in lingua inglese, con un cast prevalentemente hollywoodiano e con qualche contaminazione dal panorama cinematografico francese, vedasi la presenza nel cast dell'interessantissima Léa Seydoux. A mia discolpa c'è però da dire che il film non è che sia stato portato in molti cinema nella mia zona, motivo per cui ho dovuto ricorrere all'uscita in home video e ad una visione comunque tardiva rispetto a quanto mi sarei aspettato, tanto che il film è arrivato nel frattempo anche sulla televisione satellitare. Con un cinema greco che qui in Italia è sì ben visto, ma non distribuito particolarmente bene, io nelle poche visioni che ho affrontato mi son trovato talvolta soddisfatto - come nel disgustoso ma validissimo "Miss Violence" - mentre talvolta un po' freddino - come in "A Blast" -.

"The Lobster" si preannunciava, al solo leggere la trama, come una visione parecchio complessa, ma altrettanto originale. La trama parte da uno spunto parecchio interessante, con l'intera storia ambientata in un futuro distopico in cui le persone single vengono rinchiuse in un hotel in cui, se non troveranno un compagno nel giro di quarantacinque giorni, verranno trasformate in un animale di propria scelta, che deve essere comunicato nel momento dell'ingresso nell'hotel. Il protagonista David, interpretato da un Colin Farrell parecchio in parte, uomo impacciato che ha appena divorziato, al momento del suo ingresso, in compagnia del suo cane che presto si rivelerà essere suo fratello, decide che vorrà essere trasformato in un'aragosta e comincia la sua permanenza all'interno dell'hotel, cercando una donna con cui convivere, ma anche di intessere rapporti di amicizia con gli altri uomini al suo interno.

Una trama sicuramente molto interessante, che viene sfruttata a dovere in tutte le sue potenzialità dal regista Yorgos Lanthimos, riuscendo a ritrarre in maniera splendida una società in cui il rapporto di coppia viene visto come un qualcosa di estremamente necessario per far parte del mondo, insomma una società in cui non ci sarebbe possibile vivere da soli e nella quale io sarei fritto e per tal motivo non sceglierei mai di diventare un'aragosta. Interessante è però vedere come in realtà, a fare da contraltare alla cultura dominante, nella quale è più importante vivere in due piuttosto che amarsi, ci sia un'altra parte, rappresentata da un gruppo di ribelli, nella quale i rapporti di coppia sono estremamente vietati. In tal modo l'autore del film riesce a farci capire in maniera estremamente efficace entrambe le posizioni, mettendoci davanti tutti i contro di una vita così estremista: vivere la propria vita da soli senza amare qualcuno può fare male, ma viverla accanto a qualcuno che sei costretto ad amare può essere ancora peggio.

Attraverso uno stile ricercato e parecchio elegante il regista fa arrivare in maniera netta il suo messaggio, amplificando le sensazioni negative dello spettatore davanti a buona parte delle situazioni che ci vengono mostrate grazie ad una quasi totale depersonalizzazione dei personaggi che, a parte una sola eccezione, non hanno nome o vengono identificati tramite una loro caratteristica peculiare. Per quanto alcuni punti provochino curiosità, ma non vengono mai affrontati, "The Lobster" risulta, in fin dei conti, un ottimo film con una marea di sottotesti anche filosofici tutti da esplorare. Il cast di stelle, tra cui figurano anche Rachel Weisz e John C. Reilly, tanto per dire un paio di quelli meritevoli oltre ai due già citati in precedenza, si comporta in maniera egregia, riuscendo in qualche modo a mettere a disagio lo spettatore e riuscendo in pieno nel tentativo di depersonalizzazione dei propri personaggi.

Voto: 8,5

Commenti

  1. Film molto affascinante, soprattutto nella prima parte.
    Successivamente ho recuperato il primo di Lanthimos, e l'ho trovato davvero disgustoso. Bello, brutto? Non so. Questo, nonostante la stranezza, non mi ha rivoltato lo stomaco.

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    1. Il primo mi manca proprio, non l'ho proprio mai sentito. Penso che provvederò!

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  2. Devo ancora convincermi a vederlo, una volta di queste mi ci metto! ;-) Cheers

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  3. l'onda greca mi piace molto, si sono ritagliati uno spazio interessante nel cinema d'autore europeo...

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    1. Sì, nel corso degli anni passati sono usciti un po' di titoli interessanti. Secondo me, nonostante la nostra cultura sia simile, dobbiamo ancora entrare un po' nell'ottica del loro cinema, che invece è profondamente diverso dal nostro.

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  4. Film davvero suggestivo e molto interessante che esplora in modo diverso certi aspetti della personalità umana, a me non solo ha divertito ma mi ha fatto riflettere ;)

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    1. E' sicuramente la riflessione sulle relazioni umane la parte più interessante e meglio affrontata del film!

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  5. Lanthimos è un maledetto pazzo... inutile dire che lo adoro.
    Questo film mi ha fatto stare male dentro, segno che è riuscito. Però ho trovato diversi momenti poco riusciti nella seconda parte, a differenza della prima che è quasi sovraccarica di trovate geniali.

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