Man in the Dark di Fede Alvarez (2016)

USA 2016
Titolo Originale: Don't Breath
Regia: Fede Alavarez
Sceneggiatura: Fede Alvarez, Rodo Sayagues
Cast: Jane Levy, Dylan Minnette, Daniel Zovatto, Stephen Lang, Franciska Töröcsik, Emma Bercovici, Christian Zagia, Katia Bokor, Sergej Onopko, Jane May Graves, Jon Donahue
Durata: 90 minuti
Genere: Thriller, Horror

Già in tempi non sospetti avevo esternato quando il buon Fede Alvarez, come regista, promettesse davvero bene: mentre tutti erano impegnati a criticare "Evil Dead" come ignobile remake de "La casa" - il più delle volte non con critiche costruttive quanto più che altro con cose come "MA NON C'ENTRA NULLAHH CON L'ORIGGINALE, SI EH PERSOH LO SPIRITOHHH, NON SI TOCCANO I CULTTTT, MEGLIO CHE TOCCATE I CULI!" - io, non per essere la solita voce fuori dal coro, avevo intuito quanto il film, nonostante fosse ovvio che impallidisse di fronte al confronto con l'originale, fosse valido, sia a livello registico, sia preso come film in sè, in grado di creare tensione e di spaventare gli spettatori in un modo diverso rispetto al film originale.

Per questo motivo avevo accolto con una certa curiosità l'uscita del suo secondo lavoro da regista, un lavoro ex novo con cui Fede Alvarez potesse essere testato senza quei crismi di diffidenza e soprattutto di pregiudizio dovuti al fatto di aver toccato un cult con i fiocchi. Dall'altra parte però la trama di "Man in the Dark" non mi era parsa, ad un'occhiata comunque superficiale, molto interessante, nè tanto meno originale. Le recensioni positive, e alcune anche fin troppo entusiastiche a dirla tutta, mi hanno convinto definitivamente a dare un'occhiata a questo lavoro che, in fin dei conti, mi ha lasciato totalmente soddisfatto.

Certo, la trama non è che sia particolarmente originale, così come mi ero aspettato leggendola, una trama che comunque viene sviluppata, lungo tutto l'arco del film, in maniera piuttosto interessante, portandoci all'interno dell'abitazione di un uomo, non vedente reduce di guerra, che davanti ad un tentato furto da parte dei protagonisti, farà di tutto per difendere la sua abitazione, ribaltando in maniera inaspettata quelli che erano i punti di partenza della storia, che ci presentavano dei protagonisti "cattivi" che vanno a rubare nella casa di un "buon" anziano non vedente. E' però proprio la trama a non farmi tanto gridare al miracolo rispetto a molti altri che invece sono rimasti quasi del tutto estasiati dal film: non c'è nulla di così originale, tutto si svolge in maniera abbastanza lineare, un po' come ci si aspetterebbe, con un comunque valido colpo di scena finale a ribaltare la situazione.

E' però a livello registico che la pellicola ci dona il meglio di se stessa: l'ambientazione buia risulta quasi essere claustrofobica e contribuisce a creare una tensione palpabile nello spettatore. Il "mostro" che perseguita i protagonisti ci viene subito presentato in tutto il suo realismo, risultando inquietante, quasi da brividi. Così come tutte queste ottime caratteristiche, mescolate con una regia sapiente e mai banale, riescono a catturare l'attenzione dello spettatore dall'inizio alla fine, mantenendo costante il livello di tensione senza mai abbassarlo.

Voto: 7+

Commenti

  1. Anche se il remake de “La Casa” non mi è piaciuto (non per fondamentalismo Raimiano però), Fede Alvarez è forte, sai come la penso su questo film, trama che tiene, bei colpi di scena, ecco, avesse morsicato un po’ di più avrei preferito. Comunque il ragazzo sa il fatto suo ;-) Cheers

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  2. Non male, mi sarei aspettato anch'io più cattiveria.
    Ad ogni modo, onesto intrattenimento.

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  3. Sono curioso :) appeno posso voglio vederlo e il tuo parere moderato mi rincuora.

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