Inferno di Ron Howard (2016)

USA, Italia 2016
Titolo Originale: Inferno
Regia: Ron Howard
Sceneggiatura: David Koepp
Cast: Tom Hanks, Felicity Jones, Irrfan Khan, Omar Sy, Ben Foster, Sidse Babett Knudsen, Ida Darvish, Ana Ularu, Jon Donahue, Fortunato Cerlino, Fausto Sciarappa, Francesca Inaudi
Durata: 121 minuti
Genere: Thriller

Da persona mediamente appassionata dei romanzi di Dan Brown, soprattutto per quel che riguarda quei quattro che vedono protagonista Robert Langdon, non potevo certo perdermi il film di "Inferno", terzo della saga cinematografica e quarto di quella letteraria - al cinema "Il simbolo perduto" è stato bellamente e giustamente saltato -, diretto dal regista Ron Howard e con protagonista il solito Tom Hanks, questa volta affiancato dalla Felicity Jones salita alla ribalta internazionale grazie all'ottima interpretazione in "La teoria del tutto". Un film tratto, tra le altre cose, da un libro che non mi aveva particolarmente entusiasmato, soprattutto se confrontato con i ben più freschi "Il codice Da Vinci" e "Angeli e demoni", entrambi in grado di rapire la mia attenzione dall'inizio alla fine, cosa che l'ultimo romanzo di Dan Brown non è riuscita del tutto a fare.

Come ben saprete, anche se poche sono state le volte in cui mi sono recato al cinema a vedere un film di cui avevo letto anche il libro - sì, lo so, non è che sia un grandissimo lettore -, non sono per nulla un fanatico dell'aderenza dell'opera cinematografica a quella che è la narrazione del romanzo, a patto però che non ne venga travisato il messaggio e il suo significato. E da questo punto di vista "Inferno" presenta tutti i pregi e anche tutti i difetti del romanzo da cui è tratto: da una parte il ritmo è forsennato, un po' come nello stile di questo tipo di film, la narrazione procede in maniera veloce e accattivante e i vari enigmi che si trovano davanti i due protagonisti Robert Langdon e la dottoressa Sienna Brooks si susseguono in maniera interessante così come interessante è vedere la loro risoluzione, nonostante chi ha letto il libro già la conosca. Conformità con il romanzo a parte, anche il comparto tecnico è di altissimo livello, effetti speciali bellissimi e una Felicity Jones che riesce ad offuscare, sia grazie alla sua infinita bellezza, sia grazie ad una interpretazione di buon livello, il suo compare Tom Hanks, che tra l'altro vedremo moltissimo al cinema nel prossimo periodo in film che si preannunciano piuttosto interessanti.

Così come i pregi della pellicola sono gli stessi del romanzo, anche i difetti che ho ritrovato nella visione sono, bene o male, gli stessi del romanzo: la ricerca spasmodica del colpo di scena, talvolta anche assurdo e poco giustificato, alla lunga stufa, tanto che prima o poi gli spettatori - ma anche i lettori - iniziano a capire che non si devono fidare di nessun personaggio e che, bene o male, nulla è come sembra. Il colpo di scena va cercato e costruito dall'inizio alla fine - come in "The Others", per dire, in cui rivedendo il film una seconda volta capisci quanto questo ti fosse stato letteralmente sbattuto in faccia -, non messo in un punto in cui la storia ha un momento di stanca e va risollevata. Il fatto poi di narrare la vicenda in tre luoghi diversi tra loro fa sì che il film si concentri moltissimo sulla prima parte ambientata a Firenze, per poi sbrigare in maniera quasi frettolosa le due successive ambientate a Venezia e a Istanbul.

Voto: 6,5

Eppure, alla fine del film, io sono uscito dalla sala... incazzato, anzi incazzatissimo.
[ATTENZIONE SPOILER GIGANTESCO]
Come già detto all'inizio di questa recensione, io non mi ritengo un book-nazi, però pretendo che i cambiamenti apportati alla storia siano un minimo giustificati o, quanto meno, migliorino quello che è il risultato finale della storia. Laddove il romanzo finiva con un fallimento da parte di Langdon, con il virus che - altro colpo di scena - si rivela una specie di sterilizzante globale e non un virus mortale, nel film tutto questo è tralasciato, con Ron Howard che decide di essere un buonista americano e di narrare la storia di un bravissimo americano che salva il mondo da una bomba contenente un virus mortale. Niente di più sbagliato, il finale che viene fuori in questo film travisa il significato del finale del romanzo e sono proprio cambiamenti di questo tipo che io tollero di meno. Insomma, un peccato far finire in questo modo un film che dall'inizio alla fine si comporta mediamente bene, ma che, nel finale, spreca un bel po' del buon lavoro fatto fino a quel momento.
[FINE SPOILER GIGANTESCO]

Commenti

  1. Sei uno dei pochi che ho sentito che ne ha parlato benino, lo vedrò, ma se ripenso ad “angeli e demoni” cado immediatamente in fase REM ;-) Cheers

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  2. ne hai scritto bene, lo tengo in considerazione anche perchè molti ne hanno parlato male, sembra interessante per un eventuale visone home video..

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  3. Per me, invece, molto molto mediocre; il peggiore dei tre.
    Ho letto gli altri romanzi, questo mi manca, ma mio padre - fan di Brown - dice che il cambio è stato scandaloso!

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  4. Provo un certo odio per Denbraun, lo evito volentieri :)

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