The OA - Stagione 1

The OA
(serie TV, stagione 1)
Episodi: 8
Creatore: Brit Marling, Zal Batmanglij
Rete Americana: Netflix
Rete Italiana: Netflix
Cast: Brit Marling, Emory Cohen, Scott Wilson, Phyllis Smith, Alice Krige, Patrick Gibson, Brendan Meyer, Brandon Perea, Ian Alexander, Jason Isaacs
Genere: Drammatico, Fantascienza


Nel periodo delle classifiche di fine anno, proprio mentre sceglievo chi mettere in prima posizione tra la splendida "The Young Pope" e l'altrettanto splendida produzione di Netflix "Stranger Things", io, leggendo le classifiche degli altri, mi mangiavo un po' le mani: molti infatti erano quei blogger che citavano come meritevole, se non qualcosa di più, la prima stagione di "The OA", anch'essa disponibile interamente su Netflix, mentre io, per via della mancanza di tempo nelle ultime due settimane dello scorso anno, sono riuscito a recuperarla solamente all'inizio di quest'anno. Il fatto che poi, nonostante le altissime posizioni nelle classifiche, la serie fosse ancora poco recensita sulla blogosfera - probabilmente anche a loro mancava il tempo per scrivere una recensione - non faceva che aumentare la mia curiosità, verso un lavoro scritto e prodotto da un'attrice che stimo in maniera clamorosa come Brit Marling, già autrice del gioiellino "Another Earth" assieme al regista Mike Cahill, che qui si trova a lavorare con Zal Batmanglij.
Purtroppo la recensione che vi accingete a leggere non sarà per nulla esaustiva: sì, lo so che "The OA" è ormai diventato un mezzo fenomeno e moltissimi lo hanno già visti, ma io, che cerco sempre di fare il minor numero di spoiler possibili sulle serie e sui film che guardo, voglio comunque anticipare il meno possibile su questa serie per la quale, in fin dei conti, mi tocca in tutto e per tutto concordare con coloro che l'hanno definita un vero e proprio gioiello splendente. E lo è sin dal primo episodio, che ci butta dentro ad una vicenda - il ritorno di una ragazza dalla sua famiglia dopo sette anni dalla sua scomparsa e misteriosamente guarita dalla sua cecità - che viene, nei primi cinquanta minuti di questa serie, sviluppata con una certa normalità, quasi a ricordarmi il film "Mommy" come struttura, un film normale fino ad una scena in particolare grazie alla quale poi decolla. Cinquanta minuti di normalità che vengono interrotti dalla sigla - a dieci minuti dalla fine dell'episodio - che rappresenta la svolta, l'inizio della storia, l'inizio della parte veramente interessante della serie.
In "The OA" infatti ci si concentra fondamentalmente su due cose: la prima è la storia di Prairie, raccontata ad altri cinque personaggi e che lo spettatore non può fare a meno di ascoltare con un certo interesse; la seconda invece è il recupero, da parte di Prairie, della sua normale vita, se mai ne dovesse aver avuta una. Un altro piccolo spoiler che faccio è che la serie parla di esperienze pre-morte in un modo del tutto diverso da come hanno tentato di fare molti film nella storia del cinema e già Brit Marling, nel già citato "Another Earth", ci aveva abituato a trattare nei suoi lavori temi che hanno a che fare con la fede, ma più strettamente con una filosofia riguardo alla vita per la quale sarebbe interessante sapere se l'attrice abbia o meno abbracciato una qualche fede religiosa, dato che con certi temi trattati è difficile immaginarsi altro da parte sua.
Ed è sia nella narrazione - con qualche buco qua e là piuttosto comprensibile - sia nel modo di mostrarci le immagini, che la serie vince inequivocabilmente. Ma la cosa più bella in assoluto, anche se per Netflix rilasciando tutti gli episodi in una volta è più facile, sta nel fatto di essere riuscita a creare additività, tanto da spingere lo spettatore - che quando scrivo su questo blog sono sempre e soltanto io - a voler alla fine di ogni episodio sapere sempre di più sulla vicenda, costringendolo a velocissime maratone in cui vince chi dorme di meno la notte. Ed alla fine di questa prima stagione, si vuole assolutamente sapere come la vicenda proseguirà nella seconda!

Voto: 9,5

Commenti

  1. A questo punto non ti resta che tornare indietro nel tempo per inserirla tra le migliori serie del 2016.
    Forse se riesci a compiere i vari movimenti potresti farcela. ;)

    RispondiElimina

Posta un commento

Quando commentate ricordate che si sta pur sempre parlando di opinioni, quindi siate educati. Apprezzo sempre una punta di sarcasmo, sarò il primo a tentare di rispondervi a tono.

Non sono in cerca di prestiti ultravantaggiosi, ma sono ben disposto verso le donazioni spontanee!

Post popolari in questo blog

Le spose di Dracula di Terence Fisher (1960)

Unbreakable Kimmy Schmidt - Stagione 1

Rambo di Ted Kotcheff (1982)