Una doppia verità di Courtney Hunt (2016)

USA 2016
Titolo Originale: The Whole Truth
Regia: Courtney Hunt
Sceneggiatura: Nicholas Kazan
Cast: Keanu Reeves, Renée Zellweger, Gabriel Basso, Gugu Mbatha-Raw, Jim Klock, Jim Belushi, Sean Bridgers
Durata: 93 minuti
Genere: Thriller, Drammatico


Come si è già detto più volte ed in diverse sedi, il periodo estivo è perfetto per fare uscire film il più possibile spensierati e nelle sale cinematografiche, soprattutto qui in Italia, trovano spazio sempre più di frequente horror di bassa lega o thrillerini senza pretese, per non parlare poi delle commedie adolescenziali o delle commedie caciarone, che però quest'anno sono un po' mancate a dire la verità. Al momento della sua uscita avevo catalogato "Una doppia verità" come un film appartenente a questo macro gruppo, pensavo fosse un thrillerino senza particolari pretese e senza particolari mire autoriali, ma soprattutto pensavo fosse anche il più spensierato possibile. Invece, per quanto il film in effetti non mi sia particolarmente piaciuto, "Una doppia verità" è quel tipo di film che, prendendosi forse eccessivamente sul serio, ha la pretesa di insegnarti qualcosa che magari, in questo periodo, non tutti gli spettatori sono pronti a recepire.
La trama del film è delle più classiche - e forse banali - possibili: l'avvocato Richard Ramsay, interpretato da un Keanu Reeves sta vivendo il suo periodo cinematografico peggiore da qualche anno a questa parte, si trova a difendere in un caso di omicidio il diciassettenne Mark Lassiter, interpretato da Gabriel Basso già visto in "Super 8", sospettato di aver ucciso il padre. Per la difesa del suo cliente, che rifiuta categoricamente di dire qualsiasi cosa riguardo al giorno dell'omicidio, Richard si affiderà all'aiuto della giovane avvocatessa Janelle, interpretata da Gugu Mbatha-Raw vista in "San Junipero", il più bell'episodio della terza stagione di "Black Mirror" o forse addirittura dell'intera serie, anche lei determinata a cercare risposte su quanto successo il giorno dell'accaduto.
Con "Una doppia verità", secondo film della regista Courtney Hunt dopo "Frozen River - Fiume di ghiaccio", siamo sempre dalle parti del thriller, con qualche strizzata d'occhio più che evidente verso il genere del legal drama. La sceneggiatura gioca moltissimo su ciò che ci vuole fare intendere il titolo, ovvero sul fatto che qualsiasi personaggio coinvolto nella vicenda sia naturalmente predisposto a mentire, in modo da non dare allo spettatore punti di riferimento su quale sia il personaggio che dice la verità sull'omicidio di Boone Lassiter, il padre di Mark interpretato da Jim Belushi. Il tentativo del film di depistare lo spettatore nel giungere ad una conclusione è fin troppo evidente e alla fine il colpo di scena finale smonta sì tutte le teorie che ci eravamo fatti, ma risulta forse un po' troppo forzato e ricercato quasi fosse un'ossessione.
Viene da sè la conclusione che il film sia fondato su una scrittura per nulla solida e che le interpretazioni dei protagonisti, non grandissimi nomi ma comunque in grado di fare da richiamo per una buonissima fetta di pubblico, sono quasi tutte accettabili, ma nessuna in grado di rendersi memorabile o comunque ricordabile. Fa strano dunque che il personaggio meglio costruito e meglio interpretato della pellicola sia quello interpretato da Jim Belushi che personalmente non ho mai particolarmente apprezzato come attore - o sicuramente meno del defunto fratello - ad interpretare un cattivo in grado di inquietare lo spettatore e senza alcuna possibilità di redimersi, riuscendo a colpire lo spettatore nonostante il minutaggio decisamente limitato sullo schermo. "Una doppia verità" risulta in conclusione una pellicola decisamente dimenticabile e per nulla in grado di colpire come avrebbe voluto e potuto fare.

Voto: 5

Commenti

  1. Nonostante la presenza di Gugu Mbatha-Raw, mi sa che me lo risparmio alla grande.
    Anche perché Keanu Reeves e Renée Zellweger negli ultimi tempi sono ormai garanzia di filmetto (o di filmaccio). E questa è una doppia verità. :)

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  2. Mi diceva pochino per fortuna posso leggere i tuoi post che mi confermano le mie idee ;-) Cheers

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