La settima musa di Jaume Balaguerò (2017)

Spagna 2017
Titolo Originale: Musa
Regia: Jaume Balaguerò
Sceneggiatura: Jaume Balagueró, Fernando Navarro
Cast: Elliot Cowan, Franka Potente, Ana Ularu, Joanne Whalley, Christopher Lloyd, Leonor Watling
Durata: 105 minuti
Genere: Thriller, Horror


Qualche tempo fa, su noti siti di streaming, mi ero imbattuto nell'uscita del film "Muse", ne ero rimasto incuriosito, però, per qualche motivo ancora oscuro, non avevo avuto il tempo nè la voglia di vedermelo con i sottotitoli. Ho scoperto poi dell'uscita al cinema del film in questione, con il titolo "La settima musa" grazie ad un trailer visto poco prima di quella sola che è stato "La prima notte del giudizio". Ed è così che, in un Venerdì sera di metà Agosto, solo soletto senza nulla da fare, mi sono recato nel cinema più vicino che lo trasmettesse per andarlo a vedere: una sala semideserta visto il periodo in cui è uscito, la presenza di tre coppie contate e io a fare da settimo incomodo, ben distante dalle coppiette che però, devo dire, sono state brave a non fare casino. Forse stavano limonando durissimo, forse addirittura peggio, ma, quanto meno, sono stati tutti piuttosto silenziosi nonostante la bassa età media, da me irrimediabilmente innalzata. Convinto anche dalla presenza in regia di Jaume Balaguerò, regista in grado di darmi buonissimi horror come "REC" e "REC 2" o l'ottimo thriller "Bed Time" - quel film in cui Marta Etura dorme con un intimo griffato Juventus - sul quale ho dalla visione di quei film posto una buona dose di fiducia, peccato che dopo di quelli abbia anche diretto "REC 4: Apocalipsis" che vabbeh, lasciamo perdere. Ad interpretare il ruolo dei protagonisti della vicenda abbiamo due illustri sconosciuti, per lo meno qui in Italia, magari in patria sono famosissimi, come Elliot Cowan, che ha partecipato ad innumerevoli serie TV che io non ho visto, e Franka Potente, che mi dicono fosse presente in "The Conjuring - Il caso Enfield", ma io proprio non riesco a ricordarmela.
La trama del film è piuttosto intricata e va ben seguita per tutta la durata della pellicola: dopo il suicidio della sua compagna, una sua allieva, il professore universitario Samuel Solomon comincia ad avere strani incubi premonitori riguardanti una donna che viene uccisa durante una specie di rituale. Quando l'omicidio della donna effettivamente avviene, secondo le modalità che l'uomo aveva sognato nei suoi incubi, Samuel conoscerà una donna, Susan, perseguitata anche lei dallo stesso incubo. Grazie all'aiuto di un'amica di Samuel i due si alleeranno e cominceranno una strana lotta contro le Muse, cui Susan deve restituire l'imago, che eviterà loro la morte e la definitiva distruzione.
Non dico che sul film in questione avessi delle aspettative particolarmente alte, mi sarei accontentato, quanto meno, di un thrillerino coinvolgente dall'inizio alla fine, perfetto per il clima che imperversava a Milano solamente un mese fa. Da questo punto di vista alla fine non è che mi possa lamentare del tutto, alla fine guardando la pellicola non mi sono particolarmente annoiato e la visione è passata senza particolari problemi, che però ho ravvisato a livello di regia e di sceneggiatura. Da una parte ho trovato interessantissime alcune citazioni letterarie riguardanti le Muse, reinterpretate a piacimento dagli sceneggiatori per inserirle nella trama della pellicola, trama che però risulta poco interessante e soprattutto poco fluida a livello narrativo. Uno dei più grandi difetti sceneggiativi di questo film è infatti il fatto che la trama si muova in diverse direzioni, prendendone una precisa solamente nel finale, con un colpo di scena che a un certo punto diventa effettivamente chiaro e telefonato -altrimenti, vi dò un indizio, la scena all'inizio non sarebbe stata quasi per nulla giustificata. Non bastasse il fatto che il finale sia piuttosto prevedibile, questo appare anche sbrigativo e buttato lì tanto per dare una conclusione alla pellicola.
Dal punto di vista realizzativo, forse per la prima volta da quando seguo il regista, Balaguerò mi ha piuttosto deluso, semplicemente perchè il prodotto sembra mostrare tutte le caratteristiche di un prodotto televisivo roba da canale generalista nemmeno di altissimo livello. Da una parte non è malissimo il modo in cui viene costruita l'atmosfera e il tono generale della pellicola, mentre dall'altra viene male a pensare che a livello registico il film abbia davvero poco da segnalare, con il regista che si limita a svolgere il suo compitino e i montatori che non ci mettono del loro per quanto riguarda il risultato finale del film. Anche per quel che riguarda la recitazione, mi è parsa medio bassa praticamente da parte di tutti gli interpreti della vicenda. Aggiungiamo anche l'eccessiva presenza di "Noooooo!" urlati che ormai al cinema mi fanno sempre un effetto involontariamente comico e capiamo poi perchè il film alla fine non mi abbia particolarmente soddisfatto.
Con "La settima musa" ci troviamo dunque davanti ad un film con uno stampo televisivo, mandato allo sbaraglio nei cinema italiani senza ottenere particolari risultati, cosa un po' prevedibile visto il periodo e visto anche che al cinema c'era "Ant-Man and the Wasp". Più che ad un horror o ad un thriller lo spettatore, che comunque non nego che potrebbe rimanerne anche soddisfatto, si trova davanti ad una fiaba gotica non troppo riuscita la cui trama si muove in troppe direzioni senza mai prendere una con precisione.

Voto: 5

Non troppo tempo fa ha parlato di questo film anche Erica, sul suo "Il Bollalmanacco di cinema". Trovate al link la sua recensione de "La settima musa"

Commenti

  1. Grazie per il link!! :D
    Purtroppo il film non ha entusiasmato neanche me... e sì che ero partita con le migliori speranze!!

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    1. Mah un po' scialbetto, mi sa che il cinema non se lo meritava proprio.

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  2. Non mi ha impressionato molto, pensa che mi sono ricordato della sua esistenza ora che ho letto il tuo post, il che la dice lunga su quanto mi abbia colpito ;-) Cheers

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    1. Da un po' di tempo ho iniziato a scrivere tutte le impressioni su un foglio appena finisco di guardare o addirittura - se non lo faccio al cinema - mentre guardo un film. Senza di quelle non so se sarei riuscito a scriverne un post come questo.

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