Shark - Il primo squalo di John Turteltaub (2018)



USA, Cina
Titolo Originale: The Meg
Regia: John Turteltaub
Sceneggiatura: Dean Georgaris, Erich Hoeber, Jon Hoeber
Cast: Jason Statham, Li Bingbing, Rainn Wilson, Ruby Rose, Winston Chao, Cliff Curtis, Page Kennedy, Jessica McNamee, Ólafur Darri Ólafsson, Robert Taylor, Shuya Sophia Cai, Masi Oka, Rob Kipa-Williams, Tawanda Manyimo
Durata: 113 minuti
Genere: Fantascienza, Azione


Sono ormai da anni dell'opinione che i film sugli squali non abbiano più senso di esistere: da una parte si hanno negli occhi film come "Lo squalo" o "Blu profondo", il primo un capolavoro mentre il secondo a suo modo diventato un cult del genere, dall'altra case di produzione come la Asylum hanno sdoganato il tema, portandolo ai limiti dell'assurdo con la riuscitissima saga di "Sharknado" e altri film dalle dubbie qualità artistiche, ma comunque in grado di intrattenere. Dunque si ritorna alla mia tesi: i film sugli squali non hanno più senso di esistere, o per ampliarla e renderla migliore, i film seri sugli squali non hanno più senso di esistere. Eppure ogni anno qualcosa ci viene proposto e io non posso rinunciare alla visione, pur sapendo che ormai l'unico modo per rendere un film sugli squali interessante ai miei occhi è fare qualcosa che ricalchi lo stile della Asylum, con più soldi. Ci prova quest'anno "Shark - Il primo squalo", mettendo come protagonista niente meno che Jason Statham e mettendo alla regia John Turteltaub, un mestierante, di quelli di bassa lega, uno i cui film che ho visto li ho odiati tutti e il suo film più famoso è il da me odiatissimo "Il mistero dei templari". Le premesse dunque ci sono anche se solo a metà, il trailer invece prometteva davvero qualcosa che potesse intrattenere e divertire, magari con qualche scelta al limite del trash e qualche scena d'azione ben congegnata.
Tratto dal romanzo horror fantascientifico "MEG" di Steve Alten - il primo di una serie che ad ora conta cinque libri - la trasposizione cinematografica ebbe una lavorazione travagliata, partita più di vent'anni fa: già nel 1996 la Disney aveva acquisito i diritti per trasporre il primo romanzo della serie, occupandosi anche di scrivere la sceneggiatura del primo film. Sceneggiatura che deluse l'autore del romanzo a tal punto da far decadere i diritti. Nel 2015 i diritti vengono ripresi in mano dalla Warner Bros, affidando la regia del film a Eli Roth - e lì sì che mi sarei sfregato le mani sul serio - ma divergenze creative portarono il regista ad abbandonare il progetto che venne poi affidato a Turteltaub.
Jonas Taylor, interpretato da Jason Statham, è un sub ed esploratore marino che lavora per la Marina degli Stati Uniti. Ha un passato tormentato, che ci viene raccontato all'inizio del film, dovuto alla morte di un gruppo di scienziati intrappolati in un sottomarino nella Fossa delle Filippine, morti a detta sua a causa dell'attacco da parte di una creatura gigantesca. I suoi superiori credono però che il racconto da lui riportato sia frutto di una psicosi provocata dalla pressione, motivo per cui viene congedato. La narrazione si sposta a cinque anni dopo, quando un magnate finanzia una spedizione che vorrebbe esplorare una sezione ancora più profonda della Fossa delle Marianne, nascosta da una nuvola di acido solfidrico: il sottomarino riesce a superare l'ostacolo, ma viene attaccato a sua volta da una creatura gigantesca, che fa perdere ogni contatto con la base. Essendo il capo della spedizione Lori, ex moglie di Jonas Taylor interpretata da Jessica McNamee, viene contattato Taylor per tentare un salvataggio, anche per via della somiglianza degli eventi con la storia da lui raccontata cinque anni prima.
Uno dei problemi fondamentali di "Shark - Il primo squalo" sta nel fatto che riesca nell'intento impossibile di complicare le cose semplici: sarebbe stato tanto facile fare un film sull'attacco di uno squalo ad un sottomarino, con tanto di eroe dei film action che, per amore della sua ex moglie, salva baracca e burattini sfoggiando i suoi muscoli e la sua preparazione, mettendola in quel posto a tutti quelli che lo hanno rinnegato. Se però, anche solo per raccontare la trama di un film del genere, bisogna fare una vera e propria fatica, allora si capisce quanto gli sceneggiatori abbiano voluto complicare la cosa, complessità che molto probabilmente partiva già dal soggetto, ma non avendo letto il romanzo originale - cosa che probabilmente farò mettendolo in coda alla mia lista - non posso farne un confronto vero e proprio. Un altro vero problema della pellicola in questione sta nel fatto che per ingranare ci metta più di un'ora e per un film che ne dura due, lasciare la prima metà come lunga introduzione dei fatti mi è sembrato un azzardo non da poco: pare quasi che ci si stia prendendo un po' troppo sul serio cosa che per un film sugli squali in piena estate proprio non riesco ad accettare.
Il mio giudizio però non è quello di una bocciatura completa: dalla sua "Shark - Il primo squalo" ha innanzitutto il fatto che, una volta che ha ingranato, pur avendoci messo quasi metà film, poi scorre abbastanza bene e riesce anche ad intrattenere ed intrigare. In secondo luogo ho particolarmente apprezzato il modo in cui il budget sia stato speso per gli effetti speciali: buone le scene d'azione - anche se sono un po' poche -, interessante visivamente la riproduzione dello squalo - un Carcharodon Megalodon preistorico - e mi sono particolarmente piaciute le creature sconosciute e fantascientifiche che gli scienziati scoprono nelle profondità della Fossa delle Marianne, anche perchè gli abissi oceanici sono conosciuti, in percentuali, poco di più o forse addirittura come l'Universo, quindi il tutto assume un certo fascino. In definitiva "Shark - Il primo squalo" è uno di quei film che, pur faticando ad ingranare, va abbastanza bene per una serata cinematografica di estate inoltrata, quando il caldo prende il sopravvento e si ha la sfiga di non essere ancora andati in vacanza, oppure si è tornati troppo presto dalle vacanze, con le città ancora vuote.

Voto: 5,5

Le congiunzioni astrali di giornata hanno voluto che anche su La Bara Volante e su White Russian si parlasse di questo film. Vi invito dunque ad andarvi a fare un giro anche da loro!

Commenti

  1. Un filmetto niente da dire, il cerchio si chiude perché Spielberg ha di fatto inventato i blockbuster estivi con uno squalo gigante, e nel 2018, il film più grosso dell’estate è proprio una roba con le pinne. Solo che questo somiglia più ad un film dell’Asylum che a quello di zio Steve, anche se ci prova in tutti i modi. Oggi siamo doppiamente allineati, sul parere e sul titolo del giorno, Bro-Fist! Cheers

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    1. Ma nemmeno ad un film della Asylum a dirla tutta, quelli almeno ci cazzeggiano sopra, questo invece si prende tremendamente sul serio.

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  2. Anche a me Blu profondo piace, nella sua tamarraggine è un film che funziona.

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  3. Perfetto per la famiglia, abbastanza ignorante da non essere fastidioso... ma, ammetto, mi sarei aspettata molto ma molto di più!

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    1. Sì, si lascia guardare senza alcun problema, però se si prendesse meno sul serio sarebbe meglio...

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