Una messa per Dracula di Peter Sasdy (1970)



Regno Unito 1970
Titolo Originale: Taste the Blood of Dracula
Regia: Peter Sasdy
Sceneggiatura: Anthony Hinds
Durata: 95 minuti
Genere: Horror


La parte semplice di questo speciale dedicato alle serie cinematografiche Hammer che sto affrontando da inizio anno se ne è già andata da un bel po' e da altrettanto tempo è cominciata la parte ostica e molto più complicata. Dopo aver constatato la ripetitività della serie dedicata a Frankenstein, in cui "Distruggete Frankenstein!", l'ultimo film visionato, non vedeva nulla di nuovo nella trama rispetto ai già abbastanza ripetitivi capitoli precedenti, anche per la serie di Dracula, che con "Una messa per Dracula" è arrivata ormai al suo quinto capitolo - sarebbe il quarto, ma nel mio conto entra anche "Le spose di Dracula" - inizia a farsi ben evidente lo spettro della ripetizione, del film uguale a quello precedente, del fatto che la Hammer, con la sua filosofia di produzione di film in serie, con lo stampino e alla massima velocità di esecuzione, puntasse alla quantità, a spremere i suoi attori quanto più possibile, piuttosto che a creare film interessanti e di qualità quali erano i primi che ho visto per questo speciale. Come protagonista abbiamo sempre Christopher Lee, diventato iconico grazie al personaggio da lui interpretato a più riprese, mentre il cast viene ancora una volta rivoluzionato rispetto alla pellicola precedente, grazie all'introduzione di Geoffrey Keen nei panni di William Hargood e di Gwen Watford in quelli di Martha Hargood. A dirigere abbiamo Peter Sasdy, con Terence Fisher che ha dato su per quanto riguarda i film di Dracula concentrandosi principalmente su quelli su Frankenstein.
Tre nobili, alla ricerca di emozioni forti, decidono di risvegliare tramite un rito il vampiro Dracula, morto da qualche tempo. Colui che dirige il rito è Lord Courtley, interpretato da Ralph Bates, che nel corso di esso comincerà a comportarsi in modo strano, tanto che i tre uomini, terrorizzati, decidono di ucciderlo. L'uccisione dell'uomo scatenerà l'ira di Dracula, ormai risvegliatosi, che cercherà di vendicarsi della morte del suo discepolo, utilizzando i suoi poteri soprannaturali e assoggettando i figli dei tre uomini, portandoli pian piano ad uccidere i rispettivi genitori.
Per una volta, rispetto ai precedenti film, c'è di buono il fatto che si cominci da dove ci eravamo lasciati nel film precedente, con Dracula in punto di morte che crea una macchia di sangue che un nobile è subito pronto a raccogliere per sfruttarla per i suoi scopi. La struttura della narrazione è quella che di solito poco sopporto per cui il cattivo uccide qualcuno per poi concentrarsi sulla vittima successiva, un po' come se dovesse superare dei livelli di difficoltà sempre maggiore - la frase pronunciata da Dracula dopo l'uccisione del primo dei tre borghesi "E ora il prossimo" è un emblema in questo senso. Dopo la scena di stupro in "Distruggete Frankenstein!", anche in questo film iniziano a comparire nudi femminili, un po' come se la casa di produzione stesse cominciando a puntare anche alla bellezza delle sue protagoniste e dei loro corpi nudi, da me cosa sempre ben accetta se questi però non diventano l'unica cosa interessante della vicenda. Non basta infine una velata critica alla nobiltà dell'epoca, che amava ben presentarsi di giorno per poi dedicarsi ad attività moralmente più discutibili durante la notte, per rendere il film interessante. So che tenere il conto di quanti film mancano per terminare uno speciale non è una cosa bellissima da fare - tanto vale interromperlo no? -, ma arrivati a questo punto ne mancano sei e spero, in almeno uno di essi - che so che non sarà quello della serie de "La mummia" - di divertirmi come feci con "Dracula il vampiro" o come in "La maschera di Frankenstein".

Commenti

  1. Solo nel 1970 Christopher Lee recitò il ruolo di Dracula in tre film differenti, penso che nessuno sia stato spremuto come lui, ok lo avranno anche pagato, ma resta una storia incredibile, forse più interessante di alcuni degli stessi film. Cheers

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