Mandy di Panos Cosmatos (2018)



USA, Belgio 2018
Titolo Originale: Mandy
Sceneggiatura: Panos Cosmatos, Aaron Stewart-Ahn
Durata: 121 minuti
Genere: Horror, Azione, Thriller


É ormai cosa nota da queste parti di quanto la mia sopportazione verso Nicolas Cage, detto Niccolò Gabbia dagli amici, non sia mai stata a livelli altissimi, anche se, soprattutto negli ultimi anni, spesso e volentieri grazie alla solita cricca di blogger che annualmente organizza un tributo nel giorno del suo compleanno, questo mio litigio con l'attore si è un po' affievolito. Ho iniziato a guardare qualcuno dei suoi film trovando delle bellissime sorprese in "Io, Dio e Bin Laden", apprezzando poi anche i suoi film più brutti come esaltazione del trash, non prendendoli mai sul serio. Nicolas Cage poi è uno che di bisogno di lavorare ne ha eccome, un po' per pagare gli alimenti alle sue ex mogli, un po' per mantenere tutti i suoi hobby decisamente eccentrici, è uno che di soldi ne ha bisogno ed è il motivo per cui ha una delle medie di film girati all'anno più alta che io conosca, basti pensare che negli ultimi tre anni ha partecipato a ben quattordici film. Uno di questi è "Mandy", film del regista visionario greco Panos Cosmatos, presentato nel 2018 al Sundance Film Festival ed accolto, soprattutto dal pubblico della rete, in maniera decisamente positiva. Visto assieme ai miei compagni di viaggio la sera prima di tornare a casa, visto il faticosissimo volo che ci attendeva il giorno dopo, ancora ora, a più di una settimana dalla visione, ne sono sconvolto, un po' perchè non ho ben capito come inquadrare il film, un po' perchè ci troviamo davanti ad una pellicola allucinante e quasi allucinatoria.
Siamo nel 1983: il taglialegna Red, interpretato da Nicolas Cage, e la pittrice Mandy, interpretata da Andrea Riseborough, vivono tranquilli in una zona boschiva vicino al deserto del Mojave. La loro vita pacifica viene totalmente sconvolta dal momento in cui il leader di un culto stazionato non lontano dalla loro abitazione, vede Mandy passeggiare per il bosco, volendola a tutti i costi all'interno della sua setta. É così che tutti i componenti del culto, aiutati da dei non ben specificati demoni in motocicletta, rapiscono Mandy e, dopo un tentativo di assoggettarla al loro culto e di stuprarla - fallito perchè al leader, per qualche motivo, non si alza il pipistrello - costringono Red ad assistere al suo sacrificio. La ragazza verrà così messa al rogo e Red, una volta liberato dalla setta, comincerà a cercare la sua vendetta, prima contro i demoni motociclisti, poi contro i componenti della setta.
"Mandy" è uno di quei film strani da morire, per i quali, secondo la mia opinione, è difficile avere mezze misure: penso in qualche modo sia una di quelle pellicole che o si ama follemente, o si odia e la si ritiene una cazzata. Dal punto di vista della sceneggiatura non siamo certo davanti al film più originale del mondo, anzi, ci troviamo davanti al più classico dei revenge movie, di quelli che se ne sono visti a migliaia nel corso degli anni e anche di più originali. A dare quel qualcosa in più a "Mandy" sono però i due nomi più importanti che possiamo trovare in questa produzione: Panos Cosmatos e Nicolas Cage. Ebbene sì, l'attore, grazie ad una oculata scelta da parte del regista, ha trovato il film perfetto per lui, per caricare le sue espressioni all'inverosimile, per enfatizzare - motivo per cui un po' tutti lo detestano - ed andare in over-acting come solamente lui sa fare. Il regista invece dal canto suo gioca con i colori, dirige un film che a livello di ritmo si prende tutto il tempo necessario riempiendo due ore di inquadrature visionarie e che usano i colori e la fotografia in maniera assolutamente libera da qualsiasi tipo di convenzione, giocando molto con le tonalità di rosso, ma anche, nei momenti di maggiore follia, con il verde, insomma, un trip allucinante e allucinogeno che sconvolge, se si è nel mood giusto per farcisi avvolgere.
In questo film Nicolas Cage, ma anche tutti gli altri personaggi, parlano pochissimo, si lascia decisamente più spazio alle immagini, ma anche alla colonna sonora, rock 'n roll psichedelico all'ennesima potenza con i volumi che si alzano quando meno te lo aspetti. Insomma, con "Mandy" la sensazione che si prova al termine della visione - resa tra l'altro divertentissima da una seconda parte in cui il sangue scorre a fiumi e non ci si risparmia in frasi e gesti da eroe del cinema d'azione degli anni ottanta - è di svuotamento, ci vuole davvero del tempo prima di riprendersi da tanta psichedelia che, messa al servizio di una trama al contrario semplicissima, rende il film qualcosa che forse non mi era mai capitato di vedere in vita mia e che ho accolto in maniera decisamente positiva.

Voto: 7,5

Commenti

  1. So che in molti lo hanno demolito, a me non è dispiaciuto per nulla anche se avrei sperato in un Nic Cage ANCORA più pazzo!

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  2. Lo so, è troppo “Arty”, psichedelico, ricercato, ha tutti i difetti del mondo, ma io questo film lo amo visceralmente, ogni tanto vado a rivedermi una scena un passaggio, anche perché Nicola qui si mangia tutto, parte modesto e poi esplode come solo lui sa fare. Sul serio lo adoro questo film, è una fantasia Doom Metal sotto acido con il protagonista giusto! :-D Cheers

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