Green di Kerstin Gier

Tre libri in tre settimane non ero mai riuscito a leggerli. L'avevo sempre ritenuta un'impresa impossibile. Ora, invece, ho finito la "Trilogia delle gemme", di Kerstin Gier, ed avevo già parlato dei primi due libri della saga "Red" e "Blue". Dovendo obbligatoriamente fare riferimenti alla trama dei primi due libri, se state leggendo la saga e siete indietro, oppure se avete intenzione di leggerla e non avete ancora iniziato, vi consiglio, mio malgrado, di non continuare a leggere quello che sto scrivendo.


Titolo Originale: Smaragdgrün
Autore: Kerstin Gier
1° Edizione Originale: 2010
1° Edizione Italiana: 2012
Genere: Fantasy

La trama in breve: Dopo aver scoperto che l'innamoramento verso di lei da parte di Gideon era una manipolazione, Gwendolyn, triste, inizia ad indagare in solitaria sui piani del conte di Saint Germain e sugli effetti che avrà, su di lei e sulle altre persone, la chiusura del cerchio.

Quando si finisce una saga che ti è riuscita ad appassionare in questo modo, nonostante sia una saga spiccatamente ed inequivocabilmente femminile (anche se lo è in un modo che non te lo fa pesare), si dice che tutti abbiano un po' quella sensazione del "e adesso cosa faccio?". Per me è parzialmente vero, nel senso che mentre da un certo punto di vista se ti affezioni a una storia e a dei personaggi dopo la fine della storia inizi a sentirne la mancanza, ma da un altro punto di vista è bene che una storia si concluda, in un modo o nell'altro, senza dover necessariamente portarla avanti trascinandosi su idee che pian piano diventano logore.

E' qui che sta secondo me la potenza di questa trilogia. Intanto si vede sin dal primo libro che la storia non doveva essere autoconclusiva, ma che già nelle idee della scrittrice doveva essere una storia a puntate, di quelle che in televisione vengono chiamate "miniserie". Tanto studiata che, proprio come nelle serie televisive, vi è l'introduzione di un personaggio nuovo nella seconda puntata ad esempio, per ravvivare un po' la cosa.

I personaggi alla fine della storia risultano simpatici e accattivanti. Menzione particolare per il doccione Xemerius, che in quanto fantasma impiccione e invadente, riesce a regalare momenti di assoluta ilarità a volte ad evidenziare i modi impacciati e goffi della protagonista. Anche se la trama secondaria (quella amorosa) alla fine della fiera va nel modo più classico che ci si aspetti.

Voto: 6/7

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