Millennium - Uomini che odiano le donne
Seconda trasposizione cinematografica per questo magnifico libro di Stieg Larsson, realizzata da uno dei maestri del thriller contemporaneo David Fincher (Fight Club).
Mikael Blonkvist, giornalista, perde una causa per diffamazione tramite la stampa ed è sull'orlo della rovina economica. A lui viene affidato un caso risalente a 40 anni prima, quando, nel 1966, la sedicenne Harriet Vanger scomparve nel nulla durante una riunione di famiglia nell'isola interamente abitata dalla famiglia Vanger. Il corpo della ragazza non fu mai ritrovato, ma Henric Vanger è convinto che ad ucciderla sia stato uno molto vicino alla famiglia, addirittura un membro della stessa.
In tutto questo si inserisce la storia di Lisbeth Salander, hacker ventiquattrenne asociale costretta a subire violenze sessuali in cambio di denaro dal suo assistente sociale. Nelle ricerche Mikael e Lisbeth si ritroveranno a scavare nel passato della famiglia, che rivelerà risvolti alquanto spaventosi.
Un film sicuramente ben riuscito, anche se visti i recenti capolavori, da David Fincher ci si può sicuramente e ci si deve aspettare di più. L'ambientazione canadese dà quel tocco di noir che fa da sfondo a tutta la storia, Rooney Mara, l'attrice che interpreta Lisbeth Salander, offre una gran prova interpretando un personaggio completamente diverso dal suo carattere (infatti per entrare meglio nella parte i piercing che porta l'attrice sono tutti veri, prima di girare il film non ne aveva neanche uno).
Ho giurato da tempo odio eterno a Daniel Craig e in questo film lui conferma il mio disappunto verso di lui. Mi sembra un attore alquanto anonimo, che in questo film in particolare, riesci a farsi sovrastare da ogni altro attore, in particolare da Rooney Mara, secondo me protagonista assoluta della pellicola.
Mikael Blonkvist, giornalista, perde una causa per diffamazione tramite la stampa ed è sull'orlo della rovina economica. A lui viene affidato un caso risalente a 40 anni prima, quando, nel 1966, la sedicenne Harriet Vanger scomparve nel nulla durante una riunione di famiglia nell'isola interamente abitata dalla famiglia Vanger. Il corpo della ragazza non fu mai ritrovato, ma Henric Vanger è convinto che ad ucciderla sia stato uno molto vicino alla famiglia, addirittura un membro della stessa.
In tutto questo si inserisce la storia di Lisbeth Salander, hacker ventiquattrenne asociale costretta a subire violenze sessuali in cambio di denaro dal suo assistente sociale. Nelle ricerche Mikael e Lisbeth si ritroveranno a scavare nel passato della famiglia, che rivelerà risvolti alquanto spaventosi.
Un film sicuramente ben riuscito, anche se visti i recenti capolavori, da David Fincher ci si può sicuramente e ci si deve aspettare di più. L'ambientazione canadese dà quel tocco di noir che fa da sfondo a tutta la storia, Rooney Mara, l'attrice che interpreta Lisbeth Salander, offre una gran prova interpretando un personaggio completamente diverso dal suo carattere (infatti per entrare meglio nella parte i piercing che porta l'attrice sono tutti veri, prima di girare il film non ne aveva neanche uno).
Ho giurato da tempo odio eterno a Daniel Craig e in questo film lui conferma il mio disappunto verso di lui. Mi sembra un attore alquanto anonimo, che in questo film in particolare, riesci a farsi sovrastare da ogni altro attore, in particolare da Rooney Mara, secondo me protagonista assoluta della pellicola.
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