The Woman in Black

Uscirà nelle sale il 2 Marzo, ma è già disponibile in lingua originale, allora, vista l'immensa curiositàche provavo verso questo film, ho deciso di guardarmelo. Ultimamente non mi fido troppo degli horror moderni, basati sullo spavento improvviso e pochissimo sulla tensione, ma questo, ispirato al romanzo gotico omonimo dell'autrice britannica Susan Hill, prometteva grande tensione, ambientazione molto evocativa e una trama interessante.



[caption id="" align="alignright" width="339" caption="Una locandina con primo piano del "Maghetto""][/caption]
La trama in breve: Arthur Kipps, avvocato londinese vedovo, viene incaricato di recarsi in un villagiio sperduto per partecipare ai funerali di una cliente defunta e occuparsi della sua eredità. La donna viveva in una magione circondata da paludi, in cui l'avvocato decide di soggiornare nel periodo di permanenza al villaggio. Ben presto scoprirà che intorno alla tenuta vi è una forte maledizione, che colpisce in particolar modo tutti i bambini del villaggio, causando strane e inquietanti morti.

Il film cerca di ricreare l'atmosfera gotica, soprattutto dando un'occhiata a costumi, ambientazioni e personaggi, e ci riesce in maniera significativa. Atmosfera gotica che contribuisce a creare la tensione, concentrata soprattutto (ovviamente) nei momenti in cui Arthur si trova da solo nella magione disabitata. Il nostro bravo "Harry Potter" (ecco diciamo che se volevo sponsorizzare un film horror non avrei scelto lui, ma mi farà ricredere), regge abbastanza bene la scena.

L'intero film cerca appunto di creare tensione e paura attraverso l'atmosfera, come secondo me un vero horror dovrebbe essere, così ci evitiamo l'abuso di spaventi improvvisi (stratagemma dovuto secondo me a scarsa fantasia e nient'altro) e di sangue gratuito (idem). Ovvio, qualche scena che ti fa saltare c'è, ma questo stratagemma non viene usato molte volte nel corso del film.

Il finale vale molto. Farà discutere chi lo vedrà ed è questo che secondo me un buon film deve "creare", molti decideranno in base al finale di amare od odiare questo film. A me è piaciuto molto, ma non riesco a ridurre l'intera ora e mezza a quella scena (che si, è da "Oh My God", però per come si sviluppa è anche abbastanza telefonata).

Non un capolavoro del genere, ma un buon film, soprattutto se lo confrontiamo con le ultime uscite horror mega-sponsorizzate che poi si rivelano delle cagate mostruose.

Commenti

Post popolari in questo blog

Le spose di Dracula di Terence Fisher (1960)

Unbreakable Kimmy Schmidt - Stagione 1

Rambo di Ted Kotcheff (1982)