Marie Antoinette di Sofia Coppola (2006)

USA, Francia, Giappone 2006
Titolo Originale: Marie Antoinette
Sceneggiatura: Sofia Coppola
Durata: 125 minuti
Genere: Drammatico, Biografico



É passato ormai un po' di tempo dall'ultimo post, ma la scarsa voglia di mettermi a scrivere due righe una volta finito di lavorare - e il lavoro mi sta assorbendo un sacco in questo periodo - mi rendono un vero e proprio latitante su queste pagine, che non vengono aggiornate ormai da più di un mese. Non che i pochi lettori fissi che ho ne sentano la mancanza, ma non voglio neanche abbandonare così quello che negli ultimi anni è stato un vero e proprio hobby che stava iniziando a diventare un'attività un po' più importante del tipico "tempo perso". Riprendo a scrivere parlandovi di un film che si può trovare sul catalogo di Netflix, diretto da Sofia Coppola. "Marie Antoinette" è una pellicola che, consigliatami a più riprese nel corso degli anni, ho sempre avuto un po' timore di vedere, un po' perchè non sono particolarmente appassionato di film in costume e un po' per la paura di annoiarmi. Per questo motivo, spesso e volentieri, evito a prescindere quando ho a che fare con il genere, a meno che proprio tutti ne parlino come di un capolavoro universalmente riconosciuto. Nel cast abbiamo Kirsten Dunst nei panni della protagonista Maria Antonietta, mentre Jason Schwartzman interpreta Luigi XVI. Tra gli interpreti abbiamo anche Asia Argento in un ruolo abbastanza marginale a livello di tempi in scena e soprattutto a livello di battute pronunciate.
In questo suo terzo lungometraggio Sofia Coppola racconta alla sua maniera gli anni dell'adolescenza e del regno di Maria Antonietta e di Luigi XVI, sposatisi in giovanissima età per suggellare l'alleanza tra Austria e Francia. Viene posta particolare attenzione ai primi anni di matrimonio tra i due, concentrandosi particolarmente sul rapporto non consumato per molto tempo, sulle dicerie riguardo l'incapacità della donna di dare un erede al futuro re di Francia, esplorando poi anche il difficile adattamento della ragazza alla vita nella corte francese. Rifugiatasi nelle amicizie e in svaghi sempre più raffinati e costosi, Maria Antonietta conoscerà anche il conte Hans Axel von Fersen, interpretato da un Jamie Dornan agli esordi, con cui per un periodo della sua vita avrà una relazione adulterina. Alla morte del re Luigi XV nel 1774, Maria Antonietta e Luigi XVI diventano i regnanti di Francia e mentre la donna continua a spendere il denaro di corte per finanziare i suoi vizi e la sua vita mondana, Luigi XVI utilizza i fondi della corona nello stesso modo, inviando anche aiuti per la Rivoluzione Americana e mettendo in ginocchio le finanze francesi. I due consorti riusciranno finalmente a consumare il loro matrimonio e daranno alla luce la principessa Maria Teresa, per poi, qualche tempo dopo, riuscire finalmente ad avere un erede al trono, Luigi Giuseppe.
Da spettatore che apprezza mediamente la produzione registica di Sofia Coppola, pur non avendo ancora visto tutte le pellicole da lei dirette e pur essendomi abbastanza annoiato con la visione del suo ultimo lavoro "L'inganno", la visione di "Marie Antoinette" si è rivelata decisamente più interessante di quanto avrei previsto. Il merito principale della regista, qui anche sceneggiatrice, è il fatto di aver narrato alla sua maniera la vita di un personaggio che i libri di storia tendono a raccontare in un modo piuttosto diverso, trascurando alcuni aspetti della sua vita che, per motivi anche comprensibili, non vengono approfonditi. É interessante vedere come il personaggio di Maria Antonietta, interpretato da una Kirsten Dunst perfettamente in parte, venga principalmente esplorato nell'età della sua giovinezza nella prima parte per poi, nella seconda parte, trattare in maniera decisamente più veloce il periodo della Rivoluzione Francese che poi porterà alla sua condanna a morte. Lo spettatore, tramite questo lungometraggio, è portato a vedere e ad apprezzare come i protagonisti siano approfonditi a livello psicologico, viene messa in luce tutta l'ingenuità di una donna che, al momento del matrimonio e dello scoppio della rivoluzione, era a tutti gli effetti una ragazzina per nulla consapevole dei tumulti che stavano per nascere in Francia in quel periodo storico. Un altro aspetto particolare, in cui Kirsten Dunst ha dato il suo meglio a livello interpretativo, è l'approfondimento che viene fatto dei primi anni di nozze con Luigi XVI, che rappresentano anche la parte migliore di un film che nella seconda parte risulta leggermente calante a livello qualitativo, nonostante l'accelerazione nel ritmo narrativo.
É proprio nei primi frangenti della pellicola che vediamo tutta quella parte di storia del personaggio che non viene raccontata nei libri di scuola, in cui viene esplorata la sofferenza di una donna che non riesce a consumare il matrimonio con Luigi XVI - certamente non per "colpe" tutte sue - e il peso della responsabilità di dovergli a tutti i costi dare un erede. Non è stata la prima e non sarà l'ultima regista a proporre questa scelta - un esempio sempre calzante è Baz Luhrmann oppure la nuova serie TV "Dickinson" - ma personalmente trovo sempre apprezzabile quando la colonna sonora contiene brani contemporanei - anche se qui comunque stiamo parlando di quasi quindici anni fa! - sapientemente alternati con musica dell'epoca creando così un contrasto piacevole tra l'impronta un po' glamour che Sofia Coppola ha voluto dare alla sua opera e la narrazione della vita a corte, riportata qui in maniera piuttosto realistica.
"Marie Antoinette" non sarà dunque il mio film della vita, così come il genere a cui appartiene, per farsi da me apprezzare, deve sapermi stupire. In questo Sofia Coppola si è rivelata decisamente brava, soprattutto perchè il suo stile è riconoscibile sin dalle prime scene e il tema e i personaggi affrontati vengono esplorati all'interno di questo lungometraggio sotto una luce cui non siamo certamente abituati.

Commenti

  1. Mi era abbastanza piaciuto, ma non ho più avuto voglia e tempo di rivederlo, per Sofia Coppola devo essere mentalmente predisposto, eppure questo resta uno dei suoi film più ricordati anche dal pubblico. Cheers!

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  2. Amo la Coppola, amo la Dunst, conosco a menadito la storia de la Révolution, come posso non amare questo film? :D

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  3. Temevo che la visione di Via col Vento ti avesse stroncato, ben tornato! Io adoro questo film, lo trovo davvero delizioso per come, grazie ad una Kirsten Dunst come dici tu perfetta nella parte racconta il lato umano di un personaggio storico così importante ma mai considerato per quello he era: una ragazzina strappata di colpo alla casa e la famiglia per dare dei figli (quante pressioni subiva, quella parte fa davvero riflettere) a un uomo che non vuole fare l'amore con lei. Mai noioso, originale, interessante e coinvolgente, in puro stile Coppola: per me il migliore dei suoi film (tra quelli visti finora). Ottima scelta!

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  4. A me è piaciuto tantissimo sia perchè è una coccola per gli occhi sia per l'inquadratura psicologica di un personaggio che fino ad allora era sempre e solo stato raccontato come risultante delle sue azioni senza mai dar spazio alle sue motivazioni, opinabili o meno.

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  5. "Non che i pochi lettori fissi che ho ne sentano la mancanza"
    Non è affatto vero! :P

    Per il tuo grande ritorno hai scelto un film che mi era piaciuto molto proprio perché affrontava la figura di Maria Antonietta da un punto di vista ancora sconosciuto (ci aveva provato un pochino "Versailles no Bara" ma non più di tanto imho) , non amo moltissimo la Coppola ma ora ho voglia di rivederlo ;)

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    1. In Giappone ci hanno fatto una mitologia mica male su di lei ;)

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  6. Capolavoro è una parola grossa, ottimo film però certamente, un film che ha stupito anche me, avevo gli stessi dubbi e timori, ma dissipati da un'impianto geniale e interessantissimo ;)

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  7. A me è sempre piaciuto, al di fuori dell'interpretazione (o per meglio dire visione) storica dei fatti da parte di Sofia, Kirsten è ammaliante e molto credibile.

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