OSCARS BEST MOVIES - Rebecca - La prima moglie di Alfred Hitchcock (1940)


USA 1940
Titolo Originale: Rebecca
Sceneggiatura: Robert E. Sherwood, Joan Harrison, Philip MacDonald, Michael Hogan
Durata: 126 minuti
Genere: Thriller, Drammatico



Dopo la lunga latitanza, interrotta lo scorso Lunedì con il mio personalissimo commento su "Marie Antoinette" - film diretto da Sofia Coppola che ho visto più di un mese fa, ma di cui avrei dovuto parlare per forza - riprende anche la rubrica a lunghissimo termine riguardante tutte le pellicole che hanno vinto l'Oscar come miglior film. Mi sono letteralmente bloccato dopo avervi detto la mia su "Via col vento", ma per vari motivi, soprattutto lavorativi, avevo bisogno di prendermi un periodo di pausa prima di parlarvi di "Rebecca - La prima moglie", lungometraggio diretto nel 1940 da Alfred Hitchcock e vincitore di due Oscar, quello per il miglior film e quello per la miglior fotografia, oltre ad altre nove nomination nelle categorie più rappresentative. Ben tre sono stati nel corso della storia del cinema i remake di questa storia, tra cui uno sceneggiato italiano prodotto dalla Rai con Cristiana Capotondi e uno, uscito pochi giorni fa su Netflix con Lily James - sempre sia lodata. Per quanto riguarda invece la pellicola del 1940 il regista ha affidato a Joan Fontaine il ruolo della protagonista, mentre a Laurence Olivier quello di Massimo de Winter, ricco aristocratico con cui la donna convolerà a nozze.
La prima parte della storia si svolge a Monte Carlo, dove una giovane dama di compagnia conosce e sposa l'aristocratico Massimo de Winter, vedovo della prima moglie. I due sposini andranno a vivere nel castello di Manderley, in Inghilterra, dove Massimo aveva vissuto con la precedente consorte, Rebecca, morta nell'affondamento del suo yacht. Una volta arrivata nella sua nuova abitazione, la donna si accorgerà di quanto gli abitanti del castello siano ancora molto affezionati a Rebecca, nutrendo per lei una profonda ammirazione che sembra quasi sfociare in un'ossessione. La nuova compagna di Massimo presto comincerà a sentire la sua inferiorità nei confronti di Rebecca, sentendola come una presenza ingombrante all'interno della casa e accorgendosi di come la defunta donna sia ancora, in qualche modo, ben viva nei pensieri del marito.
La produzione cinematografica di Alfred Hitchcock è talmente sterminata da rendere difficile per me un recupero totale della sua filmografia. Per questo motivo posso candidamente ammettere il fatto che prima di iniziare questa rubrica "Rebecca - La prima moglie" era per me un film sconosciuto che ho però recuperato con immenso piacere. Rispetto alle altre pellicole del regista che ho avuto modo di vedere - mi vengono ad esempio in mente le più famose "Psycho", "La donna che visse due volte" e "Nodo alla gola" - ci troviamo davanti ad una storia abbastanza differente, in cui non è subito l'elemento legato al terrore o alla tensione a fare breccia negli spettatori. La struttura è quella di una fiaba nera, in cui la divisione in tre atti porta la protagonista a prendere coscienza che la vita idilliaca che si era configurata nelle prime battute si trasforma dapprima in un qualcosa di angoscioso, per poi passare alle indagini sulla morte di Rebecca e, dopo vari colpi di scena, alla risoluzione definitiva del caso.
Uno degli elementi più interessanti di tutto il film è la tecnica narrativa per cui tutto ciò che vede lo spettatore è filtrato dagli occhi della protagonista. Ciò crea, in chi guarda questo lungometraggio, un coinvolgimento emotivo verso la donna, una sorta di empatia che fa sì che lo spettatore non sia imparziale nell'interpretazione degli eventi. Interessante dal punto di vista recitativo l'interpretazione di Joan Fontaine, che collaborerà con lo stesso Hitchcock in altre due occasioni, che riesce perfettamente a trasmettere le sue emozioni, così come sono perfetti anche Laurence Olivier e tutti gli altri interpreti a dare quel senso di ambiguità di cui il film necessitava. Chi guarda il film, trovandosi a provare le stesse sensazioni che prova la protagonista, riesce anche a sentirne l'angoscia, il senso di ambiguità che trasmettono gli altri personaggi. Una caratteristica che, grazie alle interpretazioni di tutti gli attori, ben coordinate dalla mano del regista, rendono "Rebecca - La prima moglie" una visione di assoluto livello.

Commenti

  1. Concordo su tutto, gran film! Meno spaventoso di altri ma molto angosciante per il fatto che lo spettatore, come dici tu, si ritrova a vedere le cose proprio come le vede la protagonista e sentire la sua stessa pressione e disperazione al pensiero di non essere all'altezza della splendida, perfetta prima moglie.

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  2. Me lo sono rivisto qualche mese fa, alcune delle soluzioni visive sembrano uscite da un film del 2020, non è il mio film preferito di zio Hitch e nemmeno uno di quelli che viene ricordato più spesso dagli appassionati, ma è ancora un modello di riferimento, un gran compleanno questo ;-) Cheers

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  3. Un film di Hitchcock alla settimana così mi ha prescritto il dottore! ;)

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