C'era una volta in Anatolia

Ormai è assodato, da noi i film importanti arrivano con infinito ritardo. E dopo l'indipendente capolavoro "Another Earth" e "Take Shelter" che di sicuro recupererò a breve, arriva in Italia "C'era una volta in Anatolia", film turco vincitore del Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes del 2011.

Turchia, Bosnia 2011
Titolo Originale: Bir zamanlar Anadolu'da
Regia: Nuri Bilge Ceylan
Cast: Muhammet Uzuner, Yilmaz Erdogan, Taner Birsel, Ahmet Mümtaz Taylan, Firat Tanis, Ercan Kesal
Genere: Drammatico

La trama in breve: In Anatolia, un assassino sta conducendo la polizia a ritrovare un cadavere da lui seppellito. Egli però non ricorda bene, o non vuole ricordare, l'accaduto e quindi la ricerca si fa per le lunghe.

Io non vorrei essere altero e superbo nel dire certe cose, ma questo è certamente un film che non possono guardare tutti. Un po' per la a volte eccessiva lentezza, vuoi per i dialoghi prolissi ma molto curati, vuoi perchè il dare risposte non è l'obiettivo del film, questa pellicola non può essere guardata da tutti. E se siete tra quelli che si addormentano guardando i film, soprattutto se piuttosto lenti, ve lo dico, non guardatelo.

Diciamo che per un film del genere, che si svolge quasi tutto di notte, la location è assolutamente la più indicata. Durante la fase della ricerca, che occupa quasi tutta la durata del film, vediamo le steppe sconfinate dell'Anatolia, paesaggi assolutamente tanto fantastici quanto desolati e leggermente inquietanti, sulla cui bellezza la telecamera gioca davvero spesso, soprattutto nei momenti in cui i nostri protagonisti sono in viaggio.

Illuminante è anche la lunga scena della cena a casa del sindaco. Il convoglio, stremato dalla lunga notte e consapevole che la ricerca sarà ancora lunga, si reca in visita dal sindaco di un paese vicino che li ospita e offre a tutti la cena. In questa scena e nei dialoghi che sono presenti, vengono fuori i problemi della Turchia di oggi, legata al passato delle tradizioni, ma che tramite l'innovazione cerca di entrare nell'Unione Europea.

Nonostante la fase iniziale del film non sia delle più facili, se si riesce a farsi prendere poi il tutto scorre abbastanza linearmente e diventando anche abbastanza intrigante. Forse per gli eccessivi tecnicismi il film è più da ritenere importante, come una sorta di manifesto, che bello. Rimane il fatto che l'interesse non è mai calato durante tutta la sua durata.

Voto: 7,5

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