American Horror Story: Roanoke - Stagione 6
American Horror Story: Roanoke
(serie TV, stagione 6)
Episodi: 10
Creatore: Ryan Murphy, Brad Falchuck
Rete Americana: FX
Rete Italiana: FOX
Cast: Kathy Bates, Sarah Paulson, Cuba Gooding Jr., Lily Rabe, André Holland, Denis O'Hare, Wes Bentley, Evan Peters, Cheyenne Jackson e Angela Bassett
Genere: Horror
"American Horror Story" è da anni a questa parte una delle serie che, nel periodo di Settembre/Ottobre, attendo con maggiore impazienza. Complice la sua natura antologica, che vuole un cambio di tema di stagione in stagione, Ryan Murphy, il suo creatore, ha creato nel corso degli anni intorno ad essa una serie di campagne mediatiche atte a far stare il pubblico sulle spine, in attesa dell'ufficializzazione del tema della stagione successiva. Ed è proprio così che da una prima stagione - "Murder House" - scoperta quasi per caso, si sono succedute le ottime "Asylum" e "Coven", la meno convincente "Freak Show" e la esteticamente bella ma meno convincente dal punto di vista della trama "Hotel". Quest'anno però noi spettatori, fino al giorno della messa in onda negli Stati Uniti, non abbiamo saputo quale fosse il tema portante di questa sesta stagione, un mistero che ha portato sì una grande attesa, ma anche, per lo meno per quanto mi riguarda, un calo dell'aspettativa.
E con "American Horror Story: Roanoke" il buon Ryan Murphy è riuscito a creare la stagione migliore dai tempi di "Asylum" grazie ad un'idea semplice, ma alquanto geniale: avete presente le scatole cinesi? Nella prima parte della stagione assistiamo ad una specie di parodia horror di tutti quei docu-reality che vediamo in televisione, in cui una persona racconta una storia come intervistato, mentre degli attori la interpretano. Nei primi cinque episodi la struttura è fondamentalmente questa: abbiamo degli attori che interpretano gli intervistati - nella fattispecie Lily Rabe, André Holland e Adina Porter - e degli attori che interpretano gli attori protagonisti della riproduzione degli eventi - tra i quali l'ottima Kathy Bates, Sarah Paulson e Cuba Gooding Jr. - in una prima parte che grazie a questo espediente aumenta la tensione in maniera esponenziale facendo risultare la stagione la più paurosa dell'intera serie. D'altronde la storia della Colonia perduta di Roanoke e della Macellaia già di per sè mette una grande inquietudine, ma la bellezza di questa prima parte di stagione sta proprio nel fatto che non si sappia bene cosa aspettarsi in ogni momento.
Nella seconda parte, terminata la parte riguardante il docu-reality, ecco che abbiamo il reality vero e proprio, con gli attori e i personaggi reali che si riuniscono per tornare nella casa nel mezzo del luogo in cui si insediò la Colonia di Roanoke. Uno stacco che potrebbe sembrare anche un po' forzato - non vedo perchè degli attori debbano girare un reality con i loro corrispettivi reali -, ma che riesce addirittura nel farmi apprezzare il genere horror che meno sopporto, ovvero quello del mockumentary. Molti pensano che con la seconda parte si sia buttato via tutto ciò che di buonissimo era stato fatto con la prima, io personalmente penso che i livelli si mantengano inalterati: la paura si continua a sentire più che viva, il sangue scorre a fiumi e le interpretazioni di praticamente tutti i protagonisti sono davvero ottime. Con l'ultimo episodio poi, con una serie di parodie degli show televisivi post-reality - di cui non dico chi siano i protagonisti - non è che si sia fatto un ottimo lavoro come con il resto della stagione, ma quanto meno si è rimasti in linea con quella che ne è stata la sua filosofia, ovvero quella di giocare con il mondo dei docu-reality, dei telegiornali e delle interviste.
Insomma, con "Roanoke", "American Horror Story" è tornata ad essere la grande serie che avevamo conosciuto nelle prime tre stagioni, in grado di non prendersi sul serio in nessun episodio, ma soprattutto in grado di fare paura, cosa che nel corso delle stagioni precedenti si era un po' persa di vista - anche se non sono un sostenitore del fatto che l'horror debba fare paura per forza -. Idee geniali come quelle riguardanti la prima parte di stagione vengono una volta ogni dieci anni, probabilmente e la scommessa a riguardo era parecchio rischiosa. Ryan Murphy che, vogliatelo o no, sa molto bene quello che fa - anche se spesso le sue serie sbroccano, vedi "Glee" -, l'ha vinta in pieno.
Voto: 8+
Probabilmente non è piaciuta solo a me.
RispondiEliminaL'ho trovata assolutamente insensata, boh. :)