Florence di Stephen Frears (2016)

Regno Unito, Francia 2016
Titolo Originale: Florence Foster Jenkins
Regia: Stephen Frears
Sceneggiatura: Nicholas Martin
Cast: Meryl Streep, Hugh Grant, Simon Helberg, Rebecca Ferguson, Nina Arianda, John Kavanagh, David Haig, Bríd Brennan, Stanley Townsend, Allan Corduner, Christian McKay, David Mills, John Sessions, Pat Starr, Nat Luurtsema, Aida Garifullina, Mark Arnold
Durata: 110 minuti
Genere: Commedia, Biografico


Mettete che una tizia stonata come una campana decida improvvisamente di mettersi a cantare. Insomma, lo facciamo tutti no? Magari in doccia, in auto con gli amici e magari pensiamo pure di essere i Freddie Mercury della propria generazione - l'esempio rock è voluto, perchè questo è il genere con cui mi cimento solitamente -, ma non abbiamo le basi per farlo, nè a livello vocale nè per quel che riguarda la capacità di riprodurre il suono della musica che stiamo ascoltando con la nostra voce. Eppure nella storia della musica c'è stato qualcuno, una certa Florence Foster Jenkins a cui è dedicato questo biopic, che sin da piccola ha creduto così tanto nella musica da iniziare a studiarla da sola, da essere diseredata dal padre per una passione che non condivideva e, una volta ottenuto il perdono dallo stesso e la sua eredità, da utilizzare il suo denaro per lezioni private di canto e per organizzare degli spettacoli in pubblico. Nonostante questa donna fosse stonata come una pecora, il suo amore per la musica - e anche un po' la sua senilità nell'ultimo periodo della sua vita - hanno contribuito a convincerla di essere brava, o quanto meno di provare a diventarlo.
La frase che la rese famosa, "La gente può anche dire che non so cantare, ma nessuno potrà mai dire che non ho cantato", incarna la sua filosofia, che noi vediamo bene in questo ultimo lavoro di Stephen Frears, con protagonista la stessa Meryl Streep che io, pur ritenendo una bravissima attrice, non sono mai riuscito a sopportare del tutto più che altro per quella sua capacità di guadagnarsi una nomination agli Oscar per qualsiasi cosa - ancora scandalosa fu quella per "Into the Woods" - e con coprotagonista un Hugh Grant che qui se la cava più che bene in un ruolo, quello dell'attore di teatro che mai ha sfondato e di compagno di Florence nonostante l'enorme differenza di età, se la cava più che bene. Entrambi si comportano molto bene in scena e si vede che forte è l'affiatamento, ma a sorprendermi in maniera più consistente è stata l'interpretazione di Simon Helberg - l'Howard Wolowitz della fortunatissima sit-com "The Big Bang Theory" - nei panni del pianista Cosmé McMoon, accompagnatore di Florence nei suoi spettacoli dagli anni venti fino alla sua morte.
"Florence" non è un film eccezionale, nè a livello registico, nè a livello di sceneggiatura, ma è in grado di giocare molto bene sui suoi personaggi, creando una situazione che allo spettatore appare quasi grottesca ed irreale, ma si diventa subito consapevoli del fatto che è stato tutto vero. E il tono del film gioca molto su questo contrasto, risultando divertente, ma anche riuscendo a farci stare simpatici quasi tutti i personaggi, a partire da quella simpatica vecchietta stonata come una scimmia, ma la cui scarsa capacità di cantare non le ha mai impedito di fare la cosa che più amava in assoluto.

Voto: 7

Commenti

  1. Film adorabile, con uno Hugh Grant grandissimo!!

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  2. Agli Oscar non arriverà, e non a torto, però mi ha divertito e rattristato insieme.
    Bravissima la Streep, questa volta capace anche di farsi abbastanza piccola per far risaltare i personaggi di contorno (mi fa piacere per il ritorno di Grant, che invecchiando è diventato più bravo).

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  3. In preparazione dei Golden Globe c'ho provato a vederlo, ma non ho retto e l'ho lasciato. Mi spiace mollare un film a metà, ma Meryl Streep in versione stonata è qualcosa che non sono proprio riuscito a reggere. :)

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