Il giorno in più di Massimo Venier (2011)

Italia 2011
Titolo Originale: Il giorno in più
Sceneggiatura: Michele Pellegrini, Federica Pontremoli, Massimo Venier, Fabio Volo
Durata: 112 minuti
Genere: Commedia
Quando so che passerò la serata guardando un film, cerco sempre di andare a colpo sicuro, di prepararmi prima, di arrivare davanti alla televisione sapendo già che cosa voglio vedere. Quando non riesco a fare ciò, solitamente faccio danni nella scelta della pellicola. Nell'approcciarmi alla visione de "Il giorno in più" ho avuto più o meno questo problema: mi sono ritrovato davanti alla TV senza sapere cosa volessi guardare e mi sono lasciato guidare dal telecomando. A furia di "freccia destra, freccia destra, freccia giù" mi sono ritrovato davanti alla pellicola di cui vi parlerò oggi, voglioso com'ero quel giorno di una commedia leggera con cui non impegnare troppo il mio piccolissimo cervello bacato. Diretto da Massimo Venier, lo storico regista dei primi cinque lavori di Aldo, Giovanni e Giacomo, "Il giorno in più" vede tra i protagonisti Fabio Volo - personaggio che mi è sempre stato parecchio indifferente - ed Isabella Ragonese - attrice che al contrario apprezzo parecchio.
Giacomo è un gran lavoratore, donnaiolo che evita di impegnarsi con le donne, ma completamente incapace di tenere testa in una discussione con loro. Un giorno, sul tram, Giacomo incontra una ragazza, con cui nel corso dei giorni vi saranno intensi scambi di sguardi, che porteranno l'uomo ad invaghirsi di lei. Dopo molti giorni la ragazza finalmente di parlargli, rivelando di chiamarsi Michela ed invitando Giacomo a cena. A fine serata però Michela rivela che il giorno dopo si dovrà trasferire definitivamente a New York per lavoro. Deluso per l'occasione persa con la donna, Giacomo deciderà di accettare un lavoro a Buenos Aires, per poi sfruttare lo scalo a New York per andare a cercare la donna di cui sente di essere innamorato.
Tratto dall'omonimo romanzo scritto dallo stesso Fabio Volo, "Il giorno in più" lascia sensazioni contrastanti al termine della visione: da una parte la narrazione è scorrevole e non ci sono particolari momenti morti per tutta la durata della pellicola, dall'altra sia a livello tematico sia a livello narrativo vi sono alcune banalità decisamente evitabili. É un po' la critica mossa da sempre a Fabio Volo e utilizzata per denigrare i suoi estimatori, pregiudizio con cui mi sono ritrovato più e più volte nel guardare questo lungometraggio: alcuni dialoghi sono infatti conditi da frasi fatte o ad effetto che poi, di fatto, non portano a nulla. L'intera seconda parte della pellicola inoltre è interamente basata su un'assurdità su cui è praticamente impossibile sospendere l'incredulità: come fa Giacomo durante uno scalo e senza un visto, a girare liberamente per gli Stati Uniti e a starci anche per più di una settimana?
Ammetto che in una situazione normale molto probabilmente questo film sarebbe passato inosservato. La visione si è rivelata carina, con tutti i limiti del caso, a tratti persino piacevole. Non penso però che all'interno de "Il giorno in più" si possano trovare spunti per riflessioni più profonde, dato che ho avuto l'impressione che le tematiche trattate lasciassero un po' il tempo che trovano, scadendo talvolta nella banalità e nell'eccesso di semplicità, probabilmente per accattivarsi una più ampia fetta di pubblico.

Commenti

  1. Quando ho visto il titolo del post credevo di aver sbagliato blog :D

    I film e i libri di Fabio Volo credo che siano uno dei mali peggiori del nostro paese.

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  2. Cioè mi stai dicendo che dai libri di Fabio Volo sono stati tratti dei film?

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    1. E che i sceneggiatori non si sono impiccati in fase di trasposizione? 😂✌

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