OSCARS BEST MOVIES - Casablanca di Michael Curtiz (1942)

USA 1942
Titolo Originale: Casablanca
Regia: Michael Curtiz
Sceneggiatura: Julius J. Epstein, Philip G. Epstein, Howard Koch
Cast: Humphrey Bogart, Ingrid Bergman, Paul Henreid, Claude Rains, Conrad Veidt, Sydney Greenstreet, Peter Lorre, S.Z. Sakall, Madeleine Lebeau, Dooley Wilson, Joy Page, John Qualen, Leonid Kinskey, Curt Bois
Durata: 102 minuti
Genere: Drammatico

La rubrica sulle pellicole che hanno vinto l'Oscar come miglior film è arrivata al suo sedicesimo appuntamento. Oggi si parla, dopo "Via col vento" e "La tragedia del Bounty", di una vera e propria pietra miliare della storia del cinema, forse uno di quei lungometraggi annoverato universalmente come uno dei più influenti della storia della settima arte, sicuramente uno dei più importanti tra quelli trattati finora in questa rassegna. É il momento di parlare di "Casablanca", pellicola del 1942 diretta da Michael Curtiz in grado di vincere, nel 1944, tre statuette: quella per il miglior film, appunto, quella per la miglior regia a Michael Curtiz e quella per la miglior sceneggiatura non originale. Su Michael Curtiz e sulla lavorazione di "Casablanca" si può trovare l'interessante biopic "Curtiz" su Netflix, che spiega anche qualche retroscena personale sul regista. Tutti sanno invece chi sono stati i due protagonisti, Humphrey Bogart e Ingrid Bergman, storici interpreti di Rick Blaine e Ilsa Lund, mentre Victor Laszlo è interpretato da Paul Henreid.
Anche se penso sia inutile per la maggior parte dei lettori, un piccolo accenno sulla trama: nel pieno della Seconda Guerra Mondiale, Rick Blaine è espatriato statunitense che gestisce un locale a Casablanca, all'epoca parte della "Francia non occupata" sotto il controllo del Governo di Vichy. Una sera arriva nel suo locale Ugarte, criminale molto conosciuto nella zona, che consegna a Rick due lettere di transito rubate, che permettono di lasciare Casablanca con un volo diretto a Lisbona, per poi da lì arrivare negli Stati Uniti, sfruttando la neutralità del Portogallo. A complicare l'apparentemente tranquilla vita di Rick in quel di Casablanca è l'arrivo, nel suo locale, di Victor Laszlo e della moglie Ilsa Lund, profuga norvegese con cui l'uomo aveva vissuto un'intensa storia d'amore a Parigi. Rick nel corso degli anni trascorsi non è mai riuscito a perdonare alla donna di averlo abbandonato al momento della sua partenza all'arrivo delle truppe tedesche e l'incontro con lei lo getta nello sconforto più totale.
Molte voci, ben più autorevoli della mia, hanno già parlato del film in quanto tale, essendo "Casablanca" uno di quei classici intramontabili che probabilmente mai verrà dimenticato nella storia del cinema. Risulterà dunque superflui qualsiasi giudizio sul film, che non mi sentirei nemmeno in grado di dare, nè positivo nè negativo, anche perchè è uno di quei lungometraggi che amo davvero molto, anche se per apprezzarlo veramente mi ci è voluta ben più di una visione e anche qualche approfondimento - in questo senso i contenuti speciali del blu-ray sono molto interessanti. Quasi ottant'anni dopo la sua uscita nei cinema ci si rende conto di come un film che, stando alle testimonianze del periodo nasceva nelle intenzioni del regista Michael Curtiz e degli attori che ne presero parte come un film minore, sia diventato un vero e proprio oggetto di culto, uno dei lavori più importanti e rappresentativi per le persone che vi presero parte. "Casablanca" nasce infatti come un film raffazzonato, a inizio riprese la sceneggiatura ancora non era completa. Un esempio lampante della situazione è il fatto che nemmeno la stessa Ingrid Bergman sapeva chi tra Rick e Victor avrebbe scelto Ilsa per vivere il suo amore. Il risultato di questo fatto è in molti frangenti lampante: Ilsa, quando ha a che fare con Rick o con Victor si mostra parimenti innamorata e dubbiosa verso entrambi i personaggi, lasciando anche nello spettatore il dubbio su quali siano le sue reali intenzioni.
Simbolo strettamente collegato a "Casablanca" è il brano "As Time Goes By", scritto nel 1931 da Herman Hupfeld. Tutti ricordano la frase pronunciata da Ingrid Bergman "Play it, Sam. Play 'As Time Goes By'" - suonata in playback in quanto l'attore Dooley Wilson era un batterista, per nulla bravo a suonare il piano -, ma la canzone, di scarso successo nel 1931, ottenne nuova vita proprio grazie a "Casablanca". Spulciando tra i contenuti speciali e le interviste contenute nel blu-ray si scopre anche che il brano sarebbe dovuto essere provvisorio, la scena si sarebbe dovuta rigirare, ma nel frattempo Ingrid Bergman si era già tagliata i capelli per le riprese di "Per chi suona la campana" e poi le cose andarono come tutti sappiamo. La colonna sonora originale è invece composta da Max Steiner, lo stesso di "Via col vento", ma alcune scene memorabili, come il duello di canzoni tra Strasser e Laszlo. A questa scena è collegata anche un'altra piccola curiosità, riportata nel biopic "Curtiz": il regista, risentito per ciò che stava accadendo in Europa, con le politiche razziali che stavano toccando direttamente anche la sua famiglia a causa delle origini ebree, avrebbe urlato a Conrad Veidt, interprete di Strasser, di cantare come solo un tedesco, un vero nazista avrebbe saputo fare, scatenando una lite furibonda.
Dopo qualche visione, devo dire di essere particolarmente legato ad una pellicola come "Casablanca", che dopo anni dalla sua uscita dimostra ancora quanto, a livello cinematografico, sia inarrivabile per modernità della regia, delle sue tematiche e della sua sceneggiatura. I dialoghi, scritti da Julius J. Epstein, sono spigliati, veloci e diretti e non mancano punte di ironia e di sarcasmo tra i diversi personaggi in scena. Ci si trova dunque davanti ad una visione che riesce ad essere coinvolgente per tutta la sua durata, senza avere mai cali di ritmo. É un film che riesce ad emozionare lo spettatore per la storia sentimentale tra i due protagonisti, senza però essere strettamente una pellicola sentimentale, riesce a mettere tensione senza essere del tutto un thriller o un film di guerra. Siamo insomma davanti ad un film che è una vera e propria commistione di generi che sono stati in grado di renderlo il capolavoro universalmente riconosciuto che è tuttora.

Commenti

  1. Credo che dopo il mago di Oz, 007 e Guerre Stellari, questo sia il film più citato nella storia del Cinema, gran recupero ;-) Cheers

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  2. Quando l'ho visto per la prima volta temevo fosse un polpettone romantico, mi ero fatta un'idea del tutto sbagliata, invece è un film completo, mai noioso, oltre ai mitici protagonisti ci sono attori di grandissimo livello come Peter Lorre. Un film splendido e coinvolgente che ti cattura dall'inizio alla fine, hai fatto benissimo a ricordarlo!

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