OSCARS BEST MOVIES - La signora Miniver di William Wyler (1942)
USA 1942
Titolo Originale: Mrs. Miniver
Regia: William Wyler
Sceneggiatura: James Hilton, Arthur Wimperis, George Froeschel, Claudine West
Cast: Greer Garson, Walter Pidgeon, Teresa Wright, Reginald Owen, Henry Travers, Richard Ney, Henry Wilcoxon, Christopher Severn, Brenda Forbes, Clare Sandars, Marie De Becker, Helmut Dantine, May Whitty
Durata: 134 minuti
Genere: Drammatico
In un villaggio inglese di Londra, sulle rive del Tamigi, vive la famiglia Miniver, composta dalla casalinga Kay, dall'architetto Clem e dai loro figli più piccoli Judy e Toby. Il maggiore, Vin, frequenta il college a Oxford. In quel paesino vive anche l'aristocratica Lady Beldon, che ha una grande influenza sulla vita comunitaria e non vede di buon occhio la modernità e la mescolanza tra classi sociali diverse. Proprio per questo motivo vede con sospetto la nascente relazione tra la figlia Carol e Vin, tornato in paese per far visita alla sua famiglia. La vita dei Miniver cambierà radicalmente con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale e l'arruolamento di Vin nella RAF, mentre Clem deciderà di entrare a fare parte dei servizi di sorveglianza.
Ammetto candidamente di sentirmi un po' in difficoltà a parlare di questa pellicola, per vari motivi. Per quanto riguarda la sua produzione, va considerato il fatto che siamo nel 1942, la Seconda Guerra Mondiale è cominciata ormai da tre anni, con gli Stati Uniti attaccati a Pearl Harbor nel 1941 e una dichiarazione di guerra ricevuta da parte della Germania nel Dicembre del 1941. É in questo contesto che William Wyler, regista tedesco (naturalizzato statunitense) di origine ebraica, decide di girare un lungometraggio di vera e propria propaganda bellica, in modo da smuovere le coscienze degli americani per intervenire con maggior forza nelle vicende che stavano accadendo in Europa. La pellicola viene dunque ambientata in un piccolo villaggio alla periferia di Londra, già da tempo coinvolta nel conflitto, mentre, a livello temporale, la storia si colloca durante le sue primissime fasi.
"La signora Miniver" si presenta come un film drammatico in cui in alcuni frangenti vengono smorzati i toni con trovate o elementi tipici della commedia, con il vero e proprio sviluppo caratteriale dei personaggi che avviene principalmente nella prima parte. La seconda parte della pellicola si concentra invece maggiormente sull'aspetto propagandistico, con il regista che decide di mostrare al pubblico come l'unità della comunità sia elemento fondamentale per la vittoria della guerra. Molto simbolico a tal proposito è il dialogo tra la signora Miniver e il soldato tedesco in una scena in cui, grazie alle parole pronunciate da quest'ultimo, si percepisce per davvero l'orrore del conflitto.
Apprezzato in egual modo da Theodore Roosevelt e da Goebbels - tanto da ispirargli un progetto incompiuto che si sarebbe dovuto chiamare "La vita continua" -, "La signora Miniver" non è particolarmente riuscito a fare breccia nel mio animo. Mi sono trovato davanti ad una pellicola ottima dal punto di vista tecnico, con il regista che è una vera e propria garanzia da questo punto di vista, che però mi è risultata, in molti frangenti, un po' troppo prolissa.
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