Bates Motel - Stagione 2
Con la recensione di oggi inizierà una serie, più o meno lunga, di recensioni riguardanti le serie TV che sto seguendo e che finiranno nel corso di questa settimana o che sono finite da pochi giorni. Chi mi segue assisterà anche ad un piccolo cambio di look apposito per questo periodo in cui si parlerà prevalentemente di serie TV, accantonando i film che tanto mi piacciono. Periodo che culminerà nella prima settimana di Giugno con la clasdsifica delle migliori serie TV della stagione 2013/2014 secondo il sottoscritto. Quindi! Rimanete sintonizzati!!!
(serie TV, stagione 2)
Episodi: 10
Creatore: Carlton Cuse, Kerry Ehrin, Anthony Cipriano
Rete Americana: A&E
Rete Italiana: Rai 2 (prossimamente)
Cast: Vera Farmiga, Freddie Highmore, Max Thieriot, Olivia Cooke, Nestor Carbonell
Genere: Thriller
La trama in breve: Dopo la morte della signorina Watson, la professoressa del liceo di White Pine Bay, Norman non ricorda nulla dell'accaduto. Nel frattempo la madre Norma tenta di tenere il suo Motel aperto, nonostante la costruzione imminente della tangenziale che lo taglierebbe definitivamente fuori dalle mappe.
Avevamo lasciato la scorsa stagione con la morte misteriosa, ma poi nemmeno così tanto, della professoressa di Norman Bates, la signorina Watson. Più che altro avevo lasciato una prima stagione che mi aveva profondamente convinto grazie alle interpretazioni molto buone di Vera Farmiga e di Freddie Highmore nei panni rispettivamente di Norma e di Norman Bates. Oltre alle interpretazioni a convincermi davvero tanto è stata l'atmosfera da teen drama che è stata data ad un thriller in cui, per tutta la sua durata, riesci a sentire che nei personaggi e nell'intera città in cui si svolge la vicenda (White Pine Bay) ci sia qualcosa di sbagliato. In qualcuno di più, in qualcuno di meno, ma quel qualcosa di sbagliato lo si sente nell'aria.
La seconda stagione riparte dal punto in cui avevamo lasciato la prima. Purtroppo la scelta degli autori, o forse della stessa attrice, è stata quella di eliminare il personaggio di Bradley Martin, interpretata da Nicola Peltz, che nella prima stagione è stata la vera e propria fiamma di Norman, oltre ad essere la causa di moltissimi dei suoi momenti di pazzia. La scelta di eliminarla dal cast subito dopo i primi due episodi ha però portato alla ribalta il personaggio di Cody Brennan, che, contrapponendosi profondamente al personaggio di Emma, la migliore amica di Norman, metterà in luce molti tratti del carattere ambiguo del protagonista.
Ciò che però mi ha convinto di meno è stata la prima parte della stagione: iniziata particolarmente in sordina, non respiriamo più le atmosfere inquietanti della prima stagione, ma lo spettatore viene coinvolto in tutta una serie di intrighi, che pian piano porteranno alla luce più che altro grandi segreti sul passato dei protagonisti. In primis sul passato di Norma e del figlio maggiore Dylan. Ecco, diciamo che nei primi cinque/sei episodi della stagione, l'interesse generale cala vistosamente a causa del fatto che la serie diventa più un drama che un thriller, non riuscendo più a coinvolgere come prima.
E' nella seconda parte di stagione che però il prodotto si riprende abbastanza bene, mettendo alla luce di Norman tutti i tratti del suo carattere: inizierà a ricordarsi di quando il padre è morto e prenderà coscienza degli eventi avvenuti la notte in cui la signorina Watson morì. In questa seconda fase vediamo evolvere in tutta la sua morbosità, il rapporto tra Norma e la madre, che cercherà di proteggerlo sempre, ad oltranza ed in ogni caso. Quando dunque la serie si concentra sui due personaggi principali funziona bene, come nella seconda parte, quando invece divaga un po' l'interesse cala abbastanza, come nella prima parte.
Mentre infatti sia il personaggio di Norma, sia quello di Norman e, perchè no, anche quello di Emma, convincono abbastanza per come sono costruiti, a non convincermi molto sono il personaggio di Dylan, interpretato dal Max Thieriot già visto in "House at the End of the Street" con Jennifer Lawrence, per il quale sinceramente non sono riuscito a provare il minimo interesse nel corso delle due stagioni e che non mi sembra si sia evoluto moltissimo, nè tanto meno quello dello sceriffo Romero, intepretato da Nestor Carbonell, il Richard di "Lost", che vive moltissimo alle spalle dei due protagonisti, mantenedo il suo personaggio ad un livello che sta a metà tra l'accettare ciò che avviene nella città di cui si occupa e il volersene occupare anche sporcandosi le mani. Fondamentalmente non si sa dove vuole andare a parare.
Nel complesso il mio giudizio su questa seconda stagione è positivo, ma non tanto positivo quanto quello della prima stagione, colpa più che altro di una prima parte non tanto interessante, che mi ha costretto anche a mollare la serie per un paio di settimane e recuperare le puntate perse in vista del finale.
Voto: 6,5
per me una stagione parecchio confusa, che non sa proprio quale direzione prendere.
RispondiEliminacome guilty pleasure però mi ha divertito abbastanza e lo seguo sempre con piacere. :)