Miss Violence (2013)

Grecia 2013
Titolo Originale: Miss Violence
Regia: Alexandros Avranas
Sceneggiatura: Alexandros Avranas, Kostas Peroulis
Cast: Themis Panou, Rena Pittaki, Eleni Roussinou, Sissy Toumasi, Kalliopi Zontanou, Constantinos Athanasiades
Durata: 100 minuti
Genere: Drammatico

La trama in breve: Una bambina di undici anni viene trovata morta per strada: si è appena gettata dal balcone della sua abitazione proprio il giorno del suo compleanno. Quello che sembra un gesto senza motivazioni, nasconde però una vita inquietante, soprattutto per colpa della sua famiglia.

Dio mio che ansia un film che inizia subito con il suicidio di una bambina undicenne! Dà l'idea del dramma a cui stiamo approcciando. Nonostante la famiglia della bambina sembri infatti una normale famiglia felice e dunque il suicidio inspiegabile, qualcosa si nasconde dietro la loro facciata pubblica, qualcosa che ha spinto la bambina a buttarsi giù dal balcone il giorno del suo compleanno. Ma cosa sarà mai? E' proprio l'obiettivo del film, spiegarci le motivazioni. Non con indagini di polizia che invadono la vita della famiglia: il caso verrà subito chiuso come suicidio. Ci vengono spiegate le motivazioni facendoci vedere come scorre la vita della famiglia dopo l'evento tragico.

Alexandros Avranas riesce così a creare il ritratto di una famiglia malata, in una Grecia martoriata dalla crisi degli ultimi anni. Eppure la famiglia della ragazzina non sembra risentire particolarmente nè della crisi nè della morte della piccola: il capofamiglia infatti cerca di trasmettere alla moglie, alle due figlie rimastegli e ai nipoti (figli della maggiore che non hanno un padre) uno stile di vita per cui non crogiolarsi nel dolore ma andare avanti con la propria vita, lasciandosi alle spalle con ciò che è accaduto. Ciò che può sembrare un tentativo decisamente lodevole nasconde in realtà tutta una serie di segreti assolutamente sconvolgenti, che tutta la famiglia sa ma accetta in silenzio.

La pellicola non ci addolcisce niente: tanto per fare un esempio, nel momento in cui il padre va all'anagrafe a denunciare la morte della figlia la prima cosa che le viene detta è "non potrà più godere del sussidio per il terzo figlio". Beh grazie mille, mia figlia si è appena suicidata, ma il mio primo pensiero sono i 130 euro che mi passa lo stato. A me al momento è sembrata una cosa crudele, invece quella frase, ripensata a posteriori proseguendo nella visione è l'emblema di ciò che vuole trasmetterci il film.

A quest'uomo non importa nulla dei figli o dei nipoti: gli interessa dargli un'educazione, che poi in realtà è una totale diseducazione, che porti in gran parte dei vantaggi a se stesso. La figlia maggiore viene costretta a prostituirsi, usata con l'unico scopo di fare figli per ottenere il famoso sussidio, la nipotina viene presentata a dei colleghi in un giro di pedofilia da lui gestito in cui l'unica vittima è proprio lei e, chissà, magari anche la ragazzina che si suicida all'inizio del film ne è stata vittima. Molto probabile anzi.

Dal punto di vista tecnico non siamo davanti ad un film perfetto. E' un film che schifa sempre di più lo spettatore nel corso della narrazione, che però non sempre viene srotolata in maniera efficiace. E' presente infatti qualche punto oscuro e qualche buco di sceneggiatura, ma si tratta comunque di un film messo in scena abbastanza bene e in una maniera nel complesso efficace.

Voto: 7+

Commenti

  1. un bel pugno allo stomaco!
    visto che il genere mi pare ti abbia divertito (insomma...), ti consiglio anche kynodontas, il capolavoro assoluto del cinema greco degli ultimi anni.

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