ROAD TO THE OSCARS: Hell or High Water di David Mackenzie (2016)

USA 2016
Titolo Originale: Hell or High Water
Regia: David Mackenzie
Sceneggiatura: Taylor Sheridan
Cast: Jeff Bridges, Chris Pine, Ben Foster, Katy Mixon, Kevin Rankin, Dale Dickey, Gil Birmingham, Marin Ireland, Melanie Papalia, John-Paul Howard, Heidi Sulzman
Durata: 102 minuti
Genere: Drammatico


In pieno periodo di preparazione alla notte degli Oscar del 2017, che sarà quella tra il 26 e il 27 Febbraio e che io, lavorando il Lunedì, non potrò godermi dal vivo, sto cercando di recuperare il prima possibile almeno tutti i nove film candidati alla statuetta come miglior film. Impresa ardua dato che, ad oggi, ho visto solamente "Arrival", "La La Land" - di cui parlerò a breve - e questo film, ma che spero possa da me essere portata a compimento. Per quanto riguarda questa pellicola, arrivata in Italia nell'ultimo periodo della scorsa annata grazie a Netflix, la visione mi è stata facilitata proprio dalla presenza del film nel catalogo della rete di streaming più grande del mondo e ancora non mi spiego come il suddetto film non sia stato fatto uscire nei cinema italiani. Non tanto perchè lo ritenga eccezionale, quanto più che altro perchè mi sembra strano che un film candidato all'Oscar vada necessariamente fatto vedere in sala, ma forse i distributori italiani non si aspettavano un tale successo di critica e lo hanno mandato allo sbaraglio su Netflix con il rischio che molti non si accorgessero della presenza del film.
"Hell or High Water" narra la storia di due fratelli, uno disoccupato e padre di famiglia, mentre l'altro ex detenuto, che organizzano una serie di rapine in banca - che appartengono tutte alla stessa filiale - con l'intento, forse anche nobile ma portato avanti con dei mezzi discutibili e chiaramente di tipo vendicativo, di raccogliere i soldi necessari per salvare la fattoria di famiglia pignorata dalle banche e sotto la quale si trova un grande giacimento di petrolio. Sulle loro tracce si metterà presto un esperto Texas Ranger, arrivato a poche settimane dalla pensione, affiancato da un collega mezzo messicano e mezzo indiano.
Con questo film il regista britannico David Mackenzie, regista non ancora particolarmente prolifico e del quale non ho ancora visto nemmeno un lavoro, riesce a dirigere una storia che più americana di così non si può, portando in scena un western moderno che da una parte strizza l'occhio a quelle che sono le caratteristiche principali del genere - genere che tra l'altro non ho mai particolarmente amato e, anzi, per il quale ho una sorta di rifiuto, soprattutto per i grandi classici -, mentre dall'altra si pone come una critica alla condizione sociale americana, con particolare attenzione verso il tradizionalista Texas e criticando pratiche di strozzinaggio da parte delle banche e anche la condizione della società americana nel periodo precedente alle elezioni che poi hanno visto la vittoria di Donald Trump. Risultando interessante sia dal punto di vista stilistico, sia da quello della recitazione grazie ai protagonisti della vicenda Jeff Bridges - candidato anche all'Oscar come miglior attore non protagonista -, Chris Pine e Ben Foster, "Hell or High Water" è diretto in maniera solida ed intrigante e pare assai comprensibile come alla critica questo lavoro sia piaciuto parecchio.
Non so però bene perchè, ma qualcosa non mi ha convinto: da una parte il mio pseudorifiuto verso il genere western - qui rivisitato in chiave più moderna ovviamente, ma sempre di un qualcosa molto vicino ad esso si tratta - di sicuro non ha giocato un ruolo favorevole per questo film, mentre dall'altra forse il fatto di non aver provato emozioni particolarmente coinvolgenti ha pesato un po' sulla mia valutazione del film. E' chiaro che il film in moltissimi frangenti sia volutamente freddo e distaccato verso lo spettatore, ma tale freddezza, che spesso contribuisce a creare tensione - o almeno io reagisco in questo modo solitamente -, non mi ha convinto fino in fondo come con altri film forse più freddi, ma sicuramente più efficaci dal punto di vista emozionale.

Voto: 7+

Candidature: Miglior film, Miglior attore non protagonista a Jeff Bridges, Miglior sceneggiatura originale a Taylor Sheridan, Miglior montaggio a Jake Roberts

Commenti

  1. A me, invece, ha convinto ben poco. E' classico, solido, ma tutto già visto.
    Bridges non mi ha stupito, Pine invece tantissimo. Pur amando molto i precedenti film di Mackenzie - ad esempio, Perfect Sense - questo l'ho sentito poco suo, e pure poco mio.
    Anche se ho la colonna sonora su Spotify. ;)

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  2. Qualcosa non ha convinto pure me ;) Forse non l'ho capito del tutto... non sono la persona più adatta a giudicarlo, di cinema western ne conosco pochissimo.

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  3. Personalmente invece mi ha convinto ben più di quanto mi aspettassi.
    Certo però che, dopo aver visto altri nominati agli Oscar come La La Land e Arrival, il suo ricordo scompare...

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