Split di M. Night Shyamalan (2016)

USA 2016
Titolo Originale: Split
Regia: M. Night Shyamalan
Sceneggiatura: M. Night Shyamalan
Cast: James McAvoy, Anya Taylor-Joy, Betty Buckley, Haley Lu Richardson, Jessica Sula, Brad William Henke, Sebastian Arcelus, Neal Huff
Durata: 116 minuti
Genere: Thriller


Nella mia vita da spettatore cinematografico, intensificatasi parecchio dopo l'apertura di questo blog, ho sempre pensato che il buon M. Night Shambalaya Shyamalan fosse un gran paraculo, in grado di fare buoni film come "Il sesto senso" o "The Village", ma, fondamentalmente, un gran paraculo. Sfido chiunque di voi a riconsiderare la carriera del buon Shibboleth Shyamalan senza i suoi ben noti colpi di scena, in grado di ribaltare la concezione che fino ad allora avevamo avuto del film che stavamo vedendo e di dargli, in ogni caso, quel qualcosa in più che ce li facesse ricordare. Anche il suo ultimo lavoro "The Visit", nonostante fosse lontano decenni luce dai suoi capolavori, acquisiva valore proprio nel momento in cui veniva rivelata la vera natura di quei due simpatici vecchietti affetti da demenza senile di cui i nipoti non avevano mai visto nemmeno una foto - dai, il presupposto è talmente ridicolo... - e sono proprio i suoi colpi di scena a denotare il modo di fare cinema del regista.
Con "Split", Shallallelo Shallallà Shyamalan vuole provare ad affrontare un tema particolarmente strano, ispirandosi alla vita di Billy Milligan, criminale statunitense diventato noto per il suo disturbo che faceva vivere, nella sua mente, ben ventiquattro personalità diverse, che si manifestavano nei momenti più inaspettati e senza un apparente motivazione. La stessa storia che tra l'altro verrà narrata nel film di prossima uscita "The Crowded Room" con Leonardo DiCaprio per il quale da una parte mi sto già sfregando le mani per l'hype, mentre dall'altra tremo al pensiero della regia di Joel Shumacher che non mi dà particolari garanzie di qualità. Mentre la pellicola di prossima uscita parlerà realmente della vita di Billy Milligan, questo "Split" se ne ispira solamente, portando in scena un personaggio che ne ricalcasse le caratteristiche senza però fare riferimenti chiari agli episodi della sua vita.
Ad interpretare la versione shambalayana shyamalaniana di Billy Milligan, che nel film si chiama Kevin Wendell Crumb, abbiamo James McAvoy, che all'inizio del film, senza un particolare motivo apparente - ma ciò accade in tutti i film in realtà - rapisce tre ragazzine e le porta in uno scantinato. Qui le tre ragazze, interpretate da una sempre più talentuosa Anya Taylor-Joy, da Haley Lu Richardson e da Jessica Sula - tra l'altro belline tutte e tre 'ste ragazzine, facciamo che prima di finire in manette controllo la loro età... benissimo, sono tutte e tre oltre i 20 anni! -, inizieranno ad avere esperienza dello squilibrio mentale di Kevin, che a volte si presenta come se fosse un bambino di nove anni, altre addirittura come se fosse una donna ed altre volte ancora come uno spietato criminale, la stessa personalità che le ha rapite. La storia è anche inframezzata da interessanti dialoghi tra Kevin e la sua psicanalista Karen Fletcher, interpretata da Betty Buckley che tra l'altro era la vecchietta simpaticissima di "The Visit"!
La pellicola procede in maniera piuttosto intrigante, non senza qualche difettuccio qua e là, denotando come, in un certo qual senso, il regista sia tornato in qualche modo ai livelli delle sue prime pellicole. Dà valore al tutto l'ottima interpretazione di James McAvoy, bravo a calarsi in tutte le personalità che vivono all'interno del corpo di Kevin, ma soprattutto il vero colpo di scena di questo film è che... non c'è un colpo di scena! non c'è un colpo di scena nell'ultimo film di Syamalan, a parte una scena dopo i titoli di coda in grado di aprire ad un possibile seguito per questa vicenda, seguito che non so bene come potrei accogliere, dato l'elevatissimo rischio dell'effetto minestra riscaldata.

Voto: 7

Commenti

  1. Il non colpo di scena, sostituito da quell’ultima scena ad effetto finale, mi ha esaltato ;-) Sono contento ti sia piaciuto, forse Jason Blum è riuscito a riportare l’Indiano pazzo in carreggiata, forse ;-) Cheers!

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  2. Il film di Shyamabalaya o come diavolo si chiama continua a dividere.
    Il tuo parere abbastanza positivo mi rassicura, in attesa di vederlo...

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  3. Sono contenta ti sia piaciuto, anche se (mi sembra di capire) tu non sia un sostenitore di Shyambalaya. Grande McAvoy, ma anche divertito e divertente. E sì, la Taylor-Joy ci ha conquistati tutti.

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