The Autopsy of Jane Doe di André Øvredal (2016)

USA 2016
Titolo Originale: The Autopsy of Jane Doe
Regia: André Øvredal
Sceneggiatura: Ian Goldberg, Richard Naing
Cast: Emile Hirsch, Brian Cox, Ophelia Lovibond, Michael McElhatton, Olwen Kelly
Durata: 86 minuti
Genere: Horror


Alcune volte affidarsi all'istinto quando si sceglie il film da guardare è la mossa giusta: spesso e volentieri ci si lascia ingannare magari da un titolo non troppo intrigante, da una trama che, scritta in quattro righe, potrebbe non sembrare proprio eccezionale se portata su schermo e dall'assenza di attori particolarmente noti. Questo era proprio il caso di "The Autopsy of Jane Doe", pellicola che avevo adocchiato con poco interesse su qualche sito e che mi sono convinto a vedere solamente dopo il consiglio di una collega e ancora di più dopo averne letto una dettagliatissima recensione da parte di Cassidy de "La bara volante". D'altronde il mio feticismo per il genere horror, dei quali sono ormai a digiuno da un paio di mesi se si esclude questo film, andava prima o poi assecondato e, a dirla tutta, il risultato mi ha pienamente soddisfatto, anche se ovviamente senza esagerare.
Il film uscirà nelle sale italiane fra qualche settimana e già qualche testata giornalistica lo definisce come l'horror più inquietante dell'anno: ovvio che spesso e volentieri questo tipo di pubblicità faccia più male che bene ai film horror, così come è ovvio che, da un certo punto di vista, io non mi ritrovi d'accordo con questa frase, soprattutto dopo la visione del film: "The Autopsy of Jane Doe" è un horror di grande, forse grandissima classe, diretto da un André Øvredal a me pressochè sconosciuto se non per la direzione del film "Trollhunter" - un capolavoro del trash moderno - e per la produzione del suo seguito "Troll Hunter" - di cui si denota la geniale operazione di divisione tra le due parole che compongono il titolo - ed in grado di utilizzare degli espedienti tecnici particolarmente efficaci soprattutto per quel che riguarda la costruzione della tensione nello spettatore.
Uno di questi espedienti, tra l'altro, è semplicissimo: solo due personaggi in scena che eseguono un'autopsia su un cadavere ritrovato sepolto nel seminterrato di una casa dove si è svolto un efferato omicidio. Il cadavere però versa in condizioni molto molto strane e durante tutto l'arco dell'autopsia iniziano ad accadere cose molto strane ai due protagonisti. All'inizio qualche scherzone tipo il cambiare i canali alla radio - roba che se non mi fosse stato consigliato così caldamente avrei anche spento subito, commettendo un grave errore! - poi diventando sempre più inquietante ad ogni minuto che passa e sopratutto tenendo lo spettatore sempre ben concentrato sull'autopsia in corso, quasi come se stessimo assistendo ad un'autopsia il più possibile realistica e dettagliata. E' quando però si svela il segreto del film che "The Autopsy of Jane Doe", almeno per quanto mi riguarda, cala abbastanza vistosamente, semplicemente perchè il colpo di scena arriva non tanto nel momento sbagliato, quanto più che altro nel modo sbagliato, non impressionando più di tanto e lasciando scorrere gli ultimi minuti in maniera quasi ininfluente.

Voto: 6,5

Commenti

  1. Dopo la rivelazione il ritmo cala hai ragione, ma sono contento che ti sia piaciuto, e grazie per la citazione! ;-) Cheers

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  2. Ne parlerò quando uscirà qui in Italia a marzo. A me è piaciuto molto ma effettivamente la prima parte è molto più tesa rispetto alla seconda. Grandissima lei, pur essendo.. beh... morta XD

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  3. Piaciuto più del previsto, anche se quel finalino troppo da B Movie...
    Me l'ha un po' rovinato.

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  4. siamo perfettamente in linea, dopo la rivelazione c'è un calo... però 'sto regista ha passione...

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