Fiore di Claudio Giovannesi (2016)

Italia 2016
Titolo Originale: Fiore
Regia: Claudio Giovannesi
Sceneggiatura: Claudio Giovannesi, Filippo Gravino, Antonella Lattanzi
Cast: Daphne Scoccia, Josciua Algeri, Valerio Mastandrea, Laura Vasiliu
Durata: 110 minuti
Genere: Drammatico


Successivamente alla comunicazione dei film candidati ai David Di Donatello mi ero messo in testa di fare una cosa simile a quella che faccio ogni anno per gli Oscar, ovvero tentare di vedere tutti i film candidati al titolo di migliori film e, successivamente, creare un post di pronostici e preferenze e uno di commento alla serata. Ovviamente il tutto, dopo la visione di uno solo dei tre film che mi mancavano, quello di cui vi parlerò oggi, è andato in vacca: per quanto ultimamente il cinema italiano mi stia sorprendendo abbastanza, la mia anglofilia non mi permette di vedere troppi film del nostro paese in uno stretto periodo di tempo e so che questo è un male, ma ho sempre abbastanza bisogno di variare tematicamente per non stufarmi ed essere costretto ad abbandonare un certo tipo di film per un periodo tale da non darmi più la nausea La stessa cosa, ad esempio, mi accade molto spesso quando tento di guardare una saga lunghissima di film senza inframezzarla con pellicole di altro tipo.
Il film di cui vi voglio parlare oggi è "Fiore", presente tra i candidati al David di Donatello come miglior film - che poi sappiamo tutti a chi è andato a finire e in qualche modo, pur mancandomi due visioni, concordo abbastanza - e sicuramente la pellicola più particolare tra quelle che sono state candidate. Il film racconta la storia d'amore "a distanza" tra Fiore e Josh, due giovani rinchiusi in un carcere minorile - che non mi pare venga mai citato, ma di cui sono sicuro essere il Beccaria di Milano, dato che a un certo punto si sente una messa presieduta da un certo Don Claudio Burgio, sacerdote che prima di diventare cappellano del carcere minorile è passato per quattro anni dalle parti della mia parrocchia e del quale ho ancora un ottimo ricordo nonostante la giovanissima età - che non si possono mai incontrare, dato che maschi e femmine vivono ovviamente separati.
Gli attori protagonisti, tutti esordienti a parte Valerio Mastandrea, sono Daphne Scoccia e Josciua Algeri - venuto recentemente a mancare a causa di un incidente stradale - e nonostante la loro quasi inesistente esperienza a livello recitativo si comportano in maniera egregia senza mai strafare e ben guidati da un regista come Claudio Giovannesi che nonostante il tema trattato non si lascia andare ad eccessivi buonismi. Da una parte bravo a ritrarre la dolcezza di una storia d'amore che nasce tra i due protagonisti, dall'altra ancora più bravo nel mostrare la situazione con estremo realismo utilizzando il carcere come luogo narrativo in cui due ragazzi normali possano avere l'occasione di guardare oltre, di vivere con un filo di speranza, di incontrarsi ed innamorarsi senza che questo venga necessariamente considerato un amore "da favola".

Voto: 7

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