Ring di Hideo Nakata (1998)


Giappone 1998
Titolo Originale: リング (Ringu)
Regia: Hideo Nakata
Sceneggiatura: Hiroshi Takahashi
Cast: Nanako Matsushima, Hiroyuki Sanada, Rikiya Otaka, Katsumi Muramatsu, Yutaka Matsushige, Rie Ino'o, Yoichi Numata, Miki Nakatani
Durata: 95 minuti
Genere: Horror


Non ho mai nascosto, nel corso della mia ormai quinquennale carriera da blogger di cinema, quanto l'horror orientale sia, bene o male, l'incarnazione di ciò che cerco in un horror. Ne sono affascinato per lo stile, ne sono affascinato per la diversa cultura di chi lo produce, rispetto alla nostra. Ne sono affascinato perchè l'horror asiatico è quello che più mi ha fatto paura rispetto a buonissima parte dei film horror americani abbia visto nella mia vita. E per aprire lo speciale sulla saga di "The Ring" che accompagnerà i lettori di questo blog nelle prossime due settimane esplorando gli originali giapponesi, i remake americani, il più recente n"The Ring 3", ma anche i due spin-off "Sadako 3D" e "Sadako 3D 2" e perchè no, anche il crossover "Sadako vs Kayako", bisogna partire proprio dall'origine, quel "Ring" - o "Ringu" se preferite il titolo giapponese rispetto a quello occidentalizzato - che poi, ripreso da Gore Verbinski nel 2002 è diventato un vero e proprio cult del genere horror del nuovo millennio.
Molti nel confrontare il remake americano con l'originale giapponese criticano il fatto che il film abbia uno sviluppo piuttosto lento, una cosa che io invece ho apprezzato parecchio dato che ho sempre pensato che il sentimento di paura sia molto più forte quando viene coltivato per bene piuttosto che fatto deflagrare con i tipici jump-scare dei che vanno tanto di moda. Il regista Hideo Nakata dal punto di vista del ritmo fa la cosa giusta: il film ha un incedere lento, che carica di tensione lo spettatore utilizzando poi dei mezzi nemmeno troppo ricercati per farlo spaventare, come ad esempio uno zoom veloce su un'immagine particolarmente spaventosa. Un mezzo non particolarmente sofisticato, ma sicuramente efficace. Così come la musica che si alza nel momento di maggiore tensione, un trucchetto vecchio come il mondo che però continua a funzionare a meraviglia.
La cosa che colpisce maggiormente nel film originale - ma che viene anche riprodotta nel remake americano - è il fatto che, in fin dei conti "Ring" è un thriller con dei risvolti horror che vengono fatti vedere solamente in qualche scena. La bambina protagonista/antagonista della vicenda è tanto spaventosa quanto poco la si vede sullo schermo. Sono la sua storia, il suo passato e la famosissima videocassetta a mettere la paura nello spettatore, paura che poi esplode in quella scena che ormai conosciamo tutti in cui Sadako finalmente si palesa ed esce con un incedere lentissimo dallo schermo del televisore per uccidere Ryûji.
Per quanto il film sia uno dei miei horror preferiti mi viene da muovere una critica verso il modo in cui viene gestito il finale, che non viene nè da una parte spiegato in maniera soddisfacente, mentre dall'altra mi è risultato abbastanza sbrigativo, un po' troppo poco pensato da parte dei protagonisti, che sembra quasi si ritrovino a fare un tentativo disperato per fermare la maledizione di Sadako senza però sapere bene quale sia il risultato a cui stanno andando incontro. 

Voto: 8

Commenti

  1. decisamente migliore del remake americano, questo si che terrorizzava ^^

    RispondiElimina

Posta un commento

Quando commentate ricordate che si sta pur sempre parlando di opinioni, quindi siate educati. Apprezzo sempre una punta di sarcasmo, sarò il primo a tentare di rispondervi a tono.

Non sono in cerca di prestiti ultravantaggiosi, ma sono ben disposto verso le donazioni spontanee!

Post popolari in questo blog

CHI BEN COMINCIA... #9 - Blindspot

xXx - Il ritorno di Xander Cage di D. J. Caruso (2017)

Spring Breakers - Una vacanza da sballo