The Great Wall di Zhang Yimou (2016)

USA, Cina 2016
Titolo Originale: The Great Wall
Regia: Zhang Yimou
Sceneggiatura: Carlo Bernard, Doug Miro, Tony Gilroy
Cast: Matt Damon, Jing Tian, Pedro Pascal, Willem Dafoe, Andy Lau, Eddie Peng, Numan Acar, Luhan, Hanyu Zhang
Durata: 104 minuti
Genere: Fantasy


Dopo le due settimane dedicate alla saga di "The Ring" - ricordo che potete recuperare tutte le recensioni al link che ho messo sul nome della saga, ma anche, per tutto il periodo in cui questo blog rimarrà in vita, su uno dei banner alla sinistra di questo post - si ritorna alla solita programmazione di "Non cè Paragone" - che se non ci aveste fatto caso è proprio il nome di questo sito -, fatta di recensioni di film in sequenza totalmente casuale, inframezzate dai commenti sulle uscite della settimana il giovedì e da giorni di completo riposo come il Sabato, la Domenica e pure i festivi infrasettimanali. Si torna dunque oggi, dopo il weekend pasquale in cui spero abbiate mangiato agnelli, carne a volontà e pure qualche vegano e in cui tengo anche a ricordare, cari vegani, che il mio cibo caga sul vostro, parlando di un film che avevo accolto nel periodo della sua uscita con milioni di doverosissimi dubbi. Anche perchè "The Great Wall" non è che sin dal trailer promettesse grandi cose, tanto che l'unica speranza che rimaneva agli spettatori era quella di trovarsi davanti ad una visione totalmente disimpegnata, ma al contempo in grado di intrattenere e, perchè no, anche di esagerare con il livello di cazzate tirate in ballo.
"The Grat Wall" è in pratica la trasposizione cinematografica di una delle tantissime leggende che ruotano intorno alle motivazioni riguardo la costruzione della Grande Muraglia cinese, ovvero la presenza di bestie chiamate Taotie, che ciclicamente ogni circa sessant'anni minacciano l'intera umanità. William Garin, interpretato da Matt Damon ("Sopravvissuto - The Martian", "Interstellar"), e Pedro Tovar, interpretato da Pedro Pascal ("Narcos", "Game of Thrones"), sono due mercenari provenienti dall'Europa in cerca della polvere nera, un specie di precursore della polvere da sparo, che si imbattono in una di queste bestie riuscendo a reciderle un arto che verrà utilizzato come prova del fatto che i Taotie si stanno avvicinando sempre di più alla muraglia e che l'umanità sarebbe in pericolo.
La presenza di queste bestie fa subito capire davanti a quale tipo di film ci troviamo: non un film storico e plausibile sulla costruzione della Grande Muraglia, quanto più che altro un film mitologico, che si propone quanto meno di tentare ad avvicinare il pubblico occidentale ad una mitologia a noi sconosciuta e con la quale rarissimamente abbiamo a che fare. Un tentativo sicuramente nobile che, se affidato nelle mani di un regista cinese come Zhang Yimou che dopo il gioiello "Hero" - per me ancora uno dei più bei film cinesi che abbia visto in vita mia - che però cerca di parlare ad un pubblico diverso da quello della sua nazione inserendo un personaggio presumibilmente britannico come quello interpretato da Matt Damon e uno ispanico come quello interpretato da Pedro Pascal. Tentativo che però piuttosto presto si perde nell'assurdità della narrazione e nella presenza di una serie di buchi di sceneggiatura o di scene trash che sicuramente vanno oltre i più nobili intenti del regista.
Se da una parte appare piuttosto improbabile che un esercito spietato come quello cinese si faccia abbindolare in maniera così evidente da un gruppo di bestie sicuramente meno intelligenti - così almeno ce le presentano - altrettanto trash appare la scena in cui una di queste bestie viene catturata e sottoposta e degli esperimenti che fanno tanto pensare alle teorie complottiste sull'Area 51. E se il risultato a livello di intrattenimento è piuttosto insipido e senza il minimo mordente, la colpa non è solo della sceneggiatura consistente quanto un foglio di carta, ma anche della regia di Yimou, che si limita a fare il compitino per tutta la sua durata, con solo un paio di scene veramente interessanti, e anche alla svogliatezza con cui gli interpreti principali interpretano i rispettivi ruoli. Ai due protagonisti Matt Damon e Pedro Pascal si aggiunge poi un Willem Dafoe in uno dei ruoli probabilmente più inutili ed insensati della sua intera carriera in uno dei film che di certo non spicca nella storia del cinema per quel che riguarda il livello di utilità per il pubblico.

Voto: 4,5

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