Tenet di Christopher Nolan (2020)

USA, Regno Unito 2020
Titolo Originale: Tenet
Sceneggiatura: Christopher Nolan
Durata: 150 minuti
Genere: Fantascienza


Dopo moltissimi mesi di magra e dopo che i film più interessanti di questo 2020 sono usciti direttamente on demand, si torna al cinema. Quale miglior occasione per farlo se non per il nuovo lavoro di Christopher Nolan, regista che viene usato come casus belli molto più dell'assassinio di Sarajevo e in grado di avvelenare più cinefili che Putin con i suoi oppositori politici? Un cineasta che però, da queste parti non lo si è mai negato, mi è sempre piaciuto particolarmente e difficilmente con una sua pellicola è riuscito a deludermi. Risultava dunque d'obbligo andare a vederlo al cinema, in quella che a detta degli esperti è una delle sale migliori d'Europa, pur con tutti i dubbi del caso, dovuti un po' alle politiche di distanziamento, ma anche alle recensioni non particolarmente esaltanti arrivate dall'altra parte dell'Oceano.
Il lavoro di promozione di "Tenet" è stato curato in maniera certosina: da una parte c'era la volontà di mostrare al pubblico, sin dai trailer, il meno possibile, in modo da stuzzicarne la curiosità, dall'altra è stato lo stesso Nolan a spingere, in qualche modo, perchè il suo film fosse visto prima di tutto in sala. In una situazione normale ci troveremmo già davanti ad un regista per cui ogni nuova uscita è un evento di portata mondiale, ma quest'anno non può essere ridotto solamente a ciò: responsabilità di "Tenet" - sicuramente qua in Italia, ma anche negli Stati Uniti quando uscirà - è quella di riportare le persone al cinema dopo il lungo isolamento e la lunga inattività delle sale imposti dal COVID-19.
Differentemente da quanto mi aspettassi, non ci troviamo davanti ad una storia con molti personaggi: abbiamo il protagonista senza nome interpretato da John David Washington, poi Neil interpretato da un Robert Pattinson sempre più padrone dello schermo a livello recitativo e infine Kat interpretata dall'altissima Elizabeth Debicki. Molto importante il ruolo da villain di Kenneth Branagh nei panni di Andrei Sator. Il protagonista è un agente della CIA che partecipa ad un'operazione russa sotto copertura in un teatro di Kiev per salvare un agente compromesso e recuperare un oggetto non identificato. L'oggetto viene in seguito rubato dai russi ed egli, avvelenatosi con una pillola per non compromettere l'operazione, si risveglia in un ospedale, ancora vivo. Viene così reclutato per una missione nella quale il suo compito sarà quello di sventare una terza guerra mondiale, un conflitto temporale in cui verranno utilizzate armi prodotte nel futuro con una tecnologia in grado di invertire la loro entropia, permettendo agli oggetti, ma anche alle persone, di muoversi indietro nel tempo.
Inutile dire quanto le aspettative legate a "Tenet" fossero alte da parte di una buona parte del pubblico. Per quanto riguarda la mia opinione l'ultimo lungometraggio di Nolan penso rappresenti un deciso passo indietro rispetto ai suoi lavori precedenti, anche se non si può certo dire di trovarci davanti ad un film brutto. Innanzitutto un primo problema sta nel fatto che il regista abbia voluto complicare eccessivamente quella che in realtà è una trama abbastanza lineare. Il pubblico da Nolan si aspettava un film complesso e lui ne ha dato loro uno che lo è inutilmente. I dialoghi nella parte iniziale, alcune scelte di montaggio abbastanza spiazzanti con dei tagli nettissimi tra una scena e l'altra danno l'impressione che ci fosse una volontà quasi deliberata di confondere lo spettatore anche dove non necessario.
Un secondo problema lo si può trovare sul piano dello sviluppo dei personaggi. Nessuno di loro, forse solamente Kat Sator, ha un vero e proprio background e il materiale a disposizione degli interpreti per fare del proprio meglio non era tantissimo. Sia John David Washington sia Robert Pattinson se la cavano bene, così come Kenneth Branagh dal punto di vista della mimica facciale, nonostante la sua interpretazione risulti un po' rovinato dal doppiaggio, non mi ha particolarmente soddisfatto invece Elizabeth Debicki, decisamente più convincente in altre performance.
Una buona parte del pubblico sapeva fin dall'inizio come la trama di "Tenet" potesse in qualche modo essere legata all'enigma del quadrato del Sator, una scritta palindroma su cui da secoli si specula per trovarne una traduzione. Le parole contenute nel quadrato vengono usate all'interno della vicenda in maniera apparentemente casuale, forse proprio per doverle in qualche modo inserire, risulta però molto bello il modo in cui la struttura narrativa del film rispecchi la struttura dell'enigma. Visivamente la pellicola è una bomba e a livello di ritmo, superato lo scoglio della prima mezz'ora introduttiva, è gestita egregiamente, risultando coinvolgente e mai noiosa.
Per quanto la trama sia complicata qui il regista arriva al dunque e, pur lasciando dei punti aperti, riesce a chiudere il cerchio in maniera soddisfacente. Siamo però davanti ad un lavoro che, per quanto bello e interessantissimo a livello visivo, lo si può considerare quasi come una produzione minore del regista, con il quale ero stato abituato molto bene e che, forse per la prima volta da quando lo seguo assiduamente, è stato sotto le mie aspettative.

Commenti

  1. Anche questa volta siamo allineati nel giudizio, chissà perché non avevo dubbi ;-) Cheers

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  2. Una recensione equilibrata che comunque mi trova in parte d'accordo. Non è sicuramente il migliore dei film di Nolan, ma non è nemmeno lo scempio che da più parti stanno scrivendo.

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  3. A volte l'attesa prolungata può provocare delusione. Ricordo come siamo tutti rimasti male vedendo Flash Gordon dopo più di un anno di promozione. Magari non è lo stesso caso. Spero di vederlo al più presto.

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