Carnage

Per le famiglie moderne difendere strenuamente i propri figli è ormai diventata una pratica diffusissima. Molti ragazzi vengono difesi di fronte a qualsiasi cosa e alcuni vengono anche visti come motivo di confronto tra diverse famiglie. E' questo il tema trattato dal film Carnage, diretto dal genio di Roman Polanski, che con pochi attori ed una scenografia molto semplice riesce a creare un vero e proprio gioiello.




Francia, Germania, Polonia, Spagna 2011
Titolo Originale: Carnage
Regia: Roman Polanski
Cast: Jodie Foster, Kate Winslet, Cristoph Waltz, John C. Reilly
Genere: Commedia

La trama in breve: Durante una lite, un ragazzino di 11 anni colpisce al volto un suo coetaneo con un bastone. I genitori dei due ragazzi decidono così di incontrarsi per discutere sull'accaduto. La discussione si trasformerà in molto di più di quanto si pensasse inizialmente e tra commenti e battibecchi si verranno a creare situazioni al limite dell'assurdo.

Un film dalla trama molto semplice. Anzi, la trama è sicuramente la cosa meno importante. Il film non ci vuole raccontare una storia nella maniera classica, ma ci vuole far comprendere e vivere una determinata situazione. Le due famiglie dopo l'accaduto si incontrano e cominciano a conoscersi. In tal modo si evidenziano le differenze tra le due coppie, differenze che si riflettono fortissimamente sul modo di vedere l'accaduto. Vengono evidenziati in maniera perfetta i diversi metodi educativi ed emergono i caratteri di tutti e quattro i personaggi.

Se da una parte la famiglia della vittima (Penelope-Jodie Foster e Michael-John C. Reilly) pare avere un atteggiamento pronto a giudicare negativamente il comportamento dell'aggressore, magari senza interessarsi di cosa sia realmente successo, dall'altra parte si scontra con l'apparente menefreghismo dei genitori dell'aggressore (Nancy-Kate Winslet e Alan-Christoph Waltz), soprattutto del padre Alan, che passa gran parte del tempo al telefono con i suoi clienti, creando dei clichè divertentissimi.

Dei quattro personaggi in scena i due che convincono maggiormente sono Michael e Alan. Il primo che spesso si introduce nel discorso con interventi e battute fuori luogo, il secondo con un'ironia piacevolissima, creata attraverso il tono giusto, la battuta giusta e soprattutto fatta al momento giusto sottolineandone l'assurdità.

Inevitabile anche il fatto che i conflitti fra famiglie alla lunga si trasformino in conflitti interni alla singola famiglia, creando anche l'assurdità di una specie di alleanza tra madri e tra padri.

La dimostrazione che con un'idea semplice si può rappresentare una realtà quotidiana con pochi mezzi in maniera originale e molto coinvolgente.

Voto: 8+

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