L'ultima ruota del carro (2013)

Italia 2013
Titolo Originale: L'ultima ruota del carro
Regia: Giovanni Veronesi
Sceneggiatura: Giovanni Veronesi, Filippo Bologna, Ugo Chiti, Ernesto Fioretti
Cast: Elio Germano, Alessandra Mastronardi, Ricky Memphis, Sergio Rubini, Virginia Raffaele, Alessandro Haber, Ubaldo Pantani, Francesca Antonelli, Maurizio Battista, Francesca D’Aloja, Massimo Wertmüller, Elena Di Cioccio, Luis Molteni, Dalila Di Lazzaro, Enrico Antognelli, Matilda Lutz, Niccolò Cerulli
Durata: 110 minuti
Genere: Commedia

La trama in breve: Il film racconta la vita di Ernesto, persona di estrazione popolare, che vive barcamenandosi tra diversi lavori diversi decenni importanti della storia d'Italia.

Non sono un grande fan del cinema italiano di questi anni. Ma d'altronde, comesi potrebbe esserlo? E' un po' difficile viste le proposte che ci vengono fatte ogni maldetto Giovedì. E se, nello stato catatonico di pre-morte in cui si trova il nostro cinema, ogni tanto viene tirato fuori il Sorrentino o il Garrone di turno a farci respirare un po' d'aria fresca (per "La grande bellezza" di Sorrentino l'aria è freschissima quest'anno) è nelle commedie che siamo diventati la cosa più piatta della storia. E se, lo ammetto, Checco Zalone mi fa ridere tantissimo ed ho un debole per la sua comicità, tutto il resto non sono quasi mai riuscito a reggerlo, tanto che o guardo per masochismo oppure salto proprio a piè pari.

Nonostante le aspettative su questa pellicola non fossero poi così alte, mi sono fatto coraggio e, devo dire, che in questo film di aria fresca se ne respira un po'. Non stiamo mica esagerando eh, il film non è nulla di nuovo sotto il sole, però, quanto meno, in mezzo a commediole stupide e/o poco divertenti, questasi rivela quanto meno essere qualcosa di carino e talvolta anche intelligente. E, ultimamente non è proprio mica facile trovare una cosa del genere.

Il protagonista passa la sua vita barcamenandosi tra diversi lavori e assiste alla storia recente dell'Italia quasi come uno spettatore. Se i diversi eventi vengono visti con superficialità, attraverso un televisore, ciò che si respira in maniera più consistente è il cambiamento del paese, che passa dal rapimento e assassinio di Aldo Moro, dal decennio degli yuppies, ai momenti di benessere, all'ascesa del Berlusconismo fino alla crisi odierna. Ed è proprio sull'ascesa del Berlusconismo che il film secondo me regala una delle scene più belle e secondo me anche più divertenti: Berlusconi viene criticato non alla solita maniera, insultandolo o sberleffandolo, ma viene elogiato, elogiato per di più attraverso tutti quei luoghi comuni che lo hanno portato all'elezione. Elogiandolo in una maniera talmente sincera da scatenare in me delle risate di puro gusto. Non risatine amare o altro. Ho riso proprio di gusto.

Tra gli interpreti spiccano Elio Germano, che è un attore che mediamente riesco ad apprezzare, diciamo nella media, Ricky Memphis, anche lui un attore non proprio fortissimo ma che secondo me se messo nel giusto ruolo può dare alcune soddisfazioni e qui secondo me interpreta bene un ruolo da spalla che gli si addice abbastanza. Altro discorso è per Alessandra Mastronardi: non apprezzo particolarmente nessun ruolo di cui è stata interprete, mentre in questo film in cui non si vede moltissimo riesce a fare la sua figura nelle poche scene in cui è presente. Non è secondo me un'attrice degna di molte attenzioni, però l'ho trovata piacevole nel ruolo della moglie del protagonista in questo caso.

Voto: 6/7

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