Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve (2013)

Svezia 2013
Titolo Originale: Hundraåringen som klev ut genom fönstret och försvann
Regia: Felix Herngren
Sceneggiatura: Felix Herngren, Hans Ingemansson
Cast: Robert Gustafsson, Iwar Wiklander, David Wiberg, Mia Skäringer, Jens Hultén, Bianca Cruzeiro, Alan Ford, Sven Lönn, Georg Nikoloff, Ralph Carlsson
Durata: 114 minuti
Genere: Commedia

La trama in breve: Allan Karlsson è un uomo che vive in un ospizio. Mentre tutti all'interno della casa di cura in cui vive si stanno preparando a festeggiare il suo centesimo compleanno, a lui non interessa nulla della festa e decide di fuggire dalla finestra.

Ci sono film dedicati ai vecchietti che mettono addosso una gran depressione: così mi hanno detto essere "Amour" che ancora non ho trovato il coraggio di vedere, rimandandone la visione da un paio di anni almeno. Ce ne sono altri che mettono rabbia, soprattutto quando i protagonisti sono in età pensionabile ma vogliono continuare a comportarsi da giovincelli, vedi ad esempio "Last Vegas" o "I mercenari 3". Ce ne sono poi altri che per fortuna hanno senso di esistere, magari non sono proprio dei capolavori, ma una visione la meritano tutta perchè nella loro leggerezza riescono a creare nello spettatore, o almeno in me, delle semplici ed interessanti riflessioni personali.

Il film innanzitutto è tratto da un romanzo che, manco a dirlo, non ho letto, ma in un futuro si potrebbe rivelare una lettura abbastanza interessante. Partendo abbastanza a rilento, per i primi dieci minuti veniamo introdotti alla vicenda, vedendo come si svolge attualmente la vita del protagonista Allan Karlsson. Egli vive in una casa di cura, ma la sua vita gli sta stretta. Tutti intorno alui stanno organizzando la sua festa per il centesimo compleanno, ma a lui non interessa perchè è consapevole che la sua vita passata non è stata vissuta per poi finire in maniera banale. La sua vita dunque gli sta stretta, motivo per il quale vi è la decisione della fuga.

Ed è proprio la fuga ciò su cui si concentra gran parte del film: sulla fuga e sui ricordi della sua vita passata che lo spettatore scoprirà man mano essere stata davvero una grande vita: è stato colui che diede l'idea per il funzionamento della bomba atomica, conobbe Einstein (o forse suo fratello scemo?), collaborò addirittura con Stalin. In pratica l'uomo è riuscito a cambiare ripetutamente il corso della storia, al momento non se ne rendeva conto, ma durante la fuga e la sua riflessione la sua vita incomincia ad assumere un significato ben più importante.

Mentre la pellicola riesce abbastanza bene a farci affezionare al personaggio attraverso i racconti del suo passato, che sono quanto mai affascinanti ed interessanti, soprattutto per il suo intervento nella maggior parte degli eventi importanti del '900, il film sembra un po' meno riuscito nelle parti in cui il protagonista sta fuggendo sia da un gruppo di criminali, sia dalla polizia che lo cerca perchè dato per scomparso. Qui le situazioni grottesche in cui si trova funzionano un po' di meno rispetto a quelle legate al suo passato, lasciando un po' l'amaro in bocca per un film riuscito a metà.

Voto: 7-

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