Prison Break - Stagione 3

Prison Break
(serie TV, stagione 3)
Episodi: 13
Creatore: Paul Scheuring
Rete Americana: FOX
Rete Italiana: Italia 1
Cast: Wentworth Miller, Dominic Purcell, Amaury Nolasco, Marshall Allman, Wade Williams, Robert Knepper, William Fichtner, Chris Vance, Robert Wisdom, Danay Garcia, Jodi Lyn O'Keefe
Genere: Azione

La trama in breve: A Michael Scofield, rinchiuso a Sona, viene affidata la missione di evadere dal carcere assieme ad un certo Whistler, utile alla compagnia. Fuori dal carcere, a guidarlo nella sua missione ci sono Lincoln e Gretchen, che lavora per la compagnia e ha rapito Sara e L.J.

Dopo aver recensito in poco tempo sia la prima sia la seconda stagione di Prison Break, quella che tuttora è una delle mie serie TV preferite di sempre, ecco che arriva il turno della terza stagione, probabilmente il punto più basso raggiunto dall'intera serie, nonostante la sua godibilità, a causa anche dello sciopero degli sceneggiatori in quell'annata, che paralizzò per qualche tempo la produzione di serie televisive, dando agli spettatori show ridotti negli episodi, alcuni anche di abbastanza bassa qualità rispetto a ciò cui eravamo abituati. Si cambia anche location, si torna di nuovo in carcere e, ancora una volta, il piano della stagione è quello di fuggire da esso.

Sona, carcere panamense che a causa di una rivolta scoppiata anni prima è ora totalmente in mano ai detenuti, che si autogestiscono grazie anche ai dettami di Norman Lechero, che ha acquisito il ruolo di capo carismatico dei detenuti e sembra poter dimostrare quanto essi possano comunque vivere in armonia anche senza la presenza delle guardie, poteva sicuramente essere, grazie a come ci si presentava, una location assai affascinante, in cui i piani di Michael Scofield avrebbero trovato non pochi intoppi proprio a causa della situazione in cui si trovano tutti i detenuti.

Promesse date dall'ambientazione che però non sono state mantenute totalmente: innanzitutto lo schema è molto, troppo simile a quello della prima stagione, con la differenza che stavolta nell'ambiente chiuso ci sono Scofield, Mahone (che nel corso della stagione subirà un'evoluzione pazzesca tale da farlo diventare senza se e senza ma il mio personaggio preferito dell'intera serie), Bellick e T-Bag, mentre all'esterno troviamo Lincoln assieme a Sofia e a Gretchen, che lavora per la compagnia e uccide Sara nelle prime puntate. Una sorta di ribaltamento di ruoli che però non affascina come aveva affascinato nella prima stagione, letteralmente memorabile.

Inoltre i nuovi personaggi inseriti non hanno lo stesso carisma di coloro che erano nuovi nella seconda stagione: Norman Lechero è un capo che sta molto sullo sfondo, non diventando mai un personaggio davvero interessante. Whistler è praticamente carne da macello, il pretesto per crearci sopra una stagione che, probabilmente, nemmeno sarebbe dovuta esistere. L'unica tra i nuovi che si salva è probabilmente Gretchen, anche se ne ha di bistecche da mangiare prima di diventare un cattivo con i controcoglioni come Kellerman o come Mahone. Nonostante questi grossi difetti presenti in questa terza stagione, comunque il lavoro nel creare coinvolgimento è abbastanza buono, ma è tutto il resto che fa calare la passione dei telespettatori.

Voto: 6-

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