Noi e la Giulia (2015)
Titolo Originale: Noi e la Giulia
Regia: Edoardo Leo
Sceneggiatura: Marco Bonini, Edoardo Leo
Cast: Edoardo Leo, Luca Argentero, Claudio Amendola, Stefano Fresi, Anna Foglietta, Carlo Buccirosso
Durata: 112 minuti
Genere: Commedia
La trama in breve: Diego, Fausto e Claudio sono tre uomini, insoddisfatti della propria attività lavorativa, che, da completi sconosciuti, decidono di mettersi in società acquistando un casale in campagna per adibirlo ad agriturismo. A loro presto si unirà Sergio, ma la loro tranquillità verrà messa a dura prova dall'arrivo di Vito, camorrista locale che si presenterà dai tre neo-imprenditori per riscuotere il pizzo della loro nuova attività.
Poche sono solitamente quelle commedie provenienti dal nostro bel paese ad attirare per davvero la mia attenzione. Ci era riuscita "Smetto quando voglio" di Sidney Sibilia, con Edoardo Leo e Stefano Fresi tra i protagonisti, così come ci è riuscita anche "Noi e la Giulia", con Edoardo Leo nelle vesti di regista, a seguito di due precedenti lavori, "Diciotto anni dopo" e "Buongiorno papà". Non ho visto nessuno dei due, il secondo mi è capitato più volte facendo zapping su Mediaset Premium, ma appena ho visto la faccia di Raul Bova ho cambiato. Rimaneva comunque l'interesse per le opere registiche di un buon attore, giovane, che sembra non si vergogni troppo a sperimentare ed i risultati sono, quanto meno, apprezzabili.
"Noi e la Giulia" parla poi di un tema molto caro ad un certo numero di imprenditori, negozianti, commercianti che vivono nel sud Italia (ma anche qui a Milano, ad esempio, è risaputo che molti paninari paghino una specie di pizzo), costretti dalle cosche mafiose che vivono nella zona a pagare una "tassa" alla criminalità organizzata in cambio di protezione. Molte sono el notizie ai telegiornali riguardo alla morte di quei commercianti che si rifiutano di pagare e forse è proprio a loro che si rivolge la pellicola. I protagonisti, Diego, Claudio, Sergio e Fausto, si conoscono quasi per caso, ma decidono di ristrutturare un casale in campagna e adibirlo ad agriturismo. Però loro non ci stanno alla logica della zona e, non appena il mafioso di turno si presenta, decidono di rapirlo e di chiuderlo in cantina, per rientrare dalle spese e poi scappare.
Il presupposto è un po' assurdo, d'altronde è una commedia che sull'assurdo ci deve un po' giocare (così come giocava sull'assurdo anche "Smetto quando voglio"), ma si tratta più che altro di una commedia che gioca con l'interazione tra i protagonisti. Personaggi di fondo molto macchiettistici, ma comunque ben delineati e ben curati a livello di sceneggiatura. D'altronde abbiamo Diego, interpretato da Luca Argentero, un uomo che si lascia spesso trascinare dagli eventi, un'altro, Sergio, comunista fino al midollo, ben interpretato da un Claudio Amendola raramente così nella parte, vuole dominare gli eventi, non vuole sottostare al volere del più forte. Poi c'è Claudio, interpretato da Stefano Fresi, che è un po' l'anima comica della commedia, uno che parla principalmente per sentito dire e ha un po' paura di tutto ciò che lo circonda ed infine Fausto, interpretato dallo stesso Edoardo Leo, si dichiara fascista, ma il suo essere fascista si limita più che altro a ripetere frasi di cui probabilmente non conosce nemmeno il significato. Verso metà pellicola poi arriva anche Elisa, interpretata da Anna Foglietta, donna toscana incinta di una persona sconosciuta, completamente fusa, ma quella che risulterà la più importante per le dinamiche di questo strano gruppo di persone. Da non sottovalutare nemmeno il ruolo di Vito, interpretato da Carlo Buccirosso, il primo camorrista che farà visita al casale per chiedere il pizzo.
Giocando su questo contrasto fra diverse personalità, "Noi e la Giulia" risulta essere una commedia giustamente leggera, ma anche molto intelligente, che oltre al trattare il tema più ovvio del non abbassare la testa davanti alle ingiustizie è anche un grande monito a perseguire i propri sogni, a non avere paura a cambiare vita, anche se il tuo presente è sicuro, se non appaga vale la pena tentare qualcosa di nuovo. Edoardo Leo non utilizzerà tecniche registiche all'avanguardia nè fa particolari numeri dietro la macchina da presa, ma lì, in quel posto, ci sa stare e lo dimostra. Così come la sua collaborazione alla sceneggiatura è più che significativa. Forse forse, i volti giovani del nostro panorama cinematografico potrebbero essere quelli più interessanti in futuro. Nella speranza però che non stagnino tra una commedia e un'altra commedia, ma si diano da fare sperimentando più generi.
Pregi:
- Il modo in cui si i personaggi vengono messi in scena, tutti insieme e i loro diversi caratteri e personalità che si incastrano molto bene;
- Commedia leggera, forse addirittura troppo, ma contiene qualche spunto di riflessione interessante.
Difetti:
- I personaggi non evolvono in maniera molto significativa durante tutto il film e sono, fondamentalmente degli stereotipi. Ben assortiti, ma pur sempre degli stereotipi.
Voto: 7+
Inaspettatamente ne stanno parlando tutti bene. Dovrò vederlo.
RispondiEliminaDagliela un'opportunità perchè secondo me si può rimanerne soddisfatti...
EliminaFelice che ti sia piaciuto.
RispondiEliminaIo, avendo amato tanto tanto il libro, non ho apprezzato alcuni tagli della sceneggiatura, che hanno tolto gli elemtni più drammatici della vicenda - soprattutto nel finale - non facendomi sembrare la trasposizione né una commedia né un dramma.
Il libro potrei provare a leggero effettivamente.
EliminaIl libro potrei provare a leggero effettivamente.
EliminaSono davvero molto sorpreso. Lo vedrò con molto interesse.
RispondiEliminaE' valido, soprattutto se confrontato con i nostri standard
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