LE SERIE TV DI DICEMBRE
The Crown - Stagione 4
Creatore: Peter Morgan
Rete Inglese: Netflix
Rete Italiana: Netflix
Cast: Olivia Colman, Tobias Menzies, Helena Bonham Carter, Marion Bailey, Charles Dance, Erin Doherty, Josh O'Connor, Emerald Fennell, Andrew Buchan, Gillian Anderson, Emma Corrin, Stephen Boxer
Genere: Biografico
Con il ritorno su Netflix di "The Crown" ho ricominciato ad interessarmi alla storia dei reali d'Inghilterra e dell'argomento che, prima dell'uscita di questa serie televisiva, ritenevo come uno dei più noiosi di cui si potesse parlare. In questa quarta stagione vengono finalmente introdotti i personaggi di Lady Diana, interpretata da un'attrice molto promettente come Emma Corrin, e quello di Margareth Thatcher, che invece ha il volto di Gillian Anderson, in grado di dare un'interpretazione che me l'ha fatta fortemente preferire rispetto alla Meryl Streep di "The Iron Lady".
Due sono i principali filoni narrativi di questo quarto ciclo di episodi: il tormentato matrimonio tra Carlo e Diana e le schermaglie politiche tra la Thatcher e la regina Elisabetta. Entrambi i principali filoni narrativi vengono esplorati in maniera estremamente curata. Quello relativo a Carlo e Diana configura il principe del Galles come il "villain" di questa quarta stagione, il suo mai dimenticato amore per Camilla e l'invidia verso una moglie che risulta essere molto più popolare di lui nelle uscite pubbliche della coppia sono sicuramente i temi principali su cui viene sviluppato il suo personaggio. D'altro canto Diana viene ritratta in una maniera non eccessivamente edulcorata, mostrandone i comportamenti che l'hanno fatta amare dai sudditi britannici, ma anche quegli aspetti, rimasti nel privato, legati alla storia d'amore mai decollata con Carlo, come ad esempio l'anoressia o il continuo tentativo di conquistarlo, fallendo miseramente quasi sempre - come nella scena in cui balla "Uptown Girl" per lui in teatro.
Il filone narrativo legato alle schermaglie tra il Primo Ministro e la Corona risulta essere altrettanto interessante: da una parte vediamo come la politica tenuta da Margareth Thatcher sotto diversi aspetti sia risultata discutibile, mentre dall'altra vediamo come la regina Elisabetta abbia con lei uno scontro di personalità, più che politico. Viene esplorato in maniera più che soddisfacente anche il lato umano del primo ministro inglese, che a volte appare discutibile, dimostrandosi comunque una donna di carattere e tutta d'un pezzo.
Siamo dunque davanti ad ciclo di episodi in cui molti sono stati i momenti memorabili, tanto che questa quarta stagione di "The Crown" è ritenuta da molti, per quanto mi riguarda a ragione, essere la migliore, finora. Insomma, ci si trova davanti alla visione di una serie che da una parte ha il merito di parlare in modo coinvolgente ed interessante delle persone che io ritenevo le più noiose del mondo, ma anche quello di aver reso il periodo storico in cui sono ambientati i dieci episodi nella maniera più realistica e meno edulcorata possibile.
The Haunting of Bly Manor
Creatore: Mike Flanagan
Rete Americana: Netflix
Rete Italiana: Netflix
Cast: Victoria Pedretti, Oliver Jackson-Cohen, Amelia Eve, T'Nia Miller, Rahul Kohli, Tahirah Sharif, Amelia Bea Smith, Benjamin Evan Ainsworth, Henry Thomas
Genere: Horror
Un paio di anni fa l'uscita di "The Haunting of Hill House", tratta dal romanzo "L'incubo di Hill House" di Shirley Jackson, mi aveva letteralmente folgorato, scioccato e anche spaventato, tanto da risultare la migliore serie televisiva vista nel corso di quell'annata in cui il genere horror aveva vissuto, anche al cinema, un periodo di grazia. Quest'anno ho rimandato per qualche tempo la visione di "The Haunting of Bly Manor", tratta questa volta da "Giro di vite" di Henry James, romanzo che mi è stato fatto leggere come compito dalla professoressa di inglese alle superiori e che ricordo mi piacque particolarmente. Nel cast della seconda stagione di questa serie antologica ritroviamo Victoria Pedretti, che qui si dimostra nuovamente come un'attrice parecchio promettente, così come anche Oliver Jackson-Cohen, mentre sono sicuramente da segnalare i due giovanissimi Amelia Bea Smith nei panni della tenera ed inquietante Flora - in grado in sole due puntate di rendere iconica la sua espressione "Perfectly splendid!" - e Benjamin Evan Ainsworth, nei panni del fratello Miles.
"The Haunting of Bly Manor" risulta essere una serie horror che però di horror ha praticamente solo l'atmosfera. Dimenticatevi gli spaventi perfettamente orchestrati di "The Haunting of Hill House" perchè qui è tutto un po' più tranquillo, ogni tanto si ha qualche visione, ma, soprattutto nei primi episodi, si ha come la sensazione di non avere praticamente a che fare con una serie che dovrebbe fare paura, essendoci una buona componente drammatica e qualche elemento inquietante. Dal punto di vista degli spaventi provocati non siamo dunque dalle parti della stagione precedente, qui siamo più che altro davanti ad un prodotto in cui è l'atmosfera che la fa da padrona, ma anche la storia narrata, fatta di amore e morte, non è sicuramente da meno. Per quanto riguarda il mio gusto personale gli ultimi due episodi valgono l'intera serie: il penultimo, un lungo flashback sulla storia del primissimo fantasma di Bly, è praticamente come un libro, girato in uno splendido bianco e nero; l'ultimo invece chiude le fila di tutta la vicenda nella giusta maniera e il finale è commovente e... perfectly splendid!
Perdida - Scomparsa nel nulla
Creatore: Natxo López, Ruth García
Rete Spagnola: Antena 3
Rete Italiana: Netflix
Cast: Daniel Grao, Carolina Lapausa, Melanie Olivares, Fernando Solórzano, Juan Carlos Messier, Jon Arias, Veronica Velasquez, David Trejos, Ana María Orozco, Adriana Paz
Genere: Thriller
Presente ormai da tempo tra le proposte di Netflix, spazio in questo post di recap anche alla serie pacco del mese. Produzione spagnola che parla di una coppia di genitori che si mette alla ricerca della figlia scomparsa nel nulla una decina di anni prima. Per fare ciò dovranno mettere in luce un complotto internazionale che vede coinvolto il cartello colombiano e Antonio, il padre della ragazza, si farà arrestare e incarcerare per raggiungere lo scopo. Di trame come queste se ne sono viste tante nel corso della storia della televisione e, solamente leggendola, avevo pensato potesse essere interessante. Il problema di "Perdida - Scomparsa" è che è una telenovela mascherata da serie thriller, il comparto tecnico è da telenovela così come lo è la recitazione. La narrazione degli eventi a volte si lascia andare a delle assurdità degne di "Beautiful" o altre produzioni di questo tipo, senza neanche metterci il minimo impegno per dare allo spettatore la minima sensazione di realismo negli atteggiamenti che assumono i personaggi in determinate situazioni che si presentano loro davanti.
Gillian Anderson mostruosa, veramente..ha fatto un lavoro eccezionale!
RispondiEliminaBly Manor mi è piaciuta tantissimo, una serie incredibile. Un ottimo cast su tutti Oliver Cohen, Victoria Pedretti, Tnia Miller e Carla Gugino.
RispondiEliminaThe Crown è già in cima alla mia lista delle serie da vedere, mi sto leccando i baffi!
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