Nightmare 5 - Il mito di Stephen Hopkins (1989)

USA 1989
Titolo Originale: A Nightmare on Elm Street 5: The Dream Child
Regia: Stephen Hopkins
Sceneggiatura: Leslie Bohem
Cast: Lisa Wilcox, Robert Englund, Erika Anderson, Danny Hassel, Kelly Jo Minter, Joe Seely, Whit Hertford, Nicholas Mele, Valorie Armstrong, Beatrice Boepple, Burr DeBenning, Clarence Felder, Beth DePatie, Matthew Borlenghi, Noble Craig, Michael Ashton, Michael Bailey Smith
Durata: 89 minuti
Genere: Horror

In questo ultimo periodo sto facendo abbastanza fatica a mantenere una certa costanza nello scrivere i post. I film li sto anche vedendo e, complice il ritorno al cinema, sono forse di più rispetto agli ultimi mesi in cui spesso e volentieri mi mancava proprio la voglia di visionarli. Torna però, dopo un po' di tempo, la rubrica dedicata alla saga di "Nightmare", con la recensione del suo quinto capitolo, "Nightmare 5 - Il mito". La regia è affidata a Stephen Hopkins, regista giamaicano che l'anno dopo vedremo alle prese con "Predator 2", mentre tra i protagonisti ritornano Lisa Wilcox, vista nel capitolo precedente, con il ruolo di Freddy Krueger affidato, ovviamente, al solito Robert Englund. Fino al quarto film dunque, a parte lo sfondone del secondo che però non è che fosse così male a livello tecnico, diciamo tutto bene con questa saga, ma con questo capitolo le cose come saranno andate?

Alice Johnson e Dan Jordan, sopravvissuti agli eventi del capitolo precedente, sono ora fidanzati. La tranquillità per Alice ha però durata breve e, l'anno dopo, comincia ad essere nuovamente perseguitata dall'incubo di Freddy Krueger. Attraverso questi sogni ella vede Amanda, una suora, mentre sta partorendo un bambino. Le sembianze del neonato sono spaventose: è deforme e ha in tutto e per tutto le sembianze di Freddy Krueger. Sempre all'interno del sogno, il neonato riesce a fuggire e, dopo aver seminato disordine, si rifugia sotto le vesti da adulto di Freddy: il ricongiungimento con gli abiti del mostro lo faranno diventare il neonato subito adulto, in grado di seminare il terrore negli incubi di Alice e dei suoi amici.

Senza girarci eccessivamente intorno, lo spirito che aleggia fin dall'inizio nella realizzazione di questo "Nightmare 5 - Il mito" è sempre quello per cui, dopo ben quattro pellicole, non si debba tanto interessarsi alla costruzione di una buona trama e una buona sceneggiatura, ma più che altro a trovare delle maniere sempre più creative e cruente per uccidere le proprie vittime. Ciò che fa di questo quinto capitolo quello forse più insulso dell'intera saga - anche se c'è da combattere con il sesto, di cui si parlerà a breve sempre su queste pagine - è la totale svogliatezza che si registra in primo luogo a livello sceneggiativo, dando al pubblico una sequenza di eventi e di morti che non sembrano neanche essere legate particolarmente tra di loro. Oltre a ciò si aggiunge anche un netto peggioramento per quanto riguarda gli effetti visivi, nonostante il passare degli anni che invece avrebbe dovuto portare ad un loro uso più consapevole: in alcuni momenti sono davvero pessimi e fatti senza la minima cura, vistosamente finti, in alcuni casi addirittura con delle "onde" magiche che non c'entrano assolutamente nulla con quello che è lo spirito della saga.

Insomma, ci troviamo davanti ad un quinto capitolo della saga di "Nightmare" che è decisamente meglio dimenticare. Aggiunge elementi insensati per quanto riguarda la storia di Freddy Krueger e li affronta non riuscendo nemmeno a fare il compitino, dando allo spettatore l'impressione che, da parte dei produttori, non ci fosse nemmeno troppa voglia di realizzare una pellicola quanto meno dignitosa e godibile.

Commenti

  1. L'omicidio fumettoso mi piace sempre abbastanza, in quanto appassionato, per il resto è il capitolo di mezzo, arriva tra il quarto che mi piace tanto e il sesto che è più facile da ricordare (ma non per forza migliore), insomma Stephen Hopkins ha fatto il suo dovere ma i suoi film che preferisco sono altri. Cheers!

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  2. Beh, io lo vidi al cinema ed ero un ragazzino che stravedeva per Freddy quindi cercavo proprio quello, ossia divertimento e morti assurde, ed ancora oggi mi batte il cuore se vedo questa locandina visto che è stato il mio primo Nightmare visto al cinema ( nella proiezione del quarto film avevo meno di 14 anni e non mi fecero entrare ).

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