Run di Aneesh Chaganty (2020)

USA 2020
Titolo Originale: Run
Regia: Aneesh Chaganty
Sceneggiatura: Aneesh Chaganty, Sev, Ohanian
Cast: Sarah Paulson, Kiera Allen, Pat Healy, Sara Sohn
Durata: 90 minuti
Genere: Thriller

Il ritorno al cinema, dalle parti di chi scrive su questo blog, è stato accolto con un certo entusiasmo: pur andandoci prevalentemente da solo quando non c'è nessuno con cui uscire, continuo ad apprezzare questo appuntamento con la sala cinematografica, che spero diventare in qualche modo fisso, da solo o in compagnia, nei prossimi mesi. Dopo essere tornato al cinema per vedere "The Conjuring: Per ordine del Diavolo", la mia seconda visione in sala dopo le riaperture è stata dedicata a "Run", thriller dal buon livello di tensione diretto da Aneesh Chaganty, regista classe '91 che nel 2018 aveva diretto "Searching", prima pellicola thriller in cui le indagini venivano mostrate attraverso lo schermo di un computer, sfruttando chat, condivisione di video e così via. Protagoniste del film sono una madre ed una figlia, rispettivamente interpretate da Sarah Paulson, sulle cui capacità come attrice ci ho sempre messo la mano sul fuoco dopo le sue partecipazioni ad "American Horror Story", e da Kiera Allen, al suo primo vero ruolo al cinema.

Chloe, ragazza diciassettenne con diverse malattie nate in seguito a complicazioni dovute al parto, vive in quasi totale isolamento assieme alla madre Diane, che l'ha curata per tutto questo tempo, facendola persino studiare a casa. Le due vivono di una routine giornaliera ben scandita, che aiuterebbe la ragazza a curarsi dai suoi problemi di salute. Chloe è però da qualche giorno in attesa di una lettere di accettazione da parte di un college, cosa che, eventualmente, le permetterebbe di andare a vivere da sola staccandosi dalla protezione materna. Dopo aver scoperto che tutte le medicine che prende sono in realtà prescritte a nome della madre, Chloe decide di smettere di assumere le varie pillole che fanno parte della sua cura, indagando sul perchè la madre le somministri dei medicinali in verità prescritti per lei.

Con tutte le difficoltà produttive affrontate nell'ultimo anno e mezzo da parte dell'industria cinematografica c'è stato un buon exploit per quanto riguarda la realizzazione di piccoli film, senza particolari pretese intellettuali, che svolgessero solamente la funzione di intrattenimento. "Run", buon thriller diretto da un regista che già aveva sorpreso con il suo precedente lungometraggio, appartiene proprio a questo filone: non è un blockbuster potenziale campione di incassi, non ha la minima pretesa di affrontare temi sociali con piglio intellettuale, ma ha il solo scopo di dare agli spettatori un'ora e mezza di tensione. Mediamente, ci riesce: dal punto di vista dell'ambientazione e della narrazione si vive quella sensazione claustrofobica che deve provare Chloe causata sia dai suoi problemi di salute, sia dall'ossessione che la madre ha per lei, mentre dal punto di vista recitativo Sarah Paulson dimostra di essere sempre una garanzia in questo senso, ma si comporta egregiamente anche l'esordiente Kiera Allen, con la speranza che non rimanga relegata a produzioni cinematografiche dello stesso tenore per tutta la vita.

Non siamo però, nemmeno per sbaglio, davanti ad una pellicola perfetta: la sceneggiatura lascia un po' il tempo che trova e non ci sono momenti particolarmente memorabili che rimangono impressi al termine della visione. Inoltre, il finale della risulta abbastanza prevedibile e telefonato per il modo in cui è costruita l'intera vicenda, risultando sì coerente con quanto mostrato in precedenza, ma non dando ovviamente nessun effetto sorpresa per quanto riguarda quello che viene presentato come un colpo di scena inaspettato. Rimane comunque la sensazione, al termine della visione, di aver visto una pellicola assolutamente godibile, senza particolari pretese di ergersi a film dell'anno, ma con la sola volontà di intrattenere il suo pubblico, cosa che riesce a fare piuttosto bene!

Commenti

  1. Dopo tanti episodi di AHS avevo fatto il pieno delle urla di Sarah Paulson, era ora di vederla cambiare aria, qui si è scelta un ruolo perfetto per lei, più Ratched qui che nella serie tv "Ratched" ;-) Cheers

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