NON C'É PARAGONE WEEKLY CINEMA PILLS #2 - Si vive una volta sola (2020), 5 giorni fuori (2010), Oxygene (2021)

Si vive una volta sola di Carlo Verdone
Italia 2020
Titolo Originale: Si vive una volta sola
Regia: Carlo Verdone
Sceneggiatura: Carlo Verdone, Giovanni Veronesi, Pasquale Plastino
Cast: Carlo Verdone, Rocco Papaleo, Anna Foglietta, Max Tortora, Mariana Falace, Sergio Múñiz, Pier Maria Cecchini, Alessandro Cremona, Elisabetta Cavallotti, Livia Luppattelli, Emanuele Luperto, Luca Scapparone, Azzurra Martino, Grazia Daddario, Corinne Jiga, Gianni Franco, Valentina Pierini, Paola Sambo, Eva Moore, Giuseppe Nardone
Durata: 103 minuti
Genere: Commedia

L'ultima fatica cinematografica di Carlo Verdone sarebbe dovuta uscire nelle sale appena prima del lockdown di Marzo 2020, ma poi, per i motivi che tutti quanti sappiamo, ha subito diversi rinvii fino ad essere pubblicata in esclusiva su Amazon Prime Video. Complice soprattutto il cast, un quartetto composto dallo stesso Carlo Verdone e da Rocco Papaleo, Anna Foglietta e Max Tortora, nutrivo una discreta curiosità sulla visione, che quasi sempre concedo alle nuove pellicole del regista e attore romano. I quattro interpretano un team di chirurghi di altissimo livello, il cui enorme successo nel lavoro fa da contraltare ad una vita privata altrettanto complessa. Sono amici anche nella vita di tutti i giorni, ma uno di questi, Amedeo Lasalandra, è bersaglio di scherzi sempre più pesanti da parte degli altri tre. Quando però si viene a sapere che ad Amedeo mancano pochi mesi di vita, non sapendo come comunicarglielo i colleghi organizzano in suo onore un ultimo viaggio alla volta della Puglia, dove parlare con l'amico delle sue condizioni di salute.
É ormai diverso tempo che Carlo Verdone ha modificato in maniera decisa le commedie da lui dirette, perdendo un po' quella verve creativa che lo aveva contraddistino tra gli anni novanta e i primi anni duemila - comunque sempre tra alti e bassi. Questo suo cambio di direzione per molti si è tradotto come una perdita di verve creativa, di originalità delle sue sceneggiature che, pur risultando piacevoli, non riuscivano più a dare grossi spunti di riflessione. Purtroppo con "Si vive una volta sola" Verdone non è per nulla riuscito ad incontrare quelli che sono i miei gusti. Poco da dire a livello di ritmo narrativo, su quello poco c'è da sbagliare e difficilmente ci si ritrova ad annoiarsi davanti ad una sua pellicola. A funzionare poco sono proprio i quattro protagonisti, tutti con problemi nella vita che abbiamo già visto in diversi altri film, senza avere poi un vero e proprio sviluppo all'interno della vicenda. A ciò si aggiunge anche l'estrema prevedibilità di tutta la storia, che porta ad un finale facilmente intuibile se si è visto almeno un lungometraggio nel corso della propria vita.
Insomma, dopo diversi anni di uscite non certo memorabili, ma comunque piacevoli, con "Si vive una volta sola", per quanto mi riguarda, Verdone toppa praticamente su tutta la linea, portando sullo schermo una sceneggiatura stanca, prevedibilissima e poco interessante e all'interno della quale gli spunti di riflessione risultano piuttosto banali e scontati, riuscendo anche a strappare ben pochi sorrisi.

5 giorni fuori di Ryan Fleck, Anna Boden
USA 2010
Titolo Originale: It's Kind of a Funny Story
Regia: Ryan Fleck, Anna Boden
Sceneggiatura: Ryan Fleck, Anna Boden
Cast: Keir Gilchrist, Zach Galifianakis, Emma Roberts, Zoë Kravitz, Viola Davis, Lauren Graham, Jim Gaffigan, Jeremy Davies, Bernard White, Novella Nelson, Karen Chilton, Aasif Mandvi, Jared Goldstein, Alan Aisenberg, Thomas Mann, Dana DeVestern
Durata: 109 minuti
Genere: Commedia

Ci sono sempre stati quei momenti, nel corso di questi anni in cui ho scritto sulle pagine del blog, in cui ho avuto bisogno o voglia di vedere un bel film a tematica adolescenziale. Adocchiato sulla lunghissima lista di proposte di Netflix, per una sera "5 giorni fuori" faceva proprio al caso mio. Con tre protagonisti che poi ho imparato a conoscere negli anni a venire come Keir Gilchrist, Emma Roberts e Zach Galifianakis, la pellicola parla di Craig, giovane adolescente in procinto di diplomarsi ad una scuola per uomini d'affari. Le pressioni da parte dei genitori e degli amici per farlo iscrivere ad una rinomata università metteranno il ragazzo in crisi: dapprima penserà al suicidio, per poi decidere di farsi ricoverare volontariamente in un ospedale psichiatrico. Nel corso dei cinque giorni previsti per il suo ricovero conoscerà sia coetanei sia persone più adulte - in particolare Bobby e Noelle - che lo aiuteranno a capire se stesso e ad affrontare i suoi problemi.
Obiettivamente, per quanto riguarda questo lungometraggio, non è che ci sia tantissimo da dire. Dal punto di vista tecnico, visto anche il target a cui si riferisce, non ha tanto da offrire. Mi sono trovato però davanti ad una pellicola leggera e fresca, che riesce ad affrontare le tematiche che si propone senza renderle eccessivamente pesanti e che è riuscita a coinvolgermi dall'inizio alla fine. Grazie anche ad una colonna sonora che spazia da una cover della sempre splendida "Where is my Mind" a brani originali davvero interessanti, "5 giorni fuori" non potrà mai essere quella pellicola in grado di cambiare la vita o la mia percezione del cinema, ma quanto meno è riuscita a cambiare, in positivo, la serata in cui ho deciso di guardarlo.

Oxygen di Alexandre Aja
USA, Francia 2021
Titolo Originale: Oxygene
Regia: Alexandre Aja
Sceneggiatura: Christie LeBlanc
Cast: Mélanie Laurent, Mathieu Amalric, Malik Zidi
Durata: 101 minuti
Genere: Fantascienza, Thriller

Da diverso tempo ho maturato un certo interesse per quei lungometraggi che, nel corso della loro durata, hanno solamente un personaggio in scena, magari in un luogo angusto, un po' claustrofobico. "Buried" è uno dei primi esempi che mi viene in mente, ma anche "Locke" o "Mine" - che invece è tutto ambientato in uno spazio ampissimo come un deserto - sono dei buoni esempi di questo filone. É proprio per questo motivo che la comparsa di "Oxygen" sul catalogo di >Netflix ha attirato la mia attenzione. La pellicola franco-statunitense diretta da Alexandre Aja e con la sola Melanie Laurent come protagonista - escludendo un paio di attori che compaiono in ricordi della donna -, ci narra la storia di Elizabeth Hansen che, in un futuro non ben precisato, si ritrova da sola all'interno di una capsula criogenica. Non ha alcun ricordo sul perchè si trovi lì, ma il progressivo diminuire dell'ossigeno all'interno dell'abitacolo - non era previsto che lei si svegliasse prima di un certo periodo di tempo - fanno sì che la donna debba cominciare a scavare nei suoi ricordi, per poter sperare di trovare una via d'uscita dalla situazione.
La fantascienza è da sempre uno dei miei generi cinematografici preferiti, per il semplice motivo che si presta a qualsiasi genere di storia; alcune di queste riescono bene e diventano dei piccoli gioiellini cinematografici, altre di meno. Per quanto riguarda "Oxygene" ci troviamo nel mezzo: nel complesso è una pellicola godibilissima, forse solo un po' troppo lunga per la vicenda che vuole raccontarci, in cui man mano che la storia della protagonista viene sviscerata scopriamo sempre più dettagli sul suo conto e sul motivo per cui si trovi all'interno di quell'ambiente claustrofobico e potenzialmente mortale. Lo spettatore si trova davanti ad una specie di puzzle che, con le sole sue forze e qualche aiuto tecnologico esterno, Elizabeth dovrà risolvere per riuscire a sopravvivere. La pellicola risulta dunque coinvolgente proprio per questa sua struttura quasi da escape room - passatemi il paragone - con la protagonista che mi è parsa in grado di reggere una storia del genere, in cui si trovava da sola in scena per quasi tutta la sua durata. Film buono per passare un'oretta e quaranta con la giusta dose di tensione.

Commenti

Post popolari in questo blog

Le spose di Dracula di Terence Fisher (1960)

Unbreakable Kimmy Schmidt - Stagione 1

Rambo di Ted Kotcheff (1982)