In the Flesh
In the Flesh
(miniserie tv, stagione 1)
Rete Inglese: BBC Three
Creatore: Dominic Mitchell
Cast: Luke Newbwrry, David Walmsley, Harriet Cains, Emily Bevan, Steve Evets, Kenneth Kranham
Genere: Drammatico, Zombie
La trama in breve: A seguito di un attacco zombie nella comunità di Roarton, si è scoperto un modo per curare gli zombie e riportarli alla vita di tutti i giorni. Kieren Walker, 18 anni, è uno di questi, ma, a parte la sua famiglia che lo riaccoglie a braccia aperte, tutti gli altri abitanti della cittadina sono malfidenti ruiguardo al fatto che gli zombie possano essere riportati alla vita di tutti i giorni.
Volete vedere un qualcosa di mai visto riguardo agli zombie? Volete vedere un qualcosa di davvero davvero originale riguardo all'argomento? Questo è quello che ci vuole. E non è infarcito dei soliti sentimentalismi alla Twilight e non ha assolutamente niente a che fare con la recente uscita cinematografica "Warm Bodies", che è anche riuscita a passare sui miei schermi.
Tre puntate in cui è sicuro che non ci si annoia ed è soprattutto sicuro che si riuscirà ad entrare completamente nella testa del protagonista e perchè no, anche di tutti gli altri personaggi presenti sulla scena. E' una miniserie che in tre puntate si concentra su moltissime cose. Il reinserimento dei "Parzialmente mori" nella società, ben visto dai familiari di chi viene curato ma visto con paura da tutti gli altri abitanti che non hanno avuto la stessa fortuna.
La memoria e il senso di colpa di Kieren riguardo a ciò che ha fatto prima di morire e soprattutto ciò che è stato costretto a fare una volta che si è "risvegliato". La richiesta di perdono alla famiglia di una delle sue vittime. E' tutto ciò che non ci aspetteremmo sugli zombie e al contempo tutto ciò che non si è mai detto sugli zombie, quanto mai banalizzati dopo l'avvento di "The Walking Dead" (altra serie che è migliorata visibilmente nel momento in cui gli zombie sono diventati solo uno sfondo e non la vicenda principale).
La serie lascia un finale aperto, purtroppo però sulla rete non si riescono a trovare notizie su una possibile seconda stagione, cosa che obiettivamente mi auguro moltissimo, visto che comunque si è voluto creare un qualcosa che desse dei presupposti e non si fermasse a quanto visto finora. E i presupposti sono molto buoni, gli inglesi con le produzioni televisive ci sanno fare davvero, senza essere mai banali.
Voto: 7,5
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