L'alba dei morti viventi (2004)

USA 2004
Titolo Originale: Dawn of the Dead
Regia: Zack Snyder
Sceneggiatura: James Gunn
Cast: Jake Weber, Sarah Polley, Ving Rhames, Mekhi Phifer, Ty Burrell, Michael Kelly, Kevin Zegers, Michael Barry, Lindy Booth, Jayne Eastwood, Boyd Banks, Justin Louis, Inna Korobnika, R. D. Reid, Kim Poirier
Durata: 101 minuti
Genere: Horror

La trama in breve: Una misteriosa epidemia, nel giro di una sola notte, ha trasformato tutte le persone in zombie famelici. Ana, un'infermiera, dopo aver assistito all'uccisione di suo marito da parte della figlia dei vicini Vivian, si rifugia assieme ad un gruppo di superstiti in un supermercato.

Dopo aver visto praticamente tutta la saga degli Zombie di George A. Romero (mi manca solo "Survival of the Dead" che devo procurarmi in qualche modo), mi sono buttato sul remake, che possedevo in DVD da molto tempo, del secondo film della saga, quello forse più famoso di tutti ed anche uno dei più imitati e citati nel cinema horror tutto. Non sono un grandissimo fan dei remake, ma non ne sono nemmeno un detrattore a priori se da una parte non snaturano completamente l'opera originale ma anche se d'altro canto non si limitano a farne un copia-incolla.

Nonostante lo spettro del capolavoro di Romero aleggi inevitabilmente su questo remake, il film sa avere una sua identità ben precisa, grazie ad innovazioni presenti più che altro nell'identità degli zombie. Infatti il film da una parte non snatura completamente l'opera di Romero, aggiungendo però il tocco personale del regista. Forse l'unica snaturazione che gli si può imputare è quella di aver reso gli zombie più veloci degli umani, ma secondo me è una cosa abbastanza veniale.

Se da una parte però alcuni piccoli cambiamenti si possono apprezzare, come quello già detto sugli zombie veloci e come abbiano reso maggiormente le atmosfere horror, mentre nel film originale tale atmosfera era molto meno marcata, accentuando però molto di più quella apocalittica, dall'altra manca quasi completamente quella che in Romero costituiva la critica sociale, che in quel film veniva indirizzata verso il consumismo. Qui ci sono pochi riferimenti a tale critica (forse anche giustamente, visto che è un po' fuori dal tempo) e messi lì un po' a casaccio senza approfondire particolarmente.

Alla fine ne viene fuori un buon film diversivo che però non riesce ad ottenere lo stesso effetto dell'originale da cui purtroppo non ci si può staccare. Pur avendo mezzi migliori, trucchi molto migliori ed effetti speciali moltissimo migliori (scusate il voluto errore grammaticale), ciò che ne esce non è paragonabile a ciò che fu realizzato quasi trent'anni prima. Ci sta, è un film che si fa guardare molto volentieri, senza però dimenticarci da dove proviene.

Voto: 7-

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