Brooklyn di John Crowley (2015)
Titolo Originale: Brooklyn
Regia: John Crowley
Sceneggiatura: Nick Hornby
Cast: Saoirse Ronan, Emory Cohen, Domhnall Gleeson, Jim Broadbent, Julie Walters, Bríd Brennan, Jane Brennan, Fiona Glascott, Jessica Paré, Eileen O'Higgins, Emily Bett Rickards, Jenn Murray, Nora-Jane Noone, Michael Zegen, Gerard Murphy
Durata: 112 minuti
Genere: Drammatico
Sempre in questa settimana in cui le recensioni sono interamente dedicate a quei film che non avevo fatto in tempo a recensire prima della serata di premiazione degli Oscar - pur avendoli visti prima - ecco che oggi si parla di una di quelle pellicole che a vederla in maniera piuttosto superficiale non ti aspetti che entri in una lista di otto migliori film dell'annata appena conclusa. Un film che sembrava essere passato in sordina tra la critica americana e che qui in Italia ancora manca un po' prima della sua uscita. Eppure, da quel film che non ti aspetti, ecco che vedi che è candidato a ben tre statuette, quella di miglior film, quella di miglior attrice protagonista e quella per la miglior sceneggiatura non originale: benissimo, dunque, un film da vedere, non fosse altro che per essere preparati ad una potenziale sorpresa.
Ed ecco che, dopo una visione che non sono ben riuscito a digerire a dirla tutta, mi chiedo: ma davvero non c'è stato niente, ma proprio niente, meglio di "Brooklyn" per ottenere per lo meno le candidature a miglior film e a miglior sceneggiatura originale? Non si poteva candidare l'ottimo "The Hateful Eight" di Quentin Tarantino per miglior film? Evidentemente invece, per quel che riguarda la narrazione e il tema di cui si parla, "Brooklyn" è, a tutti gli effetti un film da Oscar, uno di quelli che, non fosse altro che per l'importanza che ricopre a livello storico, una candidatura in qualche modo la riesce a spuntare. D'altronde, se c'è riuscito il bruttino "Il ponte delle spie" - anch'esso perfetto per gli Oscar -, diciamo che questo "Brooklyn" è un po' meglio, in quanto riesce in maniera più o meno emozionante a parlare del tema dell'immigrazione, prendendo una ragazza irlandese che emigra via nave negli Stati Uniti in cerca di una vita migliore rispetto a quella che le può offrire la sua terra.
In realtà fin quei tutto abbastanza bene: di film di questo tipo ne abbiamo visti molti, si sono sempre fatti e si continueranno a fare, però purtroppo, sia a livello tecnico, sia a livello di narrazione non siamo proprio su livelli soddisfacenti, almeno per quel che riguarda i miei gusti. Una narrazione che procede piuttosto lentamente, che ci mostra bene le difficoltà della protagonista, ma che non riesce a fare breccia nel cuore dello spettatore come avrebbe dovuto. E per quanto costumi e scenografia siano abbastanza accattivanti - a parte un terrificante green screen nella prima traversata in nave della nostra protagonista - tanto da poter magari giustificare una candidatura in quelle due categorie, quella per la sceneggiatura e soprattutto per il miglior film le ritengo piuttosto inspiegabili.
Un capitolo a parte invece va aperto su Saoirse Ronan, estremamente brava a interpretare un personaggio non facile e ad assolvere il non facile compito di dare un minimo di interesse ad una pellicola che altrimenti non ne avrebbe avuto. L'attrice classe '92 è brava però ad interpretare un personaggio che non mi è parso fosse scritto in maniera eccelsa, riuscendo a darle motivo di esistere per davvero, senza essere troppo sopra le righe, ma risultando delicata e in grado di trasmettere al pubblico le proprie emozioni.
Voto: 5,5
Tu troppo cattivo e film troppo soft, però caruccio, dài!
RispondiEliminaApprovo l'header, e leggi il lbiro di Room! :-D
Mi sono annoiato moltissimo, se devo essere sincero, son stato forse fin troppo buono, giusto per oggettività però...
EliminaPeccaro... mi ispirava :(
RispondiEliminaVabbeh, ma puoi guardarlo comunque, direi!
EliminaFilm non fenomenale, però non mi è dispiaciuto affatto. Sarà forse per merito di Saoirse?
RispondiEliminaSospetto di sì. :)