Altruisti si diventa di Jonathan Evison (2016)

USA 2016
Titolo Originale: The Fundamentals of Caring
Regia: Jonathan Evison
Sceneggiatura: Rob Burnett
Cast: Paul Rudd, Craig Roberts, Selena Gomez, Jennifer Ehle, Megan Ferguson, Frederick Weller, Bobby Cannavale
Durata: 93 minuti
Genere: Commedia

Oramai le mie solite introduzioni su quelle che sono le produzioni originali di Netflix stanno diventando dei clichè piuttosto evitabili, un po' come i jump-scare nei film horror. Siccome però ancora una volta questo blog si occupa di un film prodotto proprio dalla già citata più e più volte rete di streaming, ecco che un'introduzione diventa quasi dovuta. Se con le serie TV Netflix ancora ha sbagliato pochi colpi - ad ora mi viene in mente solo "Marseille" -, portando sugli schermi di tutte le persone del mondo serie TV di alta qualità per le quali alla fine è quasi sempre il puro coinvolgimento - almeno per quanto mi riguarda - a discriminarne la decisione di seguirla o meno, con i film il discorso risulta un po' diverso. Se "Lui è tornato" si è rivelato essere piuttosto carino, altre produzioni, soprattutto per quel che riguarda le commedie, non è che si siano rivelate di altissima qualità, tanto che un paio di questi film, come ad esempio "The Ridicolous Six", li ho dovuti abbandonare a metà.

Con "Altruisti si diventa", titolo che in Italia griderebbe vendetta facendo ricordare quello scempio di titolo di "Se mi lasci ti cancello" dato che in originale si chiamerebbe "The Fundamentals of Caring", Netflix tenta la strada tanto battuta nell'ultimo periodo di parlare del rapporto tra malato e badante, o comunque di parlare di persone afflitte da una qualche malattia debilitante: insomma, tante belle cose che potrebbero tranquillamente sfociare nel buonismo e nel pietismo e che solo pochi film riescono ad evitare. Il film parla di Ben, interpretato da Paul Rudd, che dopo una tragedia familiare sta per divorziare dalla moglie. Decide di farsi assumere come badante di Trevor, interpretato dal Craig Roberts già visto nella serie prodotta da Amazon "Red Oaks", ragazzino diciottenne affetto da distrofia muscolare che vive in maniera molto abitudinaria, non volendo mai spingersi nel mondo esterno a causa della sua malattia.

"Altruisti si diventa" scongiura sin dall'inizio il rischio del buonismo e del pietismo, mettendoci davanti ad un Trevor che non sembra proprio essere un mostro di simpatia: certo, ama fare scherzi, ma è un bel po' stronzetto. Cosa che già si discosta molto dal resto dei film sulle persone malate, dato che i malati sono sempre delle persone buonissime, che non sono capaci di provare sentimenti negativi o trattare male le persone che stanno intorno a loro. Siamo davanti ad un film che non ci vuole tanto parlare della malattia del protagonista, quanto più che altro della bellezza di donare il proprio tempo per qualcun altro, di instaurare dei rapporti con qualcuno che ha bisogno di un aiuto molto maggiore rispetto ad una persone che vive in condizioni normali. L'altruismo che viene sperimentato dal protagonista Ben non è tanto un voler fare del bene indistintamente, quanto un volersi lasciare alle spalle la tragedia vissuta in passato, è un altruismo terapeutico per se stesso, più che per il simpatico Trevor. E l'ingresso in scena del personaggio di Dot, interpretato da una Selena Gomez che alla fin fine è sempre bravina, ma che mi deve spiegare come diavolo faccia ad ingrassare solo sulla faccia - ha una faccia tondissima e un corpo quasi perfetto, una cosa quasi inspiegabile - serve a dare un motivo di interessa in più verso la pellicola.

Siamo dunque davanti ad un film piuttosto interessante, anche se sicuramente non un capolavoro e non un film che mostri qualcosa di nuovo a livello cinematografico, ma ha il grande merito, pur non elevandosi sopra la media, di avere tutti i suoi elementi che si incastrano molto bene tra di loro, esplorando diversi generi tra cui la commedia e il road movie, e riuscendo a far affezionare lo spettatore a tutti i personaggi che vengono messi in scena. Personaggi freschi ed interessanti, con i quali, in qualche modo, diventa interessante immedesimarsi per capirne bene la psicologia e la loro storia.

Voto: 7+

Commenti

  1. Lui uno spasso e la Gomez sì, come è possibile mettere chili solo sulle guance. Mi turba, questa cosa. Film carinissimo, assolutamente.

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  2. Avevo rimosso che Marseille fosse di Netflix. In effetti quello è stato un colpo fallito, ma d'altra parte la Francia negli ultimi tempi non ne azzecca una... :)

    Film comunque adorabile e infatti l'ho adorato!

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