Pane e tulipani di Silvio Soldini (2000)

Italia, Svizzera 2000
Titolo Originale: Pane e tulipani
Sceneggiatura: Doriana Leondeff, Silvio Soldini
Durata: 114 minuti
Genere: Commedia


Si torna dalle vacanze e, dopo i due post di Agosto legati ad eventi organizzati con altri appartenenti alla blogosfera, si spera di poter tornare a pieno regime con le mie recensioni, dato che latito oramai da un po' di tempo. Ci sono un po' di film di cui vi vorrei parlare che ho visto prima di partire, ma il primo della lista sarà "Pane e tulipani", quarta pellicola del regista Silvio Soldini - se escludiamo due cortometraggi appartenenti a film ad episodi - considerata universalmente come una delle sue migliori, anche in seguito alla vittoria di numerosissimi premi tra cui il trionfo ai David di Donatello del 2000, dove portò a casa ben nove statuette, tutte nelle categorie più importanti. Un film di grande successo a cui sicuramente deve aver contribuito il cast, composto da nomi che nel corso degli ultimi venti anni sono diventati parecchio conosciuti nella commedia italiana e in cui il fiore all'occhiello può essere rappresentato da Bruno Ganz, che molto spesso nel corso della sua carriera ha collaborato con registi italiani. La protagonista della vicenda è Rosalba, interpretata da Licia Maglietta, mentre del cast fanno parte anche Giuseppe Battiston - la battuta sul fatto che sia un ragazzo intelligente, si vede, l'ho già fatta? -, che all'epoca era praticamente agli inizi della sua carriera cinematografica e la stava iniziando proprio nei primissimi lavori di Soldini, così come Antonio Catania e Marina Massironi, che di lì a poco si sarebbe staccata definitivamente dalla collaborazione con Aldo, Giovanni e Giacomo.
Rosalba è una casalinga di Pescara, sposata con Mimmo e madre di due figli adolescenti. Dopo aver partecipato ad una gita a Paestum assieme alla famiglia ed agli amici, organizzata da una ditta di venditori di pentole, viene dimenticata in autogrill durante una sosta, prima che la gita prosegua verso Roma. Trovatasi improvvisamente da sola, deciderà di tornare a casa sfruttando dei passaggi in auto, ma durante il viaggio coglierà l'occasione per fuggire verso Venezia, città da lei mai visitata, con l'intento di scappare dalla routine della sua vita nel pescarese. Una volta arrivata nella cittadina, si ritroverà presto senza soldi, ottenendo ospitalità da Fernando, cameriere islandese di un piccolo ristorante. Nel giro di pochi giorni Rosalba riesce anche a trovare un lavoro come aiutante di un piccolo negozio di fiori e a stringere amicizia con Grazia, eccentrica massaggiatrice olistica. Nel corso della sua fuga in quel di Venezia, vedremo anche il modo in cui procede la vita del marito Mimmo, alle prese con le attività domestiche che fino a poco fa erano prerogativa della moglie e con il desiderio, piuttosto opportunista, di ritrovarla, che lo porterà ad assumere Costantino, un'investigatore privato improvvisato.
Ammetto abbastanza candidamente di non conoscere praticamente nulla della produzione cinematografica di Silvio Soldini e di essermi trovato a guardare questo film praticamente perchè si tratta del suo lavoro più rinomato e perchè, come detto, mi era stato consigliato a più riprese. Ho capito praticamente subito il motivo per cui "Pane e tulipani" sia ritenuto uno dei suoi lavori più rappresentativi, soprattutto perchè è stato in grado di mettermi la curiosità di vedere altre produzioni del regista, che pian piano mi riprometto di recuperare. Ci troviamo infatti davanti ad una pellicola che innanzitutto riesce a coinvolgere lo spettatore narrando la sua storia in maniera leggera e delicata e in secondo luogo fa in modo che lo spettatore empatizzi in maniera particolare con i personaggi principali della vicenda, trattando le tematiche più varie e importanti senza trasmettere mai pesantezza nel corso della visione. Per quanto mi riguarda il vero punto di forza di "Pane e tulipani" sta nel modo in cui sono costruiti i personaggi, tutti caratterizzati in maniera estremamente curata e tutti con una particolarità in grado di renderli affascinanti o detestabili. La prima scena è un ottimo esempio di come in pochissimo si possa dare un'introduzione al background di un personaggio, quello di Rosalba, che si capisce praticamente subito essere una donna piuttosto scontenta della sua vita, quasi invisibile agli altri e con un marito abbastanza maldestro, sempre pronto a comandarla a bacchetta. Sarà proprio la sua invisibilità a darle fortuitamente l'occasione di provare in qualche modo a cambiare vita. Basta una brevissima introduzione anche per capire il personaggio di Fernando, cameriere islandese trapiantato in Italia, molto colto e letterato, che da tempo pensa di suicidarsi. L'incontro tra i due sarà salvifico per entrambi e la loro conoscenza sarà scandita da piccoli gesti con i quali entrambi impareranno ad apprezzarsi reciprocamente.
Sono inoltre abbastanza interessanti anche il personaggio di Grazia, massaggiatrice dalla personalità molto particolare che subito legherà con Rosalba, quasi a farci intendere come la protagonista non avesse un'amica fidata da molto molto tempo, così come quello di Costantino, investigatore privato improvvisato ed estremamente insicuro - anche in questo caso il suo background è spiegato in maniera efficacissima, nel giro di una scena di pochissimi minuti - di cui Grazia si innamora praticamente a prima vista.
"Pane e tulipani" affronta in maniera efficace due filoni narrativi - quello della nuova vita di Rosalba e quello di come prosegue la vita di Mimmo senza di lei - mettendo bene in evidenza le contrapposizioni tra i due e i motivi che hanno portato la protagonista a fuggire dalla sua condizione. Nel modo in cui viene narrata la routine di Mimmo a Pescara ho trovato una forte ironia da parte del regista - che è anche cosceneggiatore - che vuole in qualche modo evidenziare come l'uomo, una volta trovatosi senza la moglie, non riesca a mandare avanti la sua esistenza, cercando in qualche modo di affidarsi all'amante per sostituire la figura della moglie. Ancora più ironiche sono le sequenze che precedono il finale - che si rivelerà come il più classico dei lieti fini e in questo caso va davvero benissimo così - in cui sarà proprio l'amante ad assumere un ruolo fondamentale per prepararci al termine della vicenda.
"Carinissimo" è il termine che mi è venuto più naturale associare alla fine della visione a "Pane e tulipani", a ripensarci forse un po' riduttivo. Certo, la trama e il modo in cui vengono narrati portano a pensare a questo, ma la sceneggiatura estremamente curata e i personaggi approfonditi con la massima precisione possibile forse rendono la pellicola addirittura qualcosa di più.

Commenti

  1. Ciao, io vidi questo film alla sua uscita e ricordo che mi piacqua molto. Infatti mi hai fatto venire voglia di rivederlo.

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    1. Eh è molto molto carino e piacevole. Questa è stata la mia prima visione...

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  2. Ovviamente non si può non applaudire alla "frase fatta, è per dire..." Sul buon Beppe Battiston :D
    "Pane e tulipani" è davvero un bel film, io azzarderei anche un "molto grazioso" , poi... Ma quanto era bravo Bruno Ganz?

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